7 CURIOSITA’ SUI MUSEI VATICANI

I Musei Vaticani sono il museo nazionale della Città del Vaticano. Vennero fondati da papa Giulio II nel XVI secolo e sono una delle raccolte d’arte più grandi ed importanti del mondo.

In questo articolo ho raccolto 7 curiosità sui Musei Vaticani che dovresti assolutamente conoscere prima della tua visita!

L’INGRESSO DEI MUSEI VATICANI

La prima curiosità riguarda proprio l’ingresso di questo famosissimo polo museale.

I Musei, infatti, si trovano interamente all’interno del territorio vaticano, tuttavia il loro ingresso si trova in territorio italiano, in viale Vaticano n.6, a Roma.

UNA STORICA CHIUSURA

I Musei Vaticani furono fondati da papa Giulio II nel 1506.

Nella loro storia centenaria ci fu un solo episodio in cui vennero chiusi in modo del tutto straordinario.

Era il maggio del 1938 ed Adolf Hitler venne a Roma, ospite di re Vittorio Emanuele III e di Benito Mussolini. Papa Pio XI non lo volle ricevere e, per qualche giorno, si allontanò dalla città trasferendosi nella residenza di Castel Gandolfo. Inoltre, per evitare che il Führer potesse accedere al territorio vaticano, stabilì che il museo e la basilica fossero chiusi ad ogni visitatore durante il breve periodo della sua assenza.

LE ORIGINI

L’origine dei Musei Vaticani è legata al cosiddetto “Gruppo del Laocoonte”, noto anche come “Laocoonte e i suoi figli”.

La scultura rappresenta, appunto, Laocoonte ed i suoi due figli avvolti dalle spire di grossi serpenti marini. Secondo la mitologia greca, infatti, Laocoonte era un sacerdote di Apollo che tentò di convincere i Troiani a non accettare il cavallo di legno che i Greci sembravano aver donato loro. Atena, che desiderava la vittoria degli Achèi, mandò i serpenti affinché impedissero all’uomo di avvisare i Troiani.

La statua fu trovata il 14 gennaio 1506 in un vigneto nei pressi della basilica di Santa Maria Maggiore a Roma. Papa Giulio II mandò Giuliano da Sangallo e Michelangelo Buonarroti, che lavoravano in Vaticano, ad esaminare la scoperta, e su loro consiglio acquistò subito la scultura dal proprietario della vigna. Un mese dopo l’opera fu esposta al pubblico in Vaticano.

MUSEI VATICANI ED ARTE PAGANA

C’è sempre stato uno strettissimo legame tra i Musei Vaticani e l’arte classica, come testimoniato dallo stesso “Gruppo del Laocoonte” che diede origine ai Musei. Tuttavia viene da chiedersi il perché.

Perché i Musei sorti nel cuore della cristianità sono così legati all’arte pagana?

Perché i Pontefici si sono sempre considerati i legittimi eredi della storia romana. L’Urbe pagana era diventata cristiana, l’imperium di Augusto era confluito nell’imperium sine fine della Chiesa Cattolica e Apostolica. I monumenti della civiltà romana, dunque, andavano conservati, custoditi e valorizzati ad maiorem Dei gloriam e a onore e splendore della Chiesa.

UN MUSEO AL PLURALE

I Musei Vaticani sono stati definiti “il Museo dei Musei”. Non si limitano ad accogliere le ricche collezioni di arte, archeologia ed etno-antropologia create dai Pontefici nel corso dei secoli, ma comprendono anche alcuni dei luoghi più esclusivi e artisticamente significativi dei Palazzi Apostolici.

Sono sempre chiamati al plurale perché sono costituiti da un enorme complesso di musei, gallerie, cappelle e sale:

I musei:

Pinacoteca Vaticana;

Collezione d’Arte Religiosa Moderna;

Museo Pio – Clementino;

Museo Missionario – Etnologico;

Museo Gregoriano Egizio;

Museo Gregoriano Etrusco;

Museo Pio Cristiano;

Museo Gregoriano Profano;

Padiglione delle Carrozze;

Museo Filatelico e Numismatico;

Musei della Biblioteca Apostolica Vaticana;

Museo Chiaramonti.

Le Gallerie:

Galleria Lapidaria;

Galleria detta Braccio Nuovo;

Galleria dei Candelabri;

Galleria degli Arazzi;

Galleria delle Carte Geografiche.

Le Cappelle:

Cappella Sistina;

Cappella Niccolina;

Cappella di Urbano VIII.

Le sale:

Sala della Biga;

Appartamento di San Pio V;

Sala Sobieski;

Sala dell’Immacolata;

Stanze di Raffaello;

Loggia di Raffaello;

Sala dei Chiaroscuri;

Appartamento Borgia;

Salette degli Originali Greci.

 I VOLTI MISTERIOSI DELLA SCUOLA DI ATENE

Fonte: Pixabay

La Scuola di Atene, di Raffaello Sanzio, è sicuramente una delle opere più celebri custodite all’interno dei Musei Vaticani.

L’opera rappresenta una scena immaginaria che si svolge all’interno di un edificio classico, perfettamente rappresentato in prospettiva ed incorniciato da un arco. Le figure dei più celebri filosofi e matematici dell’antichità sono disposte su due piani, separati da una larga scalinata, nell’atto di discutere.

Nel corso dei secoli sono state elaborate infinite teorie sui volti dei vari personaggi. Infatti i filosofi del dipinto, in realtà, avrebbero le fattezze di vari artisti e personaggi del ‘500.  Secondo le ipotesi più accreditate Eraclito avrebbe il volto di Michelangelo, Platone quello di Leonardo, Euclide quello di Bramante, Apelle avrebbe le fattezze dello stesso Raffaello, mentre Ipazia sarebbe la rappresentazione di Francesco Maria I della Rovere.

LE SCALE DEL BRAMANTE

I Musei Vaticani ospitano due scale dette “del Bramante”. Una è quella originale, costruita appunto da Donato Bramante nel 1505, l’altra è una riproduzione moderna realizzata dall’architetto Giuseppe Momo del 1932.

Il progetto ideato dal Bramante era particolarmente innovativo, tanto da poter essere considerato un esempio per i futuri lavori manieristici, barocchi e addirittura contemporanei. La scala permetteva di raggiungere il Cortile delle Statue e la villa di Innocenzo VIII, senza attraversare il Palazzo Apostolico. Dunque era innanzitutto funzionale, soprattutto per gli studiosi e gli eruditi a cui Giulio II aveva aperto le porte.

La scala si trova in uno spazio normalmente chiuso al pubblico. E’ possibile visitarla solo in occasione di alcuni eventi straordinari o di visite guidate private.

Fonte: Pixabay

La scala moderna, invece,  comunemente denominata “del Bramante”, fu progettata da Giuseppe Momo, scolpita da Antonio Maraini e realizzata dalla Fonderia Artistica Ferdinando Marinelli. Si ispira alla scala originale del Bramante e, come l’originale, è costituita da due spirali, una per la salita ed una per la discesa, che non s’incontrano mai.

MUSEI VATICANI: INFORMAZIONI UTILI

I Musei sono aperti dal lunedì al sabato, dalle 9:00 alle 18:00 (ultimo ingresso alle 16:00).

Dal 5 maggio al 28 ottobre il venerdì c’è un’apertura prolungata fino alle 22:30, mentre il sabato fino alle 20:00.

Ogni ultima domenica del mese c’è la possibilità di visitare i Musei gratuitamente dalle 9:00 alle 14:00 (ultimo ingresso alle 12:30).

I Musei Vaticani sono tra le mete più visitate al mondo, acquistare i biglietti online è davvero indispensabile per non passare tutta la giornata in coda!

All’interno dei Musei è possibile scattare fotografie senza flash, ma all’interno della Cappella Sistina è assolutamente vietato sia fare fotografie che girare video.

Per visitare il sito ufficiale dei Musei Vaticani clicca qui!

Leggi anche: ROMA: 3 PERCORSI D’ARTE GRATUITI

MADRID IN 3 GIORNI: COSA VISITARE

Madrid in 3 giorni: cosa visitare nell’ allegra e vivace capitale spagnola.

Se stai pensando di trascorrere qualche giorno a Madrid, ecco alcuni suggerimenti per organizzare al meglio il viaggio.

Iniziamo con alcuni consigli utili.

Per effettuare il trasferimento dall’aeroporto Barajas Adolfo Suárez al tuo hotel puoi scegliere tra la metropolitana, il treno, l’autobus oppure il taxi. Ti consiglio la metro. È sicuramente il mezzo più rapido, efficiente ed economico.

La metropolitana è anche il mezzo migliore per spostarsi in città. Per risparmiare un po’ potresti acquistare un abbonamento da 10 o più corse, utilizzabile anche da più persone contemporaneamente.

Una buona alternativa, se hai poco tempo, è utilizzare i bus turistici che fermano in tutti i punti di interesse della città. In realtà non sono una grande fan di questi mezzi, ma quando si ha poco tempo si rivelano utili.

Iniziamo il tour della capitale spagnola!

MADRID IN 3 GIORNI: IL TEMPIO DI DEBOD

Un tempio egizio come prima tappa del tour di Madrid? Sembra incredibile, ma è proprio così.

Ho voluto proporre il Tempio di Debod come primo luogo da visitare perché è stata la cosa più sorprendente che io abbia visito a Madrid. Prima di partire mi ero documentata e conoscevo la storia del tempio, ma trovarmi veramente lì è stata una cosa davvero surreale. Quella mattina avevamo già visitato il palazzo reale e fatto una passeggiata nella Gran Via e poi, all’improvviso, ci siamo ritrovati in Egitto! Devo dire che il fatto che fosse agosto e che la temperatura superasse i 40 gradi ha dato un certo tocco di realismo a quella suggestione!

Fonte: Pixabay

Originariamente il tempio era situato nella piccola località omonima, sulle rive del Nilo, vicino alla prima cateratta, nella Bassa Nubia. Ora, invece, si trova ad ovest della plaza de España, a fianco del Paseo del Pintor Rosales. In seguito al trasporto a Madrid, fu ricostruito in modo da rispettare approssimativamente l’orientamento originario, da est a ovest.

Il tempio di Debod fu regalato nel 1968 dell’Egitto alla Spagna, come ricompensa per aver contribuito a salvare i templi della Nubia, principalmente quello di Abu Simbel, in pericolo per la costruzione della diga di Assuan. L’Egitto donò quattro templi salvati a quattro diverse nazioni che avevano collaborato al salvataggio: Dendur agli Stati Uniti d’America (si trova attualmente al Metropolitan Museum ), Ellesija all’Italia (si trova presso il Museo Egizio di Torino), Taffa ai Paesi Bassi e Debod alla Spagna.

Il tempio risale al II secolo a.C., il suo nucleo più antico fu eretto sotto il faraone Tolomeo IV Filopatore ed è dedicato ad Amon e Iside.

IL PALAZZO REALE DI MADRID

Passiamo ora a qualcosa di decisamente più spagnolo: il Palazzo Reale di Madrid.

Il Palazzo Reale, noto anche come Palacio de Oriente dal nome della piazza su cui si affaccia, è ancora oggi la residenza ufficiale dei reali spagnoli anche se, di fatto, viene usato solo durante le cerimonie ufficiali. La famiglia reale, infatti, vive nel Palazzo della Zarzuela nella periferia della città.

L’edificio, costituito da 3418 stanze che insistono su un’area di 135 000 metri quadrati, è la più grande residenza reale d’Europa.

Il palazzo fu costruito nello stesso luogo in cui sorgeva l’Alcázar, la fortezza musulmana del IX secolo realizzata su ordine dell’emiro Mohamed I per difendersi dall’avanzata dei cristiani. Nel XVI secolo, dopo il trasferimento della capitale a Madrid, l’edificio divenne la residenza della famiglia reale spagnola. La vigilia di Natale del 1734, a causa di un terribile incendio, il palazzo andò distrutto.

La ricostruzione venne commissionata da Filippo V, il quale ordinò che il palazzo venisse ricostruito nello stesso luogo, ma che fosse fatto solo di pietra, per evitare futuri incendi. I lavori iniziarono nel 1735 e durarono ventisei anni. Il primo sovrano a stabilirsi nel palazzo fu Carlo III nel 1764.

LA CATTEDRALE DELL’ALMUDENA

È la chiesa più importante della città, dedicata alla patrona di Madrid, la Virgen de la Almudena, e si trova nella centrale piazza de la Armería, di fronte al Palazzo Reale.

Fonte: Pixabay

È stata consacrata solo nel 1993 da papa Giovanni Paolo II.

Il desiderio di avere una cattedrale nella capitale del regno, esisteva dai tempi di Filippo II, nel XVI secolo, ma la sua realizzazione venne sempre rimandata, principalmente a causa dell’opposizione degli arcivescovi di Toledo, che non volevano la separazione di Madrid dai territori della loro arcidiocesi.

La situazione si risolse nel 1885, quando papa Leone XIII decretò la creazione della diocesi di Madrid. Allora venne scelta come cattedrale la chiesa di Santa Maria de la Almudena, la cui costruzione era iniziata solo due anni prima, con la posa della prima pietra da parte di re Alfonso XII.

Il progetto iniziale era in stile neogotico, ma a seguito dei lavori fatti negli anni Cinquanta, lo stile originario rimase solo all’interno, mentre all’esterno prevalse quello neoclassico.

MADRID IN 3 GIORNI: IL MUSEO DEL PRADO

Il Museo del Prado è uno dei più importanti poli museali del mondo. Insieme al Museo Thyssen-Bornemisza e al Museo Reina Sofía, forma il Triangolo d’oro dell’arte di Madrid, iscritto nella Lista del Patrimonio dell’umanità dell’UNESCO nel 2021.

Vi sono esposte opere dei maggiori artisti italiani, spagnoli e fiamminghi, fra cui Mantegna, Raffaello, El Greco, Rubens, Tiziano, Caravaggio, Velázquez, Rembrandt e Goya.

IL PARCO DEL RETIRO

Il parco, così come il palazzo Reale del Buon Ritiro, furono progettati e realizzati nella prima metà del XVII secolo, quando il conte di Olivares, donò al re Filippo IV alcuni terreni affinché fosse creato uno spazio per gli ozi di corte, in prossimità del Monastero de los Jerónimos. L’area originale del parco era di 145 ettari e la collocazione era nelle immediate vicinanze del nucleo urbano di Madrid.

Fonte: Pixabay

Oggi il parco è diventato un enorme oasi verde nel cuore della città, molto amato e frequentato dai madrileni.

All’interno del parco i principali luoghi d’interesse sono:

il lago artificiale dominato dal Monumento ad Alfonso XII;

il Palacio de Cristal, costruito nel 1887 e che oggi ospita esposizioni temporanee;

la Rosaleda, un bellissimo roseto progettato nel 1915;

il Paseo de la Argentina o Viale delle Statue;

il Palazzo di Velázquez, costruito in occasione dell’Esposizione Nazionale del 1883;

la Fontana dell’Angelo Caduto che rappresenta Lucifero nel momento della sua caduta dal Cielo;

la Casita del Pescador, una piccola casetta circondata da uno stagno, dove il re e i membri della famiglia reale erano soliti andare a pescare.

MADRID IN 3 GIORNI: LE PIAZZE

Plaza Mayor è una delle più celebri di Madrid. Ha più volte cambiato nome nel corso della sua lunga storia. È stata inizialmente Plaza del Arrabal, poi divenne Plaza de la Constitución, in seguito Plaza de la República e solo dopo la Guerra Civile divenne Plaza Mayor. Un tempo era il luogo in cui si svolgeva il mercato, ma fu anche teatro di esecuzioni, processi dell’Inquisizione e corride. Oggi è uno dei salotti più amati della città.

L’aspetto attuale di Puerta del Sol è lo stesso che la piazza aveva già nel XVI secolo. Tuttavia fu solo nel Settecento che raggiunse la tutta la sua importanza come centro nevralgico della città. Il Palazzo delle Poste (la Casa de Correos) è l’edificio più importante della piazza e fu costruito nel 1768. Il palazzo oggi è conosciuto soprattutto per il suo orologio che, la notte di Capodanno, fa suonare i 12 rintocchi durante i quali è tradizione mangiare altrettanti chicchi d’uva.

Inoltre nella piazza si trovano anche altri due punti d’interesse: la Statua dell’Orso ed il Chilometro Zero. La prima è il vero e proprio simbolo della città, riprodotto anche sulla bandiera di Madrid sin dal XIII secolo. Mentre il Chilometro Zero è il punto iniziale da cui si diramano tutte le strade spagnole.

Infine c’è Plaza España. La piazza, che risale al XVIII secolo, è dominata da una grande statua del celebre romanziere, poeta e drammaturgo spagnolo Miguel de Cervantes Saavedra. Il monumento, costruito nel 1925, è costituito da una scultura in pietra di Cervantes che sovrasta le sculture di Don Chisciotte e Sancho Panza, una fontana e uno stagno.

LA GRAN VIA

La sua costruzione risale al 1910, ma i progetti per la realizzazione di un grande viale elegante che attraversasse il centro della città erano già stati fatti durante la seconda metà dell’Ottocento. Oggi la Gran Via ospita ristoranti, cinema, teatri e tantissimi negozi che vanno dalle firme internazionali ai grandi magazzini come il Corte Ingles, il più importante della Spagna.

LO STADIO SANTIAGO BERNABEU

Infine, se sei un amante del calcio (o se come me viaggi con un amante del calcio!) non puoi perdere l’occasione di visitare il famoso Stadio Santiago Bernabeu. Lo stadio è di proprietà del Real Madrid e ospita le partite della squadra dal 1947.

È un’enorme struttura in grado di ospitare 80.000 spettatori. La visita comprende anche la sala dei trofei del Real Madrid, il palco presidenziale, la zona tecnica e gli spogliatoi della squadra ospite.

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LA SAGRADA FAMILIA DI BARCELLONA

La Sagrada Familia è il simbolo della città di Barcellona ed una delle chiese più conosciute al mondo.

Ecco alcune informazioni e consigli utili per organizzare la tua visita.

SAGRADA FAMILIA: UN PO’ DI STORIA

Il nome completo di questa chiesa monumentale è “Basílica y Templo Expiatorio de la Sagrada Família”, che in italiano si può tradurre con “Basilica e Chiesa Riconciliante della Sacra Famiglia”.

La sua costruzione ebbe inizio il 19 marzo 1882, sotto il regno di Alfonso XII. Il primo progetto era dell’architetto Francisco de Paula del Villar, ma nel 1883 i lavori furono affidati all’architetto Antoni Gaudí. Fu lui a sostituire l’originale stile neogotico della chiesa con uno stile più moderno e innovativo, che l’avrebbe resa unica al mondo. Gaudì lavorò alla chiesa dedicandovi interamente gli ultimi 15 anni della sua vita.

La Sagrada Familia è ancora in costruzione. La data ufficiale di consegna dei lavori, prima della pandemia, era prevista nel 2026 (a 144 anni dalla posa della prima pietra ed a 100 anni dalla morte di Antoni Gaudí!). Tuttavia i lavori sono stati rallentati dal Covid-19 e, probabilmente, finiranno nel 2028.

Come è già accaduto in altri casi di edifici religiosi la cui costruzione è destinata a durare uno o più secoli, la chiesa è stata consacrata ancora prima di essere conclusa, il 7 novembre 2010 da papa Benedetto XVI, che l’ha elevata al rango di basilica minore.

Quando finalmente sarà terminata, la Sagrada Família sarà l’edificio ecclesiastico più grande del mondo!

La velocità con cui procede la costruzione dipende in gran parte dalle donazioni dei visitatori, quindi andando alla Sagrada Familia non solo potrai ammirare un capolavoro unico, ma contribuirai anche alla sua ultimazione!

IL PROGETTO

Gaudí progettò l’interno della Sagrada Familia ispirandosi ad un bosco, con colonne a forma di alberi che, ramificandosi, sostengono la struttura. Le colonne sono inclinate in modo da ricevere al meglio la pressione perpendicolare alla loro sezione e sono realizzate a forma elicoidale a doppia elica, come i rami e i tronchi degli alberi. L’unione di questi accorgimenti impiegati nel progettare le colonne (inclinazione, forma elicoidale, ramificazione in varie colonne più piccole) ha permesso di sostenere il peso delle volte senza utilizzare i classici contrafforti esterni.

La chiesa ha una pianta a croce latina, con l’altare maggiore sopra la cripta circondato da sette cappelle absidali, un transetto a tre navate con i portali della Natività e della Passione, nel senso longitudinale il corpo centrale di cinque navate con il portale della Gloria. La pianta ha una dimensione di 110 x 80 metri e, terminata la costruzione, avrà una superficie totale di 4500 metri quadrati e potrà ospitare 14000 persone.

Il tempio avrà diciotto torri: quattro per ciascuna delle tre facciate per un totale di dodici che rappresentano gli apostoli, al centro la torre-cupola dedicata a Gesù, alta 170 metri, e intorno ad essa altre quattro torri dedicate agli evangelisti, nonché un’ulteriore torre-cupola sopra l’abside dedicata alla Vergine.

Le guglie degli evangelisti saranno sormontate da sculture dei loro simboli tradizionali: un angelo, un bue, un’aquila e un leone. La guglia della Madonna, completata nel 2021, è sormontata da una grande stella a dodici punte, che simboleggia la Stella del Mattino. Quella centrale dedicata a Cristo, invece, sarà innalzata sulla base della cupola sovrastante la navata centrale, e sarà sormontata da una grande croce a sei bracci, alta 15 metri.

L’altezza totale dell’edificio sarà tuttavia inferiore di mezzo metro rispetto alla collina del Montjuïc, poiché Gaudí pensava che la sua creazione non dovesse superare quella di Dio!

SAGRADA FAMILIA: INFORMAZIONI UTILI

Per raggiungere la Sagrada Familia puoi usare la Linea 2 o la Linea 5 della metropolitana e scendere all’omonima fermata.

La chiesa è aperta tutti i giorni nei seguenti orari:

Da novembre a febbraio: dal lunedì al sabato dalle 9:00 alle 18:00. La domenica dalle 10:30 alle 18:00.

Marzo e ottobre: dal lunedì al sabato dalle 9:00 alle 19:00. La domenica dalle 10:30 alle 19:00.

Da aprile a settembre: dal lunedì al sabato dalle 9:00 alle 20:00. La domenica dalle 10:30 alle 20:00.

Per visitare la Sagrada Familia devono essere rispettate le classiche regole di abbigliamento previste per tutte le chiese. Inoltre va sempre ricordato che si tratta di un cantiere, non di un edificio terminato, quindi possono esserci chiusure temporanee di alcune aree.

Essendo una meta molto visitata dai turisti è consigliabile acquistare il biglietto on line e programmare la propria visita!

Ci sono essenzialmente 4 tipi di biglietti:

Come potrai leggere sul biglietto, la tua visita rappresenta un contributo per ultimare la costruzione!

BARCELLONA DIGITAL PASS

Il Barcellona Digital Pass è un’ottima soluzione per visitare la città in modo facile e divertente per tutta la famiglia e godersi, senza stress, i due capolavori di Gaudí: la Sagrada Familia ed il Parc Güell.

Il Pass include:

  • l’accesso alla Sagrada Familia (torri escluse)
  • Parc Güell
  • Bus Hop-on Hop-off Barcellona
  • Audioguida di Barcellona, ricca di informazioni utili, commenti sulle migliori attrazioni, mappe, consigli e molto altro ancora.

Leggi anche:

UN WEEKEND A BARCELLONA

Se stai pensando di trascorrere un weekend a Barcellona ecco alcuni suggerimenti sui luoghi imperdibili da visitare nella capitale della Catalogna.

Un paio di giorni non sono sufficienti per conoscere veramente questa splendida città, ma possono essere un ottimo punto di partenza per assaporarne l’atmosfera, passeggiare lungo la Rambla, visitare le sue attrazioni principali e decidere di tornare!

Ecco quindi 5 mete imperdibili da visitare a Barcellona durante un Weekend

UN WEEKEND A BARCELLONA: LA SAGRADA FAMILIA

È Il simbolo indiscusso della città.

Il vero nome di questa chiesa monumentale è “Basílica y Templo Expiatorio de la Sagrada Família”, che in italiano si può tradurre con “Basilica e Chiesa Riconciliante della Sacra Famiglia”.

Fonte: Pixabay

La sua costruzione ebbe inizio il 19 marzo 1882.

Il primo progetto era dell’architetto Francisco de Paula del Villar, ma nel 1883 i lavori furono affidati all’architetto Antoni Gaudí. Fu lui a sostituire l’originale stile neogotico della chiesa con uno stile più moderno e innovativo, che l’avrebbe resa unica al mondo.

La Sagrada Familia è ancora in costruzione. La data ufficiale di consegna dei lavori è il 2028.

A termine dei lavori la Sagrada Família sarà l’edificio ecclesiastico più grande del mondo. La velocità con cui procede la costruzione dipende in gran parte dalle donazioni dei visitatori, quindi andando alla Sagrada Familia non solo potrai ammirare un capolavoro unico, ma contribuirai anche alla sua ultimazione!

Per raggiungere la Sagrada Familia puoi usare la Linea 2 o la Linea 5 della metropolitana e scendere all’omonima fermata.

Essendo una metà molto visitata dai turisti, è consigliabile acquistare il biglietto on line ed evitare così la lunghissima fila per entrare!

PARC GÜELL

È un parco con una superficie di circa 15 ettari, ma soprattutto è uno dei simboli di Barcellona, nonché un’ottima postazione panoramica per ammirare la città dall’alto.

Nel 1900 Eusebi Güell, membro di una nobile famiglia di Barcellona, commissionò ad Antoni Gaudí la costruzione di un lussuoso parco residenziale in una zona desolata nella parte nord-orientale della città.

Gaudí accettò l’incarico con entusiasmo e lo trasformò in un’occasione per esprimere le sue idee sul rapporto tra natura ed architettura. Così nacquero pergolati scavati nella roccia, sentieri escursionistici armoniosamente integrati nel paesaggio ed i famosissimi e coloratissimi mosaici ondulati.

Solo una parte del parco è fruibile gratuitamente, per il resto è necessario acquistare il biglietto. Anche in questo caso è consigliabile organizzare la propria visita in anticipo, acquistando il biglietto on line ed evitando le lunghe file.

Parc Güell si trova a una certa distanza da tutte le altre attrazioni di Barcellona ed il modo più comodo di arrivare è la metropolitana e poi una passeggiata di circa 15 minuti. Ci sono tre possibilità:

  • Puoi prendere la linea 3 della metropolitana e poi scendere alla fermata Vallcarca (come abbiamo fatto noi!). Dalla fermata segui prima l’Avinguda de Valcarca, poi gira a sinistra e prendi la strada Carrer de les Medes. Raggiungerai il lato occidentale del parco, dove si cammina dapprima attraverso il parco e infine si arriva alla parte a pagamento. Durante l’intero percorso il “Parc Güell” è indicato sulla segnaletica.
  • Oppure puoi prendere la linea 3 della metropolitana e scendere alla fermata “Lesseps”. Poi percorri per 600 metri la Travessera de Dalt, dopo di che gira a sinistra per il Carrer de Larard. Sali per circa 500 metri su una collina ripida e arriverai all’ingresso principale del parco.
  • L’ultima opzione è prendere la linea 5 della metropolitana e scendere alla fermata El Coll La Teixonera. Questa è una fermata abbastanza nuova e si scende sulla collina El Coll (uscita Carrer Beat Almato). Poi prendi il Carrer del Santuari e gira a destra sul Camí de Can Morá. Segui le indicazioni e vi avvicinerai al Parc Guell dall’alto, da lì dovrai scendere.
Fonte: Pixabay

UN WEEKEND A BARCELLONA: LAS RAMBLAS

Quello che oggi è uno dei luoghi più trafficati di Barcellona un tempo era il letto asciutto di un fiume.  

Il viale, pieno di platani, fiori, musicisti e statue umane, si estende da Plaça de Catalunya (la piazza principale della città) fino al porto di Port Vell, con il Monumento a Colombo, per un totale di circa 1200 metri.

Il lungomare può essere distinto in cinque diverse Rambla, chiamate insieme Las Ramblas:

  • La Rambla de Canaletes che deve il suo nome ad una fontanella di colore nero/bronzo. Secondo la leggenda chi beve un sorso da questa fontana tornerà sicuramente a Barcellona.
  • La Rambla dels Estudis.
  • La Rambla de Sant Josep che, per le numerose bancarelle di fiori, viene chiamata anche “Rambla de les Flors”. Sulla sua destra si trova il mercato “Mercat de la Boqueira”.
  • La Rambla dels Caputxins.
  • La Rambla de Santa Monica.

Continuando verso la costa si arriva al Monumento di Colombo e al porto Port Vell.

BARRI GÒTIC

Il Quartiere Gotico di Barcellona è il centro della città vecchia (Ciutat Vella) e si trova tra La Rambla e Via Laietana, tra il porto di Barcellona e la Ronda de Sant Pere. È la parte più antica della città, un vero e proprio labirinto di stradine in cui è facile sentirsi avvolti dall’atmosfera brumosa descritta da Carlos Ruiz Zafón ne “L’ombra del vento”.  

Qui si trovano i resti di antichi edifici medievali, ma anche di alcuni risalenti addirittura all’epoca romana. Al tempo dell’imperatore Augusto, infatti, questo luogo venne scelto per fondare una nuova colonia. L’antico foro romano sorgeva proprio dove ora si trovava piazza Plaça de Sant Jaume.

Oggi il Barri Gòtic è una meta molto apprezzata dai turisti. Ospita gli uffici comunali di Barcellona, tra cui il Palau de la Generalitat (edificio governativo della Catalogna) ed il municipio della città, la Casa de la Ciutat o Ajuntament. Nel quartiere gotico si trova anche il palazzo reale dove i sovrani Ferdinando d’Aragona ed Isabella di Castiglia ricevettero Cristoforo Colombo di ritorno dall’America.

Tuttavia la vera protagonista del Barri Gotic è la cattedrale di Barcellona ufficialmente denominata Catedral de la Santa Creu i Santa Eulalia (ovvero Cattedrale della Santa Croce e di Santa Eulalia), ma più comunemente nota come “La Seu”.

La cattedrale, che domina il Barri con le sue guglie gotiche, ha una storia lunga e travagliata. Il primo nucleo dell’edificio religioso sorse già nel 343 a.C., durante l’Impero Romano. Nel 985 la chiesa fu distrutta dai Mori.

Successivamente venne costruita una cattedrale in stile romanico ed un monastero. Le guerre civili e la peste nera fecero ritardare molto i lavori di costruzione che vennero ultimati solo nel 1460. La facciata, invece, fu costruita molto più tardi, nel 1889, e la guglia centrale fu completata nel 1913.

SANTA MARIA DEL MAR

Anche questa tappa è un po’ un omaggio alla letteratura spagnola contemporanea. “La cattedrale del mare”, infatti, è anche il titolo di un celebre romanzo dello scrittore Ildefonso Falcones, in cui le vicende relative alla costruzione della cattedrale si intrecciano con storia del protagonista, Arnau Estanyol.

Santa di Maria del Mar si trova nel quartiere La Ribera e fu costruita tra il 1329 e il 1383, nel periodo d’oro della Catalogna. È nota anche come “cattedrale di La Ribera” ed è un ottimo esempio di stile gotico catalano, con una purezza ed omogeneità stilistica molto rare nel Medioevo, sicuramente dovute al fatto che la costruzione della chiesa avvenne in un periodo abbastanza breve, senza interruzioni significative.

UN WEEKEND A BARCELLONA: ALTRE METE DA VISITARE

Se hai ancora tempo ed energie potresti fare una passeggiata al mercato della Boqueria, il coloratissimo mercato alimentare a cui si accede dalle Ramblas; oppure potresti ammirare Casa Mila (La Pedera) e Casa Batlló, i due iconici edifici progettati da Gaudí; ed infine visitare il museo dedicato a Pablo Picasso nel quartiere di La Ribera.

Per altre idee su cosa visitare in Europa in un weekend leggi anche:

DOVE ANDARE A PASQUA IN EUROPA

La Pasqua si avvicina e sembra portare con sé anche il desiderio di prendersi una pausa ed evadere dalla routine. Quindi perché non approfittare del ponte pasquale per fare un bel viaggio? 

In molti, tuttavia, non hanno la possibilità di assentarsi dal lavoro per un lungo periodo. Per questo tra le mete ideali del ponte pasquale non mancano mai le città europee più vicine a noi, raggiungibili con una o due ore d’aereo.

Ecco, quindi, 5 idee su quali città europee visitare a Pasqua!

PASQUA A MALTA: LA VALLETTA

Fonte: Pixabay

È un piccolo gioiello. Un’affascinate mix di storia e bellezza.

Oltre 300 monumenti e luoghi di interesse concentrati in meno di mezzo chilometro quadrato ed un centro storico che, dal 1980, è entrato a far parte del patrimonio UNESCO.

Si può visitare a piedi in una giornata (escluso il tempo per entrare nei vari musei, chiese…) e la composizione a griglia delle sue strade renderà semplice orientarsi.

Per saperne di più leggi: LA VALLETTA: COSA VISITARE IN UN GIORNO

ATENE

Fonte: Pixabay

Patria della filosofia e della democrazia, dell’arte e del teatro.

Le sue origini ed il suo stesso nome sono legate al mito che attribuisce l’edificazione della città alla dea Atena.

Ma Atene non è solo storia e mitologia, è anche una città vivace e moderna che, in occasione delle Olimpiadi del 2004, ha saputo rinnovarsi e diventare ancora più bella.

La Pasqua è sicuramente la festa più importante per gli ortodossi, quella a cui sono legate più tradizioni e anche quella che simboleggia meglio di ogni altra la “grecità”. Tuttavia, prima di decidere di trascorrere le vacanze di Pasqua in Grecia, è utile sapere che la data della Pasqua in Grecia non coincide con quella in Italia. La nostra Pasqua nel 2023 si celebrerà il 9 aprile, mentre la Pasqua ortodossa il 16. Questo accade perché la Chiesa Ortodossa e quella Cattolica seguono calendari diversi.

Per saperne di più leggi: COSA VISITARE AD ATENE E DINTORNI

PRAGA

Fonte: Pixabay

Praga, la città delle cento torri, la città d’oro…ma soprattutto una delle più belle città d’Europa.

È una città romantica, misteriosa ed esoterica che riesce ad ammaliarti in pochi minuti.

Il centro storico è un mix armonioso di architetture barocche, rinascimentali, neoclassiche e art nouveau.

È articolato in 5 quartieri separati dalla Moldava. Tutto è relativamente vicino ed è facile spostarsi a piedi.

Sulla riva occidentale si trovano: Hradcany (il quartiere del castello) e Mala Strana (il piccolo quartiere). Sulla riva orientale si trovano: Josefov (il quartiere ebraico), Stare Mesto (il quartiere della città vecchia) e Nove Mesto (il quartiere della città nuova). Le due rive sono collegate dal celebre Ponte Carlo.

Per saperne di più leggi: COSA VISITARE A PRAGA

PASQUA A VIENNA

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Vienna non è solo la città imperiale, la capitale dell’impero asburgico, con le sue strade eleganti ed i suoi magnifici palazzi, ma è anche una città vivace e moderna proiettata verso il futuro.

Offre moltissime cose da fare e da vedere, sia in città che nei dintorni.

Per saperne di più leggi: VIENNA: COSA VISITARE IN 4 GIORNI

INNSBRUCK

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È una città da visitare a piedi. I principali luoghi di interesse, infatti, sono piuttosto vicini tra loro, inoltre camminare è il modo migliore per immergersi nell’atmosfera delle sue splendide stradine e perdersi tra il medioevo ed i fasti del periodo imperiale.

La città prende il suo nome da Inn (il fiume che l’attraversa) e bruck (ponte), quindi significa letteralmente “ponte sul fiume Inn”.

Per saperne di più leggi: COSA VISITARE AD INNSBRUCK IN UN GIORNO

DOVE DORMIRE A PRAGA

Una guida pratica, con consigli sui migliori quartieri, per organizzare il tuo prossimo viaggio a PragaDI SILVIA FAENZA.

Decidere dove alloggiare durante un viaggio potrebbe non essere importante in alcune circostanze, ma in città come Praga può fare davvero la differenza. In questa guida parleremo proprio di dove dormire a Praga (qui puoi scoprire anche quali sono i migliori alberghi Praga) per godersi al massimo questa splendida città.

Praga è una città in cui le cose da vedere sono tantissime, e pochi giorni in questa città potrebbero non essere sufficienti a visitarle tutte. La situazione si complica, poi, se si sceglie di dormire in luoghi distanti dal centro e dalle attrazioni. Infatti, la scelta dell’alloggio può far perdere ai viaggiatori ore che potrebbero essere meglio spese a causa dei trasporti necessari per raggiungere i punti più imperdibili della città.

Uno dei vantaggi della capitale della Repubblica Ceca è che è tra le capitali europee più economiche, ed è possibile, quindi, trovare alloggi economici anche in centro, se si sa come cercare.

In questa guida vedremo quali sono i punti migliori in cui alloggiare in base al quartiere di Praga scelto e alla tipologia di alloggio che si sta cercando. Iniziamo subito.

Dove dormire a Praga: Centro storico o Staré Město

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Questa è la parte più antica di Praga, una zona famosa e caratterizzata dalla presenza del famoso Orologio Astronomico oltre a tre chiese estremamente famose, la chiesa di San Nicola, la chiesa di Nostra Signora di Týn e la chiesa di San Castulo. Sempre qui si trova anche il memoriale di Jan Hus. Insomma, il centro storico è la parte più affascinante e ricercata della città.

Qui gli hotel abbondano, naturalmente, essendo una zona ricca di attrazioni turistiche, con prezzi a notte medi che vanno dai €150 ma che possono anche arrivare a €500 a notte.

Qui si trova anche l’EA Hotel Royal Esprit, situato a 300 metri circa dalla Piazza della Città Vecchia e dall’Orologio Astronomico, con un prezzo medio che durante la bassa stagione arriva anche a circa €80 a notte.

Dove dormire a Malá Strana

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Il quartiere di Malá Strana, anche detto Piccolo Quartiere, è una zona tradizionale di Praga, ricca di hotel e di attrazioni turistiche davvero interessanti. Qui, ad esempio, si trova la sua “ mini Torre Eiffel ” – la Torre Petřín sulla collina di Petrin, in cui i viaggiatori possono salire per godere di uno dei panorami più mozzafiato della città.

Qui si trovano anche il Castello di Praga, il Ponte Carlo, il muro di John e ospita la strada più stretta di Praga.

In questo quartiere i prezzi degli hotel a notte non sono molto diversi da quelli del Centro Storico che abbiamo appena visto, ma si possono trovare anche comodi ostelli come il Charles Bridge Economic Hostel.

In questo ostello si può scegliere di alloggiare in letti singoli nel dormitorio o prenotare stanze private. Situato a 150 dal Ponte San Carlo, i letti singoli partono da poco più di €15 a notte mentre le camere private costano circa €50 a notte nei periodi di media e bassa stagione.

Dove dormire a Praga: Città Nuova o Nové Město

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Il quartiere di Nové Město, o Città Nuova, si sviluppa attorno a piazza San Venceslao, una zona vibrante e ricca di hotel, ristoranti e bar.

Rispetto ad altri quartieri, questo è tra i più giovani, ma è anche il punto di partenza ideale per esplorare la città. Gli edifici sono moderni, nuovi, e non è raro incrociare qualche scultura o opera di arte contemporanea.

Qui si spazia da boutique hotel di lusso a modesti ostelli, ma uno dei più apprezzati è l’Ostello Marrakech, a soli 200 metri da Florenc.

I dormitori sono piuttosto semplici, ma non sono previsti particolari costi extra. Ma è proprio il prezzo il suo pezzo forte. Infatti, per un letto in dormitorio il prezzo medio è di €13/€16 a notte mentre per una camera privata per due il costo è di €40.

Dove alloggiare a Vinohrady e a Vršovice

I quartieri di Vinohrady e di Vršovice sono davvero particolari, caratterizzati da edifici Art déco color pastello, ristoranti etnici, caffè alla moda, ma anche ristoranti innovativi, concept store e dance club. Insomma, i quartieri ideali per giovani che vogliono divertirsi e fare nuove amicizie.

Vinohrady è proprio accanto alla Città Nuova e la stazione ferroviaria principale è situata tra i due quartieri.

Invece, Vršovice è il quartiere più movimentato di Praga secondo il Lonely Planet. Gli hotel qui sono moderni e giovanili, con prezzi medi che vanno dai €150 a notte. Ma qui ci sono anche numerose opzioni economiche come gli ostelli.

Tra i più economici c’è l’Ostello Czech Inn che regala un cocktail di benvenuto ai suoi ospiti. Situato vicino alla stazione del tram Krymská, il costo medio per dormitori va dai €10 ai €22 a notte, mentre le camere doppie private costano in media €60 a notte.

Dove dormire a Holešovice

Concludiamo la guida con il piccolo quartiere di Holešovice, da alcuni considerato uno dei quartieri più cool di Praga.

Tra i punti più interessanti situati in questo quartiere c’è il Letna Park, un parco perfetto per ammirare il tramonto sulla città.

Qui ci sono diverse soluzioni per dormire, come l’ostello Sir Toby con letti in dormitorio a partire da €11 a notte e €60 per camere private doppie.

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COSA VISITARE AD OSLO IN UN WEEK-END

Oslo è una città dove natura ed architettura convivono armoniosamente.

Da una parte, infatti, la capitale della Norvegia è ricca di strutture moderne e avveniristiche, mentre dall’altra è immersa in un paesaggio naturale mozzafiato fatto di fiordi circondati da boschi.  

Spesso chi visita la Norvegia lo fa prevalentemente per scoprirne le bellezze naturali e presta poca attenzione alle sue città. La stessa Oslo in molti casi viene del tutto ignorata da chi si dirige verso il Grande Nord.

Del resto anche per noi Oslo è stata solo una tappa di un viaggio più lungo, tuttavia è una meta interessante da visitare. Tra l’altro, trattandosi di una città non troppo grande, è facilmente visitabile anche in un week-end.

OSLO: IL PARCO DI VIGELAND

Il Parco di Vigeland si trova all’interno del Frognerparken, un bellissimo parco pubblico ricco di fontane, laghetti e ponticelli, oltre che numerose strutture sportive.

Nel Parco, che è considerato una specie di museo a cielo aperto, si possono ammirare i capolavori del più famoso scultore norvegese: Gustav Vigeland.

Il Sinnataggen,  o “bambino arrabbiato”, è una delle statue più famose del Parco ed è diventato addirittura uno dei simboli della città di Oslo. Rappresenta un bambino decisamente furioso che batte i piedi e stringe i pugni.

La fontana, invece, è l’opera più imponente del parco.

Al centro di una vasca quadrata, sei uomini di varie età sorreggono un grande catino da cui sgorga l’acqua. Lungo i bordi della vasca 20 sculture a forma di albero richiamano gli alberi veri che crescono nel parco. Figure umane sono intrecciate al fusto o alla chioma degli alberi e rappresentano le varie età della vita, dalla nascita alla morte.

Dalla fontana una scalinata conduce alla parte più elevata del parco. È una terrazza dominata da una colonna alta 17 metri, in cui sono raffigurate 121 figure umane intrecciate tra loro. La colonna è stata scolpita in un unico pezzo di granito e per questo viene chiamata il Monolito.

Scendendo dalla terrazza si arriva alla parte finale del percorso del Parco di Vigeland, che culmina con la scultura chiamata Livshjulet, la ruota della vita. Si tratta di un’opera che sintetizza il tema di fondo dell’intero parco, il ciclo della vita, dalla nascita alla morte.

IL PALAZZO REALE

Il palazzo reale di Oslo risale alla prima metà del XIX secolo e venne costruito per volere del sovrano Carlo III di Norvegia (noto anche come Carlo XIV di Svezia).

Attualmente viene usato come residenza ufficiale della monarchia norvegese.

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Il palazzo conta 173 stanze e, nonostante il suo aspetto esterno semplice ed austero, vanta degli interni molto sfarzosi, caratterizzati da elementi che vanno dall’arte neoclassica, al barocco e al rococó.

Venne aperto al pubblico nel 2002, al termine dei lavori di restauro voluti dal sovrano Harald V.

IL MUNICIPIO DI OSLO

Il palazzo è la sede del comune di Oslo, si trova sulle sponde del Mare del Nord ed è uno degli edifici più particolari e famosi della città. Venne  completato nel 1950. Al suo interno si possono ammirare le opere d’arte di artisti norvegesi della prima metà del XX secolo, che consentono di conoscere meglio la storia e l’evoluzione culturale della città.

Nelle torri del Municipio ci sono ben 49 campane che suonano 18 volte al giorno; mentre il primo mercoledì di ogni mese c’è un vero e proprio concerto alle ore 13:00.

Tuttavia il vero motivo per cui il Municipio di Oslo è famoso in tutto il mondo è perché qui si tiene ogni anno la cerimonia del Premio per il Nobel della Pace.

TEATRO DELL’OPERA E DEL BALLETTO

L’edificio si trova nel quartiere Bjørvika, sulla punta del fiordo di Oslo.

E stato inaugurato nel 2008 e la sua sagoma vuole evocare un iceberg che galleggia nelle acque dell’Oslofjord. Le superfici esterne sono coperte con marmo italiano e granito bianco e lo fanno apparire proprio come se sorgesse dall’acqua. E’ uno dei teatri più importanti d’Europa ed il più grande teatro dell’opera scandinavo.

MUSEO ASTRUP FEARNLEY

Questo museo di arte contemporanea vanta una particolarissima struttura di legno ricoperta da vetro che ricorda un vascello, firmata da Renzo Piano.

Al suo interno è possibile ammirare una collezione dedicata agli artisti americani degli anni ’80, ma è possibile anche trovare opere provenienti da Europa, Brasile, Giappone, Cina e India, mentre le mostre temporanee spaziano dalle monografie a esposizioni di artisti cinesi.

FORTEZZA DI AKERSHUS

Sorge sul lato orientale del porto e venne costruito per scopi difensivi.

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La fortezza venne edificata per volere del re Haakon V verso la fine del XIII secolo ed al suo interno sono stati sepolti alcuni tra i più importanti monarchi norvegesi come: Haakon V, Sigurd I, Eufemia di Rügen,  Haakon VIIMaud di Sassonia-Coburgo-Gotha, Olav V e infine la principessa Marta di Svezia. All’interno della fortezza, inoltre, si trovano il Museo della Resistenza Norvegese ed il Museo delle Forze Armate.

Tutti i giorni, alle 13:00, si svolge la suggestiva cerimonia del cambio della Guardia.

OSLOFJORD: IL FIORDO DI OSLO

Al di là dei musei e dei palazzi, la vera meraviglia di Oslo è il fiordo su cui si trova la città: l’Oslofjior!

Si tratta di uno dei fiordi più lunghi di tutto il paese e uno dei più affascinanti e scenografici di tutta la Norvegia.

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Il fiordo è costellato da diverse isole. Una delle più famose è l’isola Hovedøya, meta prediletta dagli abitanti della capitale quando vogliono rilassarsi e godersi l’aria aperta. Nell’isola di Langøyene, invece, si trova la spiaggia più grande e bella di tutto il fiordo, facilmente raggiungibile con il traghetto.

TRAMPOLINO PER SALTO CON GLI SCI

Arroccato sulla collina che domina Oslo, si trova il più antico trampolino al mondo usato per il salto con gli sci, risalente al 1892. E’ stato ristrutturato varie volte nel corso del tempo, tanto che oggi è il più moderno esistente.

Quando non è usata per gare sportive, la struttura è aperta al pubblico e dalla sua cima si può ammirare il più bel panorama di Oslo e del suo fiordo!

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IL BELVEDERE DI VIENNA

Il Belvedere di Vienna non è soltanto un magnifico castello barocco, ma anche uno dei più importanti musei austriaci!

Ospita opere di Gustav Klimt, Egon Schiele e Oskar Kokoschka.

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LE ORIGINI

Nel 1697 il principe Eugenio di Savoia, il valoroso condottiero che sconfisse i turchi, affidò al celebre architetto Johann Bernhard Fischer von Erlach la costruzione di un palazzo al centro di Vienna. Successivamente il cantiere venne ripreso ed ingrandito da un altro grande architetto austriaco: Johann Lucas von Hildebrandt.

Il principe non voleva un semplice palazzo, ma una residenza grandiosa, in grado di eclissare quella del suo avversario politico, il maresciallo Heinrich Franz von Mansfeld.

Nel 1717 iniziarono i lavori per la realizzazione dei giardini alla francese, affidati a Dominique Girard, già fontaniere del Re Sole.

Il complesso architettonico del Belvedere, infatti, è composto da due palazzi (il Belvedere Superiore ed il Belvedere Inferiore) collegati da splendidi giardini posti su tre livelli.

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IL BELVEDERE DOPO LA MORTE DEL PRINCIPE EUGENIO

Nel 1736 il principe Eugenio morì, celibe e senza figli. Il Belvedere passò allora a sua nipote Vittoria, figlia primogenita del fratello maggiore di Eugenio, nonché ultima sopravvissuta della casata Savoia-Soissons.

La principessa Vittoria manifestò subito la volontà di disfarsi di questa dispendiosa proprietà e l’imperatrice Maria Teresa d’Austria si propose come acquirente.

Nel 1776 Maria Teresa e suo figlio Giuseppe II decisero di trasferire al Belvedere la Galleria d’arte imperiale che, fino ad allora, era stata conservata alla Hofburg. L’intento era quello di rendere la collezione accessibile a tutti. La galleria aprì ufficialmente i battenti cinque anni dopo, formando così uno dei primi musei pubblici al mondo.

Il Belvedere Inferiore accolse, invece, dal 1903 la galleria d’arte moderna di stato, distinguendosi per essere la prima galleria in Austria esclusivamente dedicata alle nuove correnti, in particolare della corrente della Secessione viennese.

Qui trovarono posto opere di Vincent van Gogh, Claude Monet e Giovanni Segantini.

IL BELVEDERE SUPERIORE

La parte più importante della collezione del Belvedere è costituita dai 24 dipinti di Gustav Klimt, tra cui spiccano le sue rappresentazioni dorate de “Il bacio” e “Giuditta”. “Il bacio” risale agli anni 1908/09, ritrae Klimt e la sua musa Emilie Flöge ed è senza dubbio l’opera d’arte più famosa di tutta l’Austria.

La mostra permanente del Belvedere superiore è articolata su tre piani dove è possibile ammirare un totale di 420 opere.

La visita inizia con il tema della storia del Belvedere.

Nelle sale successive sono esposte opere d’arte del Medio Evo, del Barocco, del Classicismo e dell’epoca Biedermeier.

Al Modernismo viennese e all’arte del 1900 è dedicato un ampio spazio al primo piano, dove ha trovato la sua nuova collocazione anche il “Bacio” di Klimt.

Infine, al secondo piano, si può ammirare l’arte del periodo fra le due guerre e del periodo postbellico.

IL BELVEDERE INFERIORE

Mentre il Belvedere superiore era destinato “alla rappresentanza”, il Belvedere inferiore era adibito a residenza del principe.

La magnificenza di cui Eugenio di Savoia amava circondarsi si riflette ancora oggi in ogni ambiente. Dalla Sala delle Grottesche, alla Galleria dei Marmi, fino alla Sala degli Ori.

Nel Belvedere inferiore e nell’Orangerie hanno luogo mostre speciali. Invece nella Prunkstall, dove una volta sostavano i cavalli del corpo del principe, è possibile ammirare l’arte medievale.

IL GIARDINO

Il giardino del Belvedere è un magnifico esempio di architettura paesaggistica barocca.

Di fronte al castello si trova il cosiddetto stagno di riflessione, una sorta di laghetto che riflette e moltiplica la grandiosità della facciata dell’edificio.

Tre ampie terrazze con bacini d’acqua collegano il Belvedere superiore con l’inferiore.

Il Kammergarten, giardino privato, era originariamente riservato al padrone di casa e ai suoi compagni più stretti.

Mentre il Giardino alpino nel parco del castello è il più vecchio d’Europa.

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VIENNA: COSA VISITARE IN 4 GIORNI

Vienna non è solo la città imperiale, la capitale dell’impero asburgico, con le sue strade eleganti ed i suoi magnifici palazzi, ma è anche una città vivace e moderna proiettata verso il futuro.

Ci sono moltissime cose da fare e da vedere, sia in città che nei dintorni.

In questo articolo ti propongo un itinerario di 4 giorni, con le cose imperdibili da visitare, soprattutto se stai andando a Vienna per la prima volta.

VIENNA: IL QUARTIERE DI STEPHANSDOM

Questo quartiere è il cuore medievale di Vienna, un intreccio di vicoli, corti e stradine che si diramano intorno alla maestosa cattedrale di Santo Stefano.

La cattedrale è posta esattamente al centro della città e la sua guglia, alta 137 metri, è visibile ovunque. L’edificio attuale è il frutto della stratificazione di elementi romanici, gotici e barocchi. La campana della torre settentrionale, nota come “Pummerin”, è un importante simbolo cittadino. Venne realizzata fondendo i cannoni abbandonati dai turchi nel 1683.

Nel 1945 la cattedrale subì un grave incendio e la campana crollò, i suoi resti furono fusi per realizzare quella attuale.

A poca distanza dalla cattedrale, al n.5 di Domgasse, sorge la Mozarthaus, dove il compositore e la sua famiglia vissero tra il 1784 ed 1787. Tra le 11 residenze viennesi del celebre musicista, questa è quella dove egli disse di aver composto alcuni dei suoi più celebri capolavori come i quartetti di Haydn e Le nozze di Figaro. La casa è stata restaurata nel 2006 ed ospita delle mostre.

Per completare il tour del quartiere non può mancare una visita alla Dominikanerkirche ed alla Jesuitenkirche. La prima venne consacrata dai Domenicani nel 1237, tuttavia l’edificio attuale, con la sua maestosa facciata barocca, risale al 1630 è fu opera di Antonio Canevale.

La seconda rappresenta il luogo in cui i Gesuiti decisero di trasferirsi per essere più vicini all’Antica Università, di cui avevano la gestione. Guardando le linee sobrie della facciata non si penserebbe di essere davanti ad una delle chiese più decorate di Vienna! L’interno, infatti, è uno sfarzoso trionfo di colonne, decorazioni ed affreschi.

QUARTIERE DEL BELVEDERE

Prima di dirigerti verso il grandioso complesso del Belvedere, da cui il quartiere prende il nome, fermati a visitare Karlskirche.

Quando Vienna era funestata dalla peste del 1713, l’imperatore Carlo VI promise che, non appena l’epidemia fosse finita, avrebbe fatto erigere una chiesa in onore di San Carlo Borromeo, arcivescovo di Milano e protettore dei malati di peste. Nacque così questo capolavoro barocco dominato da una gigantesca cupola ed un porticato ispirati all’arte greca e romana ed arricchiti da forme sinuose ed eclettiche.

I palazzi ed i giardini del Belvedere sono un enorme complesso architettonico fatto costruire come sua residenza estiva dal principe Eugenio di Savoia, il valoroso condottiero che sconfisse i turchi nel 1683. E’ posto su una collina con lieve pendenza ed è composto da due palazzi (il Belvedere Superiore ed il Belvedere Inferiore) collegati da splendidi giardini alla francese posti su tre livelli.

Il Belvedere Superiore ospita una collezione di arte austriaca unica al mondo, con opere che vanno dal Medioevo ad oggi. Una delle sue attrazioni principali è la collezione di Gustav Klimt.

Per saperne di più leggi anche: IL BELVEDERE DI VIENNA

QUARTIERE DELLA HOFBURG

In questo quartiere si respira l’aria della Vienna imperiale!

Oggi gran parte dei palazzi sono stati trasformati in uffici, ambasciate o abitazioni, tuttavia è ancora un luogo tra i più affascinanti ed eleganti della capitale, con negozi raffinati, caffè e gallerie d’arte.

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La Hofburg è un complesso molto vasto che comprende gli appartamenti reali, alcuni musei, una cappella, gli uffici del Presidente austriaco, la Biblioteca Nazionale Austriaca e la suggestiva Scuola di equitazione spagnola.

Gli appartamenti reali comprendono i locali occupati dall’imperatore Francesco Giuseppe dal 1857 al 1916, quelli in cui visse l’imperatrice Elisabetta (Sissi) dal 1854 al 1898 e le stanze in cui soggiornò lo zar Alessandro I durante il Congresso di Vienna.

La scuola di equitazione spagnola fu fondata dagli Asburgo nel XVI secolo per perpetuare la tradizione dei classici esercizi dell’alta scuola equestre. Oggi gli spettacoli hanno luogo nel maneggio d’inverno e durano circa 80 minuti. Se sei interessato ad assistere clicca qui!

In un angolo dell’Hofburg si trova l’Albertina, una galleria che ospita stampe, acquerelli e fotografie. Tra i suoi tesori più preziosi ci sono opere di Michelangelo, Rubens, Durer e Picasso!

I DINTORNI DI VIENNA

Se puoi, dedica un po’ di tempo a visitare anche i dintorni della città!

A Schonbrunn si trova l’immenso complesso formato dal palazzo e dai giardini tanto cari a Maria Teresa! Originariamente sull’area della reggia sorgeva un casino di caccia, ma fu distrutto dai turchi. Allora Leopoldo I chiese a Johann Bernhard Fischer von Erlach di progettarvi una grande residenza barocca, il progetto venne terminato nel XVIII secolo, quando Maria Teresa ne affidò l’incarico a Nikolaus Picassi.

Se vuoi allontanarti di più dalla città ed immergerti in un paesaggio fatto di vigneti, valli, chiese e castelli, puoi concederti una crociera fluviale nella valle del Danubio da Krems a Melk, a circa 80 Km da Vienna. Ci sono tour organizzati, ma se preferisci viaggiare in autonomia i punti di partenza sono a Krems, Durnstein e Melk. Se non hai la macchina, le prime due città sono raggiungibili partendo dalla Franz-Josefs- Bahnhof; mentre l’ultima partendo da Westbahnhof.

VIENNA: INFORMAZIONI UTILI

Se arrivi in aereo il modo più rapido ed economico per raggiungere il centro di Vienna è il City Airport Train (CAT) che collega l’aeroporto con la stazione Wien Mitte (Vienna Centro) in 16 minuti! Uscendo dalla stazione ti troverai nei pressi dello Stadtpark, famoso per la statua dorata che ritrae Johann Strauss mentre suona il violino.

Spostarsi a Vienna è facilissimo! Il centro storico, all’interno della Ringstrasse, può essere visitato a piedi. Per spostarti altrove, puoi utilizzare una delle 5 linee della metropolitana (U-Bahn), quelle della metropolitana leggera (S-Bahn), i tram e gli autobus.

Se stai andando a Vienna per la prima volta ti consiglio di acquistare la VIENNA CITY CARD per goderti la città in totale libertà! La Card comprende:

  • sconti su musei, tour, eventi, shopping e ristoranti per 7 giorni
  • trasporto pubblico per 24, 48 o 72 ore, a seconda dell’opzione selezionata
  • Scelta di un autobus Hop-On Hop-Off di 24 ore da Big Bus o Vienna Sightseeing Tours 

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PARCHI E GIARDINI DI ATENE

Se stai pensando di visitare Atene, può essere utile sapere qualcosa in più sui suoi parchi e giardini.

Queste oasi verdi nel cuore della città, infatti, sono l’ideale per prendersi una pausa dal trambusto urbano e rilassarsi tra le visite ai principali monumenti.

Quindi se vuoi concederti una passeggiata rilassante, lontano dal caos delle vie più centrali, non hai che l’imbarazzo della scelta!

La collina di Filopappo, i Giardini Nazionali ed il monte Licabetto offrono la possibilità di immergersi nel verde e godersi Atene da una diversa prospettiva.

PARCHI E GIARDINI DI ATENE: LA COLLINA DI FILOPAPPO

Secondo Plutarco la Collina di Filopappo (detta anche Collina delle Muse) fu il teatro dello scontro tra Teseo e le Amazzoni.

Al di là dei miti, di sicuro questo luogo fu abitato fin dalla preistoria e presenta interessanti rovine archeologiche.

Accedendo da via Dionysiou Areopagitou troverai un percorso lastricato che, per prima cosa, ti porterà alla cinquecentesca chiesetta di “San Demetrio del cannone”. Il nome della chiesa è dovuto ad un evento miracoloso: un gruppo di cristiani venne salvato da un fulmine che colpì il soldato turco che stava per ucciderli con un colpo di cannone.

Proseguendo sul sentiero troverai un labirinto di nicchie scavate nella roccia, tradizionalmente considerate la prigione di Socrate.

Al termine della scalinata ci sono i ruderi del Santuario delle Muse dove, tuttora, gli artisti depongono offerte!

Sulla cima della collina, invece, c’è il monumento costruito in onore del console romano Giulio Antioco Filopappo.

La collina di Filopappo, inoltre, è un magnifico punto di osservazione panoramica sia sull’Acropoli che sull’Attica, quindi non dimenticare la macchina fotografica!

I GIARDINI NAZIONALI

Il giardino, creato nel 1839 per volere della regina Amalia, fu aperto al pubblico soltanto nel 1923, con il nome di “Giardino Nazionale”.

E’ una vera e propria oasi verde nel cuore della città, vicinissimo al palazzo del Parlamento ed a piazza Syntagma.

Ha una superficie di oltre 160.000 metri quadrati ed accoglie più di 500 diversi tipi di piante e fiori. 

L’architetto dei giardini Friedrich Schimdt, infatti, viaggiò per tutto il mondo alla ricerca delle specie più rare ed esotiche, aiutato anche dalle forze navali greche.

IL MONTE LICABETTO

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Il monte Licabetto, il cui nome significa letteralmente “la collina dei lupi”, si eleva per 272 metri sul livello del mare ed è il punto più alto di Atene. La città lo circonda completamente, facendolo apparire come una macchia verde tra il bianco dei suoi edifici.

Secondo la mitologia, la dea Atena, volendo che il suo tempio fosse più vicino al cielo, prese un’enorme roccia per posarla sulla collina dell’Acropoli. Però, mentre la stava trasportando, ricevette una notizia che la sorprese e la fece distrarre. Così la roccia le scivolò e cadde su Atene formando il monte Licabetto.

La base della collina è circondata da un bosco di pini, mentre sulla vetta si trovano la Cappella di San Giorgio, un teatro ed un ristorante.

La cima, da cui si gode uno splendido panorama sulla città, può essere raggiunta a piedi, percorrendo le ombreggiate stradine che serpeggiano tra i pini, oppure con la funicolare che parte da Kolonaki.

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