L’ABBAZIA DI CASAMARI

L’abbazia di Casamari si trova nel comune di Veroli, in provincia di Frosinone, ed è uno dei più importanti esempi di architettura gotica cistercense in Italia.

Il nome Casamari deriva dal latino e significa “Casa di Mario”. Il riferimento è a Gaio Mario, celebre condottiero e console romano il cui nome è ricordato anche dalla strada lungo la quale sorge l’abbazia: via Mària, appunto!

CASAMARI: UN PO’ DI STORIA

L’abbazia venne edificata sulle rovine di un antico municipio romano chiamato Cereatae e dedicato alla dea Cerere. Con la decadenza di Roma e le successive invasioni barbariche anche Cereatae cadde in stato di abbandono, fino a quando i monaci benedettini, nell’XI secolo, vi si stabilirono e fondarono l’abbazia.

Dal tempo della sua fondazione ad oggi, l’abbazia ha vissuto vicende alterne.

Ai Benedettini seguirono i Cistercensi e poi i Trappisti, mentre periodi di splendore e declino si susseguirono nel corso dei secoli.

L’abbazia di Casamari ha una ricca e prestigiosa biblioteca alla cui realizzazione contribuirono tanto i Benedettini quanto i Cistercensi. Tuttavia fu proprio l’arrivo dei Trappisti, nel 1717, che segnò la rifioritura della biblioteca e, più in generale, della vita culturale nell’abbazia.

Seguendo le orme degli antichi amanuensi medievali, i monaci Trappisti copiarono molti libri liturgici e compilarono interessanti cronache del monastero del ‘700 e dell”800, molte delle quali conservate nell’archivio.

Attualmente i circa 70.000 libri conservati a Casamari sono sistemati nell’antico refettorio dei fratelli conversi, un’enorme salone lungo 25 metri, largo 10 e alto 30, e nei locali un tempo occupati dal molino e dal frantoio.

ARCHITETTURA

Dal punto di vista architettonico l’abbazia di Casamari ricorda i monasteri francesi, ispirandosi ai canoni della semplicità e funzionalità, propri dell’ordine dei Cistercensi. L’intero complesso appare magnificamente austero e, proprio grazie alla pietra chiara e spoglia che riveste l’interno, è in grado di generare un senso di pace e perfezione.

L’abbazia è a tre navate, con abside e transetto, interamente costruita in pietra lavorata, senza stucchi decorativi né opere pittoriche che possano distogliere l’animo dei fedeli dalla contemplazione del divino.

Infine tutto è perfettamente illuminato dalla luce del sole che filtra attraverso le vetrate di alabastro.

LE ATTIVITA’ DELL’ABBAZIA

La comunità di monaci che ancora oggi vive nell’abbazia si occupa di varie attività tra cui: l’insegnamento – presso l’Istituto San Bernardo, fondato nel 1898 internamente all’abbazia -, il restauro di antichi manoscritti, la gestione della biblioteca, del museo, della farmacia e della liquoreria.

Queste ultime devono la loro origine all’uso, presso i Cistercensi, di preparare erbe e pozioni a scopo terapeutico da usare tra gli stessi monaci, ma anche per i pellegrini e per quanti altri bussassero alla porta del monastero.

La farmacia di Casamari risale al 1760 ed è composta da un hortus botanicus e da un armarium pigmentariorum. La liquoreria, invece, è stata ideata fra il ‘700 e l’800.

Il museo, infine, si trova nella parte opposta alla chiesa partendo dal chiostro. Tra i reperti ospitati nelle sue sale duecentesche spicca una zanna di  Mammuthus meridionalis (sorta di mammuth nano presente in Italia durante l’era glaciale), oltre ad alcuni reperti di epoca romana.

L’abbazia offre ospitalità ai pellegrini di passaggio sul Cammino di San Benedetto e sulla Via Francigena.

5 pensieri su “L’ABBAZIA DI CASAMARI

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