COSA VISITARE A PRAGA IN 5 GIORNI

Praga, la città delle cento torri, la città d’oro…ma soprattutto una delle più belle città d’Europa.

Sì, è proprio così! Praga ha una bellezza sfacciata, che non ha paura di mostrarsi ad ogni angolo di strada. E’ una città romantica, misteriosa ed esoterica che riesce ad ammaliarti in pochi minuti.

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Praga è relativamente piccola e sembra fatta per spostarsi a piedi.

I siti principali si trovano a poca distanza gli uni dagli altri e se alloggi in centro potresti non aver mai bisogno di usare i mezzi pubblici.

In ogni caso la metropolitana è efficientissima ed è anche il modo più economico e veloce per andare dall’aeroporto in città.

Il centro storico è un mix armonioso di architetture barocche, rinascimentali, neoclassiche e art nouveau. E’ articolato in 5 quartieri separati dalla Moldava.

Sulla riva occidentale si trovano: Hradcany (il quartiere del castello) e Mala Strana (il piccolo quartiere). Sulla riva orientale si trovano: Josefov (il quartiere ebraico), Stare Mesto (il quartiere della città vecchia) e Nove Mesto (il quartiere della città nuova). Le due rive sono collegate dal celebre Ponte Carlo.

L’itinerario che ti propongo è suddiviso in quartieri e prevede di dedicare un giorno a ciascuno di essi!

COSA VISITARE A PRAGA: HRADCANY (IL QUARTIERE DEL CASTELLO)

Il quartiere del castello domina dall’alto la città.

Il castello di Praga è un complesso di palazzi, edifici ecclesiastici, fortificazioni, uffici e case abitabili che documentano l’evoluzione storica ed architettonica della città, estendendosi su una superficie di 45 ettari. All’interno del complesso del castello, tra le altre cose, si possono ammirare: la cattedrale di San Vito, un vero gioiello gotico; il Vecchio Palazzo Reale, che fu la residenza dei re di Boemia fino al XVI secolo; ed il pittoresco Vicolo d’Oro.

Per saperne di più leggi anche IL CASTELLO DI PRAGA.

MALA STRANA (IL PICCOLO QUARTIERE)

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Il “piccolo quartiere” nacque nel XIII secolo ai piedi del Castello, fu in gran parte distrutto da un incendio nel 1541 e poi ricostruito in stile barocco.

Percorrendo via Nerudova si può notare una caratteristica delle case praghesi: le insegne dipinte.

Sono sparse un po’ in tutta la città, ma in questa strada sono particolarmente abbondanti.

La tradizione di identificare gli edifici usando delle insegne dipinte raffiguranti animali, figure mitiche, oggetti di uso quotidiano, ecc… iniziò nel Medioevo e proseguì fino al 1770, quando gli Asburgo introdussero la numerazione civica.

Prosegui verso piazza Mala Strana e fai una visita alla Chiesa di San Nicola.

E’ un tripudio di arte barocca: colonne, statue, affreschi ed ornamenti ovunque!

Dal campanile si può ammirare la città dall’alto e… sorvegliare la piazza, come faceva la polizia segreta durante il regime comunista.

Se vuoi concederti una pausa rilassante puoi dirigerti verso il Giardino Vrtba, un quieto angolo verde alle pendici della collina di Petrin.

In prossimità del giardino si trova la chiesa di Santa Maria Vittoriosa, molto popolare tra i pellegrini che vogliono far visita al Bambino di Praga. Si tratta di una statua lignea raffigurante Gesù Bambino alla quale sono attribuiti poteri miracolosi.

Torna verso il fiume ed attraversa uno dei tanti ponti pedonali che portano all’Isola di Kampa – che in realtà è una penisola! – un posto molto frequentato dai praghesi, ideale per riposare all’ombra o far giocare i bambini.

Prosegui verso la collina Petrin, un promontorio a ovest di Kampa, circondato dai frutteti reali che rifornivano di ciliegie il Castello.

Per salire in cima puoi prendere il tram o la funicolare.

Sul versante nord della collina si trova la Torre Panoramica, ispirata alla Torre Eiffel (solo 299 gradini ti separano da uno splendido panorama!)

L’ultima tappa è il Monastero di Strahov.

Qui si possono ammirare la preziosa biblioteca e la collezione di dipinti e opere d’arte del monastero… ma si può anche degustare l’ottima birra prodotta dai monaci!

IL QUARTIERE EBRAICO DI PRAGA: JOSEFOV

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Josefov deve il suo nome a Giuseppe II d’Asburgo ed è un vivace intrigo di viuzze e sinagoghe.

Il Museo Ebraico è articolato in sei siti: il Vecchio Cimitero, la Casa delle Cerimonie e le Sinagoghe Maisel, Pinkas, Klausen e Spagnola.

Puoi iniziare la visita proprio dalla Sinagoga Pinkas, un edificio con interni rinascimentali divenuto il Monumento all’Olocausto per commemorare gli ebrei di Boemia e Moravia.

Per saperne di più leggi anche IL VECCHIO CIMITERO EBRAICO DI PRAGA.

STARE MESTO (IL QUARTIERE DELLA CITTA’ VECCHIA)

Inizia la visita al quartiere della città vecchia facendo una passeggiata sul Ponte Carlo, uno dei simboli di Praga.

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Il ponte, fatto costruire dall’imperatore Carlo IV,  attraversa la Moldava dal 1402 ed è stato realizzato assemblando blocchi di granito con una malta a base di uova!

Le statue che decorano il ponte sono principalmente delle riproduzioni del XIX secolo, una delle poche originali è quella di San Giovanni Nepomuceno, confessore della moglie di re Venceslao IV.

Secondo la leggenda il re ordinò che il prete venisse gettato dal Ponte Carlo perché si era rifiutato di rivelargli la confessione della regina e, nel punto in cui annegò, apparve un gruppo di stelle.

Oggi i visitatori toccano il bassorilievo alla base della statua per garantirsi un ritorno a Praga!

Prosegui verso la Cappella di Betlemme, il luogo di culto fondato da Jan Hus, capo del movimento ceco proto-protestante. Poi verso il Clementinum, un vasto complesso di chiese ed edifici storici fondato dai gesuiti nel 1556. Oggi ospita la Biblioteca Nazionale della Repubblica Ceca.

Proseguendo sulla stessa strada arriverai in Piazza della Città Vecchia, l’ex piazza del mercato che sorge alla confluenza di tutte le strade principali di Stare Mesto.

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Tra gli edifici che si affacciano sulla piazza il più famoso è il Municipio con il suo Orologio Astronomico che, grazie a complessi meccanismi, mostra l’ora dell’Europa centrale, la vecchia ora boema e quella babilonese, i segni zodiacali, nonché i movimenti del Sole e dei pianeti intorno alla Terra (l’orologio risale al 1410, più di un secolo prima della rivoluzione copernicana!)

NOVE MESTO (IL QUARTIERE DELLA CITTA’ NUOVA)

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Piazza Venceslao è un lungo rettangolo fiancheggiato da edifici storici.

Tra loro spicca palazzo Melantrich, costruito nel 1914. Fu proprio dal balcone di questo palazzo che si affacciarono Vaclav Havel – drammaturgo e futuro presidente- e Alexander Dubcek – primo segretario del Partito Comunista cecoslovacco – ispirando la folla nel novembre del 1989, durante la Rivoluzione di Velluto che mise fine al governo comunista.

Sul lato nord della piazza si trova la statua equestre di San Venceslao, duca di Boemia nel X secolo, alle cui spalle sorge il Museo Nazionale.

Attraversa il Passaggio di Lucerna, una galleria con negozi ed eleganti caffè, e prosegui verso Piazza Carlo ed il Municipio della Città Nuova.

Sul lato sud della piazza sorge la Casa di Faust dove, secondo la leggenda, il diavolo propose al Dottor Faust di scambiare la sua anima per enormi ricchezze.

Sali verso la fortezza in rovina di Vysehrad, un alto promontorio che domina Praga, lo sforzo è ripagato dall’atmosfera storica che avvolge i resti delle fortificazioni e degli edifici religiosi tra cui spicca la cappella romanica di San Martino. Costruita nell’XI secolo è di forma circolare per evitare che il diavolo avesse un angolo in cui nascondersi!

L’ultima tappa è la Casa Danzante, un edificio sinuoso che sembra ricordare una coppia di ballerini, infatti è soprannominata “Edificio Fred e Ginger”.

PRAGA E LA MAGIA

Praga è considerata la “capitale della magia” e rappresenta uno dei vertici del Triangolo di Magia Bianca, insieme alle città di Lione e Torino.

E’ qui che, nel corso dei secoli, giunsero maghi, alchimisti e astrologi provenienti da tutto il mondo.

Fu Rodolfo II d’Asburgo a favorire un simile raduno di personaggi. Il suo scopo era quello di scoprire e dominare i misteri dell’occulto.

Passeggiando tra le strade della città è impossibile non farsi avvolgere dalla sua atmosfera misteriosa!

Uno dei luoghi più esoterici in cui ci siamo imbattuti è stato l’Olsanke hrbitovy, un grande cimitero che si trova vicino della fermata della metro “Flora”.

E’ stato un caso… Il nostro albergo si trovava da quelle parti ed un pomeriggio abbiamo seguito l’impulso e siamo entrati. Ci siamo ritrovati immersi in un romanzo gotico!

Per informazioni sempre aggiornate su visite guidate, orari di apertura dei vari luoghi d’interesse, biglietti e mezzi pubblici si può consultare il portale turistico ufficiale della città: Prague.eu

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IL VECCHIO CIMITERO EBRAICO DI PRAGA

Il cimitero ebraico di Praga è stato fondato nel 1439, è uno monumenti più importanti del quartiere ebraico praghese, ma anche uno dei cimiteri ebraici più celebri del Vecchio Continente.

Ogni anno il cimitero viene visitato da migliaia di turisti ed è stato inserito dalla rivista National Geographic Traveler nell’elenco dei dieci cimiteri turistici più interessanti del mondo.

Nel 1995 è diventato un monumento culturale nazionale.

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IL CIMITERO EBRAICO DI PRAGA: UN PO’ DI STORIA

Per oltre 3 secoli è stato l’unico luogo dove gli ebrei di Praga potevano seppellire i loro morti.

Le dimensioni attuali sono più o meno quelle medievali.

Nel corso del tempo, poiché il cimitero non poteva espandersi fuori dal suo perimetro, le tombe sono state soprapposte per sopperire alla mancanza di spazio.

In alcuni punti si sono sovrapposti fino a 10 strati di diverse sepolture. Le lapidi venivano staccate dal suolo, si procedeva alla nuova sepoltura creando una montagnola di terra, poi veniva rimessa la vecchia lapide con al fianco quella nuova.

Le tombe consistono esclusivamente di una lapide di arenaria o di marmo conficcata nel terreno. Nessun ritratto, perché la religione ebraica lo vieta. Solo disegni simbolici per indicare la professione o le qualità del defunto: forbici per sarti, pinzette per i medici, mani che benedicono per i sacerdoti e poi tanti animali per chi si chiamava Volpi, Orsi e così via.

Oggi si contano circa 12.000 lapidi, ma si ritiene che vi siano sepolti oltre 100.000 ebrei.

La tomba più visitata è quella di Rabbi Loew, dove i visitatori si fermano a pregare e lasciano sulla lapide i tradizionali sassi, oltre a monete e biglietti che esprimono i loro desideri.

Nel muro del cimitero sono inseriti frammenti di lapidi gotiche provenienti da un cimitero ancora più antico, scoperto nella Città Nuova, in via Vladislavova, nel 1866.

VISITARE IL QUARTIERE JOSEFOV ED IL CIMITERO EBRAICO DI PRAGA

Visitare il cimitero ebraico di Praga significa immergersi nella storia della comunità ebraica praghese.

La densità di lapidi, tardogotiche, rinascimentali, barocche, l’una quasi contro l’altra, il silenzio del luogo e l’eterna penombra – le tombe sono circondate dalle fronde degli alti sambuchi che crescono nel cimitero- creano un effetto unico.

E’ un luogo mistico e spettrale al tempo stesso.

Il cimitero è uno dei luoghi simbolo di Josefov, l’antico quartiere ebraico, un vivace intrigo di viuzze e sinagoghe che deve il suo nome a Giuseppe II d’Asburgo.

Il Museo Ebraico è articolato in sei siti: il Vecchio Cimitero, la Casa delle Cerimonie e le Sinagoghe Maisel, Pinkas, Klausen e Spagnola.

Puoi iniziare la visita proprio dalla Sinagoga Pinkas, un edificio con interni rinascimentali divenuto il Monumento all’Olocausto per commemorare gli ebrei di Boemia e Moravia.

Tra le sinagoghe spicca quella Spagnola con il suo favoloso stile moresco. L’interno è una profusione di stucchi scintillanti con sfumature turchesi e dorate.

La Sinagoga Vecchia-Nuova non fa parte del complesso del Museo Ebraico, ma è una perla dell’architettura boema ed il fulcro del culto ebraico di Praga. In origine era detta Sinagoga Nuova, divenne poi Vecchia-Nuova quando ne fu costruita un’altra nelle vicinanze.

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Anche la sinagoga del Giubileo non fa parte del complesso museale.

E’ la più recente tra le sinagoghe di Praga ed è conosciuta anche come sinagoga di Gerusalemme per la sua posizione sulla via Jeruzalémská, non lontano dalla Stazione Centrale.

La sinagoga venne completata nel 1906 e fu chiamata “del Giubileo” in onore del 50º anniversario di regno dell’imperatore Francesco Giuseppe I d’Austria, celebrato nel 1898, anno in cui era stata decisa la costruzione del nuovo tempio.

L’edificio, esternamente coloratissimo, è stato progettato con uno stile che mescola l’arte moresca al liberty.

LA LEGGENDA DEL GOLEM

Nel XVI secolo a Praga la comunità ebraica era vittima di continue violenze e soprusi, fu così che, secondo la leggenda, il rabbino Loew decise di plasmare una creatura che, ubbidendo solo ai suoi ordini, avrebbe protetto la sua gente.

Il rabbino plasmò il suo Golem – questo era il nome scelto per la creatura – nella soffitta della Sinagoga Vecchia – Nuova, usando il fango della Moldava.

Chi crede alla leggenda sostiene che il sia stato il Golem del rabbino Loew ha salvare il ghetto durante la Seconda Guerra Mondiale.

Tuttavia c’è anche un’altra spiegazione, più razionale e terrificante, che chiarisce perché il quartiere sia sopravvissuto indenne al conflitto. Sembrerebbe che le autorità naziste, una volta sterminata la razza ebraica, volessero trasformarlo in una sorta di museo per spiegare alle future generazioni chi erano stati gli ebrei e l’importanza della loro opera di “purificazione”.

INFORMAZIONI UTILI

Il quartiere ebraico dista 5 minuti a piedi dalla Piazza della Città Vecchia e 10 minuti a piedi dall’estremità orientale del Ponte Carlo.

Per chi arriva dalle zone periferiche della città, il modo migliore per raggiungere il cimitero è quello di sfruttare la linea A della metropolitana. La fermata Staroměstská, infatti, dista solo 3 minuti a piedi dall’ingresso del cimitero.

E’ possibile visitare il cimitero ebraico di Praga e tutti gli altri siti del Museo Ebraico tutti i giorni tranne il sabato ed giorni dedicati alle festività ebraiche.

Da Novembre a Marzo, dalle 09.00 alle 16.30

Da Aprile ad Ottobre, dalle 10.00 alle 18.00

Per informazioni sulle varie tipologie di biglietti si può visitare il sito jewishmuseum.cz

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IL CASTELLO DI PRAGA

Il castello di Praga è il monumento simbolo della capitale della Repubblica Ceca.

È un complesso di palazzi, edifici ecclesiastici, fortificazioni, uffici e case abitabili che documentano l’evoluzione storica ed architettonica della città, estendendosi su una superficie di 45 ettari.

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E’ stato la sede di principi, re ed imperatori boemi. Dalla nascita della Repubblica, avvenuta nel 1918, è diventato la sede del capo dello Stato.

IL CASTELLO DI PRAGA: UN PO’ DI STORIA

Il castello di Praga sorge su una delle nove alture su cui si sviluppa la capitale ceca, nell’area attualmente nota come Hradčany o quartiere del Castello.

Con una superficie di quasi 70.000 metri quadrati è il più grande castello a corpo unico del mondo. Originariamente era costituito da edifici e fortificazioni in legno.

Il primo edificio in pietra ad essere eretto fu la chiesa della Vergine, per volere del principe cristiano Borivoj I.

In epoca romanica vennero costruiti il convento e la basilica di San Giorgio, il Palazzo Reale, le fortificazioni e le torri in muratura. Poi il principe Venceslao – successivamente diventato santo! –  fece erigere la rotonda contenente i resti di San Vito.

L’aspetto del castello cambiò sensibilmente durante il periodo gotico, soprattutto grazie all’imperatore Carlo IV che ordinò la costruzione di una nuova, imponente cattedrale che sostituisse la basilica romanica. La costruzione iniziò nel 1344 e terminò solo nel 1929. Al periodo gotico risale anche la riedificazione del Palazzo Reale, con la realizzazione della meravigliosa Sala Vladislao. Infine Carlo IV fece coprire i tetti delle torri con delle lamine dorate, grazie alle quali Praga si guadagnò l’appellativo di “Città d’oro”.

Durante il Rinascimento Ferdinando I d’Asburgo fece costruire il Palazzo del Belvedere e i relativi giardini all’italiana. Poi Rodolfo II trasferì la sua corte da Vienna a Praga, rendendo la città una delle più raffinate ed eleganti del continente europeo.

Tra il XIX ed il XX secolo il castello – come anche la città! – visse un periodo di rinascita. Venne completata la Cattedrale di San Vito, furono restaurati i vari edifici che compongono il castello che assunse l’attuale assetto planimetrico.

VISITA AL CASTELLO PRAGA: L’ITINERARIO

Il castello di Praga è un complesso monumentale enorme e c’è davvero tanto da vedere: per visitarlo ci vorrebbe un giorno intero… o forse anche più!

Questo itinerario si basa sulle aree più interessanti e significative (almeno secondo me!).

PRIMA CORTE, GIGANTOMACHIA E CAMBIO DELLA GUARDIA

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La visita al castello inizia a Hradčanské náměstí, la piazza dove si trova il cancello d’ingresso principale.

Ai lati del cancello ci sono due grandi statue incentrate sul tema della gigantomachia, mentre la scritta dorata che lo sormonta (MTI) è riferita a Maria Teresa Imperatrice. Al di là dei cancello si trova la corte d’onore (prima corte).

La cerimonia del cambio della guardia avviene allo scoccare di ogni ora, dalle 5 alle 23.

A mezzogiorno è anche accompagnata dalla fanfara.

Certo, non è sfarzosa come quella di Buckingham Palace, né pittoresca come quella a Piazza Syntagma, ma è comunque uno spettacolo che vale la pena di vedere.

SECONDA CORTE, CAPPELLA DELLA CROCE E GALLERIA RODOLFINA

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Proseguendo si arriva alla seconda corte, nel cui centro si trovano un pozzo e una fontana barocca risalente al XVII secolo.

Gli edifici che circondano la seconda corte costituiscono la sede del governo. Entrando dalla “porta di Mattia”, una costruzione tardo gotica, si possono visitare alcune aree dell’ala occidentale del Palazzo Nuovo.

A destra dell’ingresso si trova la Cappella della Santa Croce, dove sono custoditi alcuni tra i pezzi più preziosi del Tesoro di San Vito.

Salendo al piano nobile, nell’ala sinistra, si può invece ammirare la Galleria Rodolfina, che ospita parte dell’immensa collezione di tesori artistici accumulata da Rodolfo II.

TERZA CORTE E CATTEDRALE DI SAN VITO

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Proseguendo verso la terza corte del castello la tua attenzione sarà catturata dall’immensa e maestosa mole della Cattedrale di San Vito.

E’ l’edificio religioso più grande ed importante della città. Lungo 124 metri e alto 60, con volte che raggiungono i 33 metri e torri alte dagli 82 ai 100 metri (torre centrale).

I lavori per la sua costruzione furono interrotti a causa dello scoppio delle guerre Hussite (1419) e furono ripresi solo diversi secoli dopo nel 1871.

Circa trenta incoronazioni di principi e re di Boemia e delle loro mogli hanno avuto luogo nella cattedrale che, per molti di loro, è diventata anche il luogo del loro eterno riposo.

CASTELLO DI PRAGA: IL PALAZZO REALE

Ci lasciamo alle spalle la cattedrale di San Vito e attraversiamo di nuovo la corte, dove è situato anche un monolito in memoria dei caduti durante la Grande Guerra. Da qui entriamo nel Vecchio Palazzo Reale, che merita davvero una visita approfondita.

Nei sotterranei del palazzo si trovano le sale in stile romanico risalenti al XII Secolo, mentre il pianterreno, in stile gotico, risale al periodo di Carlo IV. Da qui si prosegue per il cortile delle arcate e la sala delle colonne di Venceslao IV.

Sopra al pianterreno si trova il piano tardo gotico, dominato dalla sfarzosa sala Vladislao, la più grande sala ad arcate senza sostegni dell’Europa dell’epoca, nella quale si tenevano le cerimonie politiche più importanti.

Altra area di grande interesse storico è l’ala di Lodovico, di epoca rinascimentale, dove aveva sede la Cancelleria di Boemia, che nel 1618 fu teatro della Defenestrazione di Praga.

PIAZZA, MONASTERO E BASILICA DI SAN GIORGIO

Uscendo dal Palazzo Reale si arriva nella piazza di San Giorgio, dove sorgono il monastero delle benedettine di San Giorgio e la basilica omonima.

Il monastero, fondato nel 900 d.C. è uno degli edifici più antichi del castello. Oggi, le sue sale sono sede della Galleria Nazionale, che ospita opere di epoca rodolfina e barocca.

Nella basilica sono sepolti Vratislav I e Santa Ludmilla, nonna di San Venceslao.

VICOLO D’ORO, TORRE DALIBORKA E TORRE DELLE POLVERI

Le casette colorate del Vicolo d’Oro sembrano uscite da una fiaba dei fratelli Grimm.

Costruite alla fine del XVI secolo, furono abitate fino al 1955.

Al n.22, per un breve periodo, c’è stato uno studio di Franz Kafka; al n.12, invece, viveva uno storico del cinema ed è possibile entrare per vedere dei vecchi filmati di Praga in bianco e nero che vengono proiettati continuamente.

All’estremità orientale del vicolo si trova la torre Daliborka, risalente alla fine del 1400. Fu utilizzata come prigione fino alla fine del ‘700 e deve il nome al suo primo prigioniero, Dalibor di Kozojedy.

La torre delle Polveri, che funge anche da accesso alla Città Vecchia, è uno dei monumenti tardo gotici più importanti della città, sotto di essa passava il corteo reale in occasione delle incoronazioni dei re boemi. Deve il suo nome al fatto di essere stata utilizzata per lungo tempo come deposito per la polvere da sparo.

PALAZZO LOBKOWICZ, GIARDINI REALI, BELVEDERE E FONTANA CANTANTE

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Questa è ultima tappa del percorso di visita al castello di Praga.

Il Palazzo Lobkowicz, di proprietà dell’omonima famiglia, è l’unico edificio privato di tutto il castello ed ospita un’esposizione dedicata alla storia dei Lobkowicz; nelle sue sale si tengono spesso concerti di musica classica.

I giardini reali corrono paralleli al castello e si estendono per tutta la sua lunghezza.

Tra i loro viali si celano bellissime statue rinascimentali e barocche ed edifici di grande interesse, come il maneggio, la nuova aranciera, la residenza estiva della Regina Anna degli Jagelloni (palazzo Belvedere) e la fontana cantante, una raffinata opera in bronzo risalente alla metà del ‘500.

IL CASTELLO DI PRAGA: INFORMAZIONI UTILI

L’intero complesso è aperto tutti i giorni dalle 6:00 alle 22:00.

Gli edifici accessibili ai visitatori seguono i seguenti orari:

da Novembre a Marzo – Tutta la settimana dalle 09.00 alle 16.00

da Aprile ad  Ottobre – Tutta la settimana dalle 09.00 alle 17.00

Per informazioni sui biglietti e le mostre e per scaricare la mappa del castello in pdf si può consultare il sito www.hrad.cz

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SAN MARINO: COSA VISITARE IN UN GIORNO

La Serenissima Repubblica di San Marino è un stato tanto piccolo quanto antico che si trova nell’Italia centro- settentrionale, al confine tra l’Emilia-Romagna e le Marche.

Ha un territorio di circa 61 km², la capitale è Città di San Marino e la lingua ufficiale è l’italiano. A partire dal 2008 il centro storico della Città di San Marino ed il monte Titano sono stati inseriti dall’UNESCO tra i patrimoni dell’umanità poiché rappresentano una “testimonianza della continuità di una repubblica libera fin dal XIII secolo”.

Per me San Marino è stata la meta di tante giornate estive, quando da piccola trascorrevo le vacanze in famiglia sulla riviera romagnola. Era il posto dove andare per concedersi una “pausa” dalla spiaggia oppure, semplicemente, la meta per una passeggiata serale. In effetti San Marino, date le sue dimensioni, si presta a visite di un giorno, ma è anche un’ottima destinazione per una fuga di un weekend, durante il quale immergersi nella storia, nella natura e nel buon cibo!

Ecco una piccola guida per scoprire San Marino.

Piazza della Libertà e Palazzo Pubblico

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Piazza della Libertà è il cuore del centro storico di San Marino, ma anche il posto ideale per godersi il bellissimo panorama sulla valle sottostante! La piazza prende il nome dalla statua che si trova al suo centro e che rappresenta la Libertà, simbolo dell’indipendenza che da sempre contraddistingue questa antica Repubblica.

Qui, inoltre, si trova il Palazzo Pubblico (o Palazzo del Governo), sede dei principali organi istituzionali ed amministrativi sammarinesi: i Capitani Reggenti, il Consiglio Grande e Generale, il Consiglio dei XII ed il Congresso di Stato. L’attuale edificio si erge sul luogo in cui anticamente sorgeva la Domus Magna Comunis che, ormai in rovina, venne abbattuta sul finire dell’Ottocento per far posto al Palazzo Pubblico

Basilica di San Marino

L’attuale Basilica sorge sulle fondamenta di un’antica Pieve del IV secolo dedicata a San Marino diacono. All’inizio dell’Ottocento la Pieve era in condizioni di grave degrado, così venne abbattuta e si progettò di costruire una nuova chiesa. Il lavori iniziarono nel 1826 e terminarono il 5 febbraio 1838, quando la Basilica venne solennemente inaugurata alla presenza del vescovo del Montefeltro e dei Capitani Reggenti. La costruzione costò 40.150 scudi e 76 baiocchi.

Le tre torri 

Le torri furono realizzate intorno al XIII secolo come strumento di difesa dagli attacchi dei Malatesta, signori di Rimini. La prima torre, chiamata Rocca o Guaita, si erge sullo strapiombo del monte Titano ed è contornata dalla più antica delle tre cinte murarie che circondano Città di San Marino e che sono ancora oggi visibili. La seconda torre, chiamata Cesta o Fratta, è di forma pentagonale ed ospita il Museo delle Armi Antiche. La terza torre, chiamata Montale, è la più piccola e può essere vista solo dall’esterno.

Passo delle Streghe

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E’ posizionato all’esterno delle mura del centro storico della Repubblica. Si tratta di un sentiero scavato nella roccia che collega la prima e la seconda torre tra loro. E’ un luogo unico, in cui sembra di essere tornati nel Medioevo e si respira un’aria  molto romantica.

Per raggiungere il Passo delle Streghe ci sono varie possibilità. Partendo dalla torre Cesta si può scendere per una cinquantina di metri dal luogo panoramico a destra del sentiero, oppure  si può parcheggiare l’auto al parcheggio P6 e continuare camminando sulla scalinata rocciosa in mezzo al bosco.

Museo di Stato

Il museo è nato nella seconda metà dell’Ottocento ed è stato aperto al pubblico nel 1899. Dal 2001 è ospitato nello storico Palazzo Pergami – Belluzzi, nel centro di San Marino. Il museo è diviso in 4 diverse sezioni: Archeologia del Territorio, Arte per la Repubblica, Arte di Donazione, Archeologia di Donazione e Numismatica -Medaglistica Sammarinesi.

Museo delle Curiosità

Un museo davvero molto stravagante, perfetto da visitare con i bambini. Invenzioni strabilianti (come gli zoccoli alti 60 centimetri per affrontare l’alta marea veneziana!) personaggi insoliti e oggetti rari sono mescolati in un mix incredibile e rendono questo museo unico nel suo genere. In più, per stupire i visitatori, nei mesi estivi è attivo un servizio di trasporto speciale che collega il museo ai parcheggi più distanti dal centro storico: la navetta non è un veicolo qualsiasi, ma una tradizionale corriera Ford del 1913.

Cava dei Balestrieri

La cava fu aperta nel XIX secolo con lo scopo di estrarre la pietra necessaria per i lavori di restauro del Palazzo Pubblico, nella vicina Piazza della Libertà.

Oggi la cava è un importante sito di eventi. Il suo nome deriva dalla Federazione Italiana Balestrieri: con la sua istituzione nel 1966, la cava venne allestita per ospitare le competizioni di tiro con la balestra grande, la prima si tenne nel luglio dello stesso anno. Sempre qui, ogni anno il 3 settembre si tiene il Palio dei Balestrieri in occasione della Festa del Santo Patrono. Ma la cava ospita anche tanti altri eventi, come la Disfida del Tricorniolo.

Shopping a San Marino

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Città di San Marino è ricca di mercatini e belle vetrine  e – complice anche un carico fiscale più leggero!- fare un po’ di shopping diventa inevitabile!

Inoltre, dal 1995, la Repubblica di San Marino ha istituito il Marchio di Origine e Tipicità per tutelare, valorizzare e promuovere la produzione artistica e tradizionale. Nel centro storico ci sono tanti negozi con prodotti locali e tradizionali sammarinesi. Ceramiche dipinte a mano, oggetti d’arte lavorati in ferro, legno e materiali preziosi, pizzi, ricami e stampe su tela. E poi gustose produzioni dolciarie, come le Tre Torri, il dolce tipico di San Marino.

Informazioni utili

Per visitare il centro storico di Città di San Marino si può lasciare l’auto in uno dei tanti parcheggi che si trovano nelle vicinanze, sono denominati progressivamente e vanno da P1 a P12, solo il P9 è coperto, mentre il P10 ospita anche i camper.

La funivia collega il castello di Borgo Maggiore al centro storico. Il costo per andata e ritorno è di Euro 4,50, ogni corsa dura circa 2 minuti ed offre una splendida vista su tutta la costa adriatica.

Cosa visitare nei dintorni di San Marino

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A circa 20 Km dalla Serenissima Repubblica di San Marino sorge il borgo di San Leo. Quest’ultimo deve il suo nome a San Leone che, giunto insieme a San Marino dalle coste della Dalmazia, avrebbe evangelizzato la zona diventandone il primo vescovo.

La rocca di San Leo, con i suoi 600 metri d’altezza, domina la vallata del Marecchia ed un panorama di boschi e picchi rocciosi che si spinge fino al mare. L’edificio più antico è la pieve, che raccoglie intorno a sé il nucleo della città medievale. Poco distante sorge la cattedrale, consacrata al culto del Santo Leone. Invece la fortezza, che sorge a distanza dall’abitato per ragioni difensive, è costruita in cima ad uno sperone di roccia sul quale si mantiene da secoli in un miracoloso equilibrio.

Per altre idee su cosa visitare in Emilia Romagna puoi leggere anche i miei articoli su Bologna e Ravenna!

LA VALLETTA: COSA VISITARE IN UN GIORNO

La Valletta è un piccolo gioiello, un affascinate mix di storia e bellezza.

Oltre 300 monumenti e luoghi di interesse concentrati in meno di mezzo chilometro quadrato ed un centro storico che, dal 1980, è entrato a far parte del patrimonio UNESCO.

Si può visitare a piedi in mezza giornata (escluso il tempo per entrare nei vari musei, chiese…) e la composizione a griglia delle sue strade renderà semplice orientarsi.

In questo articolo conosceremo meglio La Valletta, vedremo quali sono i luoghi più interessanti da visitare ed esploreremo i suoi dintorni.

UN PO’ DI STORIA

La costruzione della città si deve al Gran Maestro dell’Ordine di San Giovanni, il Cavaliere francese Jean Parisot de la Valette che, dopo il Grande Assedio ottomano del 1565, decise di erigere una nuova città fortificata sulla penisola di Sciberras.

Molti re e principi europei finanziarono il progetto del Gran Maestro e papa Pio V inviò il suo architetto militare, Francesco Laparelli. Fu così che il 28 marzo 1566, grazie  alla crescente fama dell’Ordine ed alla volontà di respingere i Turchi, fu posata la prima pietra della città.

Il dominio dei Cavalieri finì nel 1798, quando Malta venne occupata dalle truppe francesi di Napoleone. Due anni più tardi, però, i francesi si arresero alla Royal Navy britannica che aveva posto l’isola sotto embargo. Malta ottenne l’indipendenza dal Regno Unito il 21 settembre 1964.

LA VALLETTA: COSA VISITARE

WATERFRONT

Se (come me!) arriverai in nave questo sarà il primo posto che vedrai.

Il lungo mare (noto anche Waterfront o Pinto Wharf) è caratterizzato da edifici barocchi dalle tipiche porte colorate che, un tempo, venivano usati come magazzini per le merci. I colori erano una sorta di codice: giallo per il grano, blu per il pesce, rosso per il vino …

Oggi è il posto ideale per una passeggiata o per concedersi una pausa in uno dei tanti locali alla moda!

UPPER BARRAKKA GARDENS

Procedendo dal lungo mare, con una breve passeggiata, arriverai al Barrakka Lift, un ascensore panoramico che, al costo di un euro, di porterà ai Barrakka Gandens. Questi giardini, che si dividono in “Upper” e “Lower”, offrono una vista panoramica sul Porto Grande e sulle Tre Città.

Si trovano nella parte più alta del bastione di San Pietro e Paolo e al livello inferiore si trova la Saluting Battery, una batteria di cannoni che ogni giorno spara a salve alle 12:00 e alle 16:00.

I giardini erano riservati ai Cavalieri Ospitalieri di lingua italiana ma nel 1800, al termine dell’occupazione francese, furono aperti al pubblico. All’interno del parco ci sono diversi monumenti e memoriali in onore di alcune personalità di rilievo del periodo della dominazione britannica.

PIAZZA CASTILLE E AUBERGE DE CASTILLE

L’Auberge de Castille si trova in Piazza di Castiglia, vicino alla Borsa di Malta ed a poca distanza dai Giardini Upper Barrakka. Era la sede dei Cavalieri spagnoli e portoghesi che avevano il compito di difendere il vicino bastione di San Giacomo.

Oggi l’Auberge ospita gli uffici del Primo Ministro di Malta.

GRANDMASTER’S PALACE

I lavori del palazzo iniziarono nel 1571 per volontà del Gran Maestro Pietro del Monte, ad opera di Girolamo Cassaro. Inizialmente l’edificio si presentava piuttosto austero, solo in un secondo momento furono aggiunte le decorazioni, le balconate d’angolo ed il secondo portone d’accesso.

L’edificio ha ospitato il Parlamento di Malta fino al 2015, attualmente è la sede del Presidente della Repubblica. Parte del palazzo è un museo aperto al pubblico.

Tra le stanze più degne di nota ci sono la Stanza di San Michele e San Giorgio (detta Sala del Trono), usata per le riunioni del Gran Consiglio; la Sala Gialla, utilizzata dai paggi dell’Ordine; e la Sala Rossa, utilizzata per ricevere gli ambasciatori.

CONCATTEDRALE DI SAN GIOVANNI

E’ sicuramente un luogo imperdibile per chiunque visiti La Valletta!

La Concattedrale di San Giovanni è un tempio simbolo del barocco maltese, ed è formata da una navata centrale e da otto cappelle laterali che simboleggiano le diverse lingue parlate dai Cavalieri dell’Ordine. Ognuna di esse è decorata con motivi e simboli delle diverse nazionalità.

L’elemento più impressionante della Concattedrale è la volta. L’affresco è opera del maestro Mattia Preti ed è caratterizzata dalla ricerca di un realismo supremo in ogni figura rappresentata. Preti, inoltre, decorò anche le pareti laterali dell’altare maggiore, affrescate con le scene della vita di San Giovanni Battista.

Sulle mura della concattedrale, invece, gli intagli e le decorazioni sono state realizzate direttamente sulla pietra calcarea, impiegando una tecnica molto complessa ed avanzata per l’epoca.

Tra i motivi che rendono unica la visita della Concattedrale ci sono i due dipinti di Caravaggio custoditi al suo interno. La decollazione di San Giovanni, a cui è dedicata una grande sala annessa alla cattedrale, ed il San Girolamo scrivente, un’opera più piccola ma carica di simbolismo. Caravaggio arrivò a Malta nel 1606 in fuga da Roma, dove era stato accusato dell’omicidio di un uomo, forse suo rivale in amore. Trovò asilo sull’isola presso i cavalieri della Croce di Malta e forse provò ad ottenere la grazia da Alof De Vignacourt, Gran Maestro dell’Ordine all’epoca.

Se ami le opere di Caravaggio leggi anche: ROMA: 3 PERCORSI D’ARTE GRATUITI

TEATRO MANOEL

Il teatro Manoel è tra i teatri più antichi d’Europa ancora in attività. E’ di piccole dimensioni, con 623 posti a sedere ed un auditorium di forma ovale.

La facciata è piuttosto austera, mentre l’interno è riccamente adorno, in pieno stile rococò.

Due risorgive naturali sotto il pavimento del teatro creano un’acustica perfetta al punto che anche dal fondo della sala è possibile udire il direttore d’orchestra che volta le pagine.

FORTE SANT’ELMO

Insieme alla Concattedrale è uno dei simboli di Malta.

Si tratta di una fortezza che si trova sulla punta settentrionale della città e prende il nome da Sant’Elmo, santo patrono dei marinai e divide il Porto Grande dal porto di Marsamuscetto e comanda le entrate di entrambi i porti insieme a Forte Tigné e Forte Ricasoli.

Oggi il forte ospita il National War Museum, dove sono esposte testimonianze della Seconda guerra mondiale, tra cui la George Cross, conferita da Re Giorgio VI a Malta nel 1942 per il valore dimostrato ed inserita dal governo maltese nella propria bandiera.

Se sei un appassionato di cinema sicuramente riconoscerai il set di “Assassinio sull’Orient-Express”  di Kenneth Branagh del 2017 – nel film il forte rappresentava il muro del pianto di Gerusalemme – oppure il carcere di “Fuga di mezzanotte” di Alan Parker del 1978.

I DINTORNI DI LA VALLETTA: LE TRE CITTA’

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Passiamo ora ad esplorare i dintorni della capitale maltese.

Senglea, Vittoriosa e Cospicua, comunemente denominate le “Tre Città”, sono servite in passato da rifugio, bastione difensivo e abitazione per i diversi popoli che hanno conquistato Malta lungo la sua storia.

Per visitare Senglea, Vittoriosa e Cospicua in autonomia, la cosa migliore è arrivare usando i mezzi pubblici fino a Senglea e lì cominciare il percorso a piedi. La linea 1 dell’autobus ti condurrà a Senglea in meno di mezz’ora.

La principale attrazione di Senglea è il forte di Saint Michael, costruito dai Cavalieri dell’Ordine di Malta a metà del XVI secolo. Il centro della cittadina è un affascinante groviglio di strade e balconi colorati, figure di santi ad ogni angolo e vasi di fiori accanto alle porte d’ingresso. 

Vittoriosa (Birgu per i maltesi), grazie alla sua eccellente posizione sulla costa, fu la capitale di Malta fino al 1565 quando passò il testimone a La Valletta. Il principale bastione di Vittoriosa è il Forte di Sant’Angelo, prova dell’antica importanza militare della città. Grazie alla sua architettura rimasta intatta, Vittoriosa rende possibile immaginare come vivevano i Cavalieri Ospitalieri ed i nobili arrivati dalla Castiglia. L’edificio più significativo del centro storico è il Palazzo dell’Inquisitore, un antico carcere.

Cospicua è la più “nuova” e la più grande delle Tre Città. Ospita bastioni e altre strutture difensive costruite dai Cavalieri di Malta e conserva intatti edifici di grande importanza, come la chiesa dell’Immacolata Concezione.

I MONASTERI DELLE METEORE

Un viaggio alla scoperta dei monasteri delle Meteore, tra arte, natura e spiritualità.

Meteora (che in lingua greca significa letteralmente “sospeso in aria”) è una famosa località situata nel nord della Grecia, nella regione della Tessaglia, nei pressi della cittadina di Kalambaka.

Questo luogo, secondo per importanza religiosa solo al monte Athos, deve la sua fama agli incredibili monasteri noti proprio con il nome di “Meteore”.

I monasteri delle Meteore sono uno straordinario esempio di come la bellezza della natura possa essere esaltata – e non distrutta! – dall’ingegno umano.

In un paesaggio tra il surreale ed il metafisico si innalzano imponenti torri di arenaria sulla cui sommità sorgono antichi monasteri che, visti dal basso, appaiono del tutto irraggiungibili.

I primi eremiti apparvero a Meteora all’inizio dell’XI secolo, ma solo nel XIV secolo un gruppo di monaci greco-ortodossi decise di costruire qui i propri luoghi di culto, che successivamente vennero utilizzati anche come rifugio durante le persecuzioni ottomane. In questo periodo furono eretti un totale di 24 monasteri, tutti situati in cima ad un’altura o addossati a pareti a strapiombo.

Questi edifici religiosi furono costruiti in modo eroico, affrontando incredibili difficoltà.

Oggi rimangono solo 6 monasteri funzionanti e visitabili: Agios Stefanos, Agia Triada, Gran Meteora, Varlaam, Roussanou e Agios Nikolaos.

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CONSIGLI UTILI

Per visitare i monasteri occorre un abbigliamento adeguato. Si devono avere gambe e spalle coperte, quindi niente pantaloncini, canotte o minigonne. Comunque all’entrata di ogni monastero vengono forniti gratuitamente degli scialli e delle gonne lunghe che si possono indossare sopra i propri indumenti. All’interno dei monasteri non si possono fare foto o video.

Per visitare tutti e 6 i monasteri basta un’unica giornata, ma è necessario organizzarsi bene in base agli orari di apertura al pubblico; inoltre molto dipende dalla propria velocità a percorrere le infinite scalinate e salite di accesso!

Gli escursionisti più allenati possono visitare la zona a piedi, percorrendo gli antichi e un tempo segreti monopatia (sentieri dei monaci).

I periodi migliori per visitare le Meteore sono la primavera e l’autunno. Sono sicuramente da evitare le giornate molto afose di agosto, ma anche quelle invernali più rigide. Inoltre la velocità con cui, durante la stagione fredda, può cambiare il clima a queste altezze, con l’improvvisa comparsa di nubi e nebbie,  spesso non consente di apprezzare appieno il panorama.

I monasteri sono comunque accessibili al pubblico durante tutto l’anno. Alcuni hanno 2 giorni di chiusura a settimana. Da aprile ad ottobre chiudono più tardi rispetto ai restanti mesi dell’anno.

COME RAGGIUNGERE LE METEORE

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Le Meteore sono una meta privilegiata per tutti quelli che abbiano in mente una vacanza in Grecia on the road, quindi il mezzo migliore per raggiungere Kalambaka, ovvero il punto di partenza per visitare i monasteri, è proprio l’auto.

Se, come me, avete raggiunto la Grecia con il traghetto da Ancona, Venezia, Bari o Brindisi, lasciate il porto di Igoumenitsa e, servendovi dell’autostrada Egnatia A2, raggiungerete facilmente la cittadina di Kalambaka.

Se, invece, avete scelto di viaggiare in aereo sicuramente atterrerete in uno dei due aeroporti principali della Grecia, ossia Atene e Salonicco. Per arrivare alle Meteore da queste due località potete scegliere varie opzioni:

  • noleggiare un’auto, sono circa 250 km da Salonicco e 350 Km da Atene. Il viaggio, soprattutto dalla capitale, non è brevissimo, ma potete sempre approfittarne per fare qualche sosta lungo il tragitto… magari a Delfi o alle Termopili;
  • viaggiare in treno con TrainOSE. Sia partendo da Salonicco che da Atene ci sono pochi treni diretti per Kalambaka, molto probabilmente sarà necessario fare almeno un cambio a Palaiofarsalos;
  • infine si può usare il bus di Ktel. Da Salonicco c’è la corsa diretta, mentre partendo da Atene sarà necessario fare il cambio a Trikala.

Se sei interessato alla Grecia puoi leggere anche:

SAN PIETROBURGO: CONSIGLI DI VIAGGIO

7 COSE DA SAPERE PER ORGANIZZARE IL TUO VIAGGIO A SAN PIETROBURGO

La Russia è un paese bellissimo, ma molto diverso dal nostro.

Dopo esserci stata posso dire con certezza che organizzare un viaggio fai da te in Russia è fattibile e divertente, ma è bene essere informati.

Se anche tu preferisci fare tutto in autonomia, ecco un vademecum con una serie di consigli utili su come organizzare il tuo viaggio a San Pietroburgo.

1 – I DOCUMENTI E IL VISTO PER LA RUSSIA

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E’ sicuramente la parte più noiosa della preparazione del viaggio, ma è anche indispensabile.

I documenti di cui avrai bisogno sono: passaporto, visto e assicurazione sanitaria.

Dal primo gennaio 2021 è possibile visitare tutto il paese con il visto elettronico unificato. Il visto per la Russia ti permette di rimanere 16 giorni nei diversi oblast russi per turismo, affari, visite ai parenti o scopi umanitari. Il visto ti consente di entrare in Russia da 51 aeroporti, 6 stazioni ferroviarie, 1 frontiera terrestre, 22 frontiere automobilistiche e 10 porti marittimi. Per ulteriori informazioni sul costo del visto e sui tempi di rilascio puoi consultare il sito evisa-russie.com

2 – RAGGIUNGERE SAN PIETROBURGO DALL’AEROPORTO

L’aeroporto Internazionale Pulkovo è lo scalo che serve la città di San Pietroburgo e l’intero Oblast di Leningrado e si trova a circa 23 chilometri dal centro della città.

Per andare dall’aeroporto al centro di San Pietroburgo ci sono varie possibilità. Si possono usare gli autobus o le marshrutka (i tipici minivan diffusissimi in Russia e nei paesi dell’ex Unione Sovietica) con cui raggiungere la stazione della metropolitana Moskovskaya, da cui proseguire verso la tua destinazione. Tra i due, l’autobus è il più economico: soltanto 30 rubli, ossia circa 40 centesimi di euro.

In alternativa puoi sempre noleggiare un’auto o prendere un taxi.

Quelli abusivi sono tanti, ma nell’area arrivi al primo piano in genere ci sono i taxi “ufficiali” che sono di tre tipologie: economy, comfort e business. Il prezzo del viaggio è fisso, ma varia a seconda della tipologia di taxi scelta.

3 – DOVE È MEGLIO CAMBIARE GLI EURO IN RUBLI

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Il metodo più semplice ed economico per avere i rubli è il prelievo al bancomat.

Per evitare le commissioni applicate dalla banca è meglio fare uno o due prelievi sostanziosi, anziché tanti di piccoli importi. Prima di partire verifica con la tua banca di avere un bancomat abilitato per l’estero e le relative condizioni; molte banche applicano una commissione fissa sui  prelievi esteri ed una maggiorazione di x% sul tasso di cambio.

Gli sportelli di cambio non sono convenienti, non lasciarti abbindolare dalla scritta “commissione fissa”, in genere sono truffe!

L’ultima alternativa è solo per i temerari: fare il cambio direttamente allo sportello di una banca… ma per me la sola idea di dover parlare a gesti di soldi e commissioni è terrorizzante!

4 – COMUNICARE A SAN PIETROBURGO

A meno che tu non sappia il russo, la lingua sarà un problema!

A San Pietroburgo si parla solo russo e sarà inutile tentare di sfoggiare il tuo perfetto inglese, tanto nessuno ti capirà…meglio applicarsi nell’arte del mimo!

A livello pratico non c’è da preoccuparsi, in qualche modo si riesce sempre a farsi capire, ma non aspettarti lunghe e profonde conversazioni…

Nei bar/ristoranti qualche parolina in inglese può essere utile, ma nei luoghi pubblici e nelle varie attrazioni turistiche scordati di comunicare con qualcuno, nemmeno per avere le informazioni più semplici e basilari. Anche tutti i cartelli turistici sono solo in russo…in molte parti non si riusciva a capire neanche dove fosse l’uscita, perché la scritta “exit” era solo un miraggio! L’unica soluzione è scaricare l’applicazione Google Traduttore disponibile per iOS e Android, fotografare il testo da tradurre e poi lei farà tutto il resto. A volte la traduzione non sarà il massimo, ma comunque è meglio di niente.

5 – QUANTI GIORNI STARE A SAN PIETROBURGO

L’ideale sarebbero un paio di mesi…ma dato che è pressoché impossibile, diciamo che è necessario almeno un long week-end. Dato che, inevitabilmente, perderai tempo a causa delle distanze da percorrere e degli ostacoli linguistici, il mio consiglio è di pianificare il tuo itinerario e prenotare i biglietti dei vari musei/palazzi on line.

6 – ORGANIZZARE L’ITINERARIO

San Pietroburgo è enorme, al suo confronto le nostre città ti sembreranno dei paeselli.

Per pianificare il tuo itinerario dovrai tener conto soprattutto di due cose: le distanze tra un luogo e l’altro ed i giorni e gli orari di apertura/chiusura delle principali attrazioni.

Google Maps è stata una salvezza sia in fase di organizzazione che poi durante il viaggio. Mostra con precisione anche i percorsi con i mezzi pubblici, indicando quando cambiare tra autobus e metropolitana.

7 – LA METROPOLITANA

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La metropolitana è il mezzo più veloce perché consente di evitare il traffico, ma non aspettarti la copertura capillare che c’è in altre città europee. Non tutte le stazioni della metropolitana hanno i padiglioni, soprattutto in centro. Alcune uscite sono incorporate negli edifici oppure hanno l’entrata dal sottopassaggio. Per trovarle cerca la lettera “M” di color blu.

Ci sono 5 linee: 1 rossa; 2 blu; 3 verde; 4 arancione; 5 viola. I nomi delle stazioni vengono annunciati solo in lingua russa (ovviamente!), ma nei  nuovi vagoni ci sono tabelloni elettronici in inglese, che consentono di non sbagliare stazione.

La metropolitana di San Pietroburgo non è solo un mezzo di trasporto, ma rappresenta di per se’ un’attrazione turistica. Innanzitutto perché all’epoca della sua costruzione è apparsa come un prodigio della tecnologia: è la metropolitana più profonda del mondo (la stazione Admiralteyskaya si trova ad una profondità di 102 metri!) e 24 delle 72 stazioni si trovano sulle isole del delta del fiume Neva. La stazione Sportivnaya, per esempio, è collegata con la seconda uscita attraverso un tunnel subacqueo sotto la Neva, tramite il travolator (scala mobile orizzontale) lungo 300 metri.

Inoltre è anche considerata come un’attrazione dal punto di vista artistico. Le stazioni più belle si trovano tra Ploshad Vosstaniya e Avtovo.

La stazione Ploshad Vosstaniya, inaugurata nel 1955, è un simbolo della metro di San Pietroburgo.

La stazione Avtovo è decorata da colonne di vetro, bronzi, mosaici fiorentini e circa 700 lampade. Durante la guerra questa zona di San Pietroburgo è stata il punto più avanzato della difesa ed il mosaico della stazione è dedicato a questo tema: spade dorate e rami di alloro simboleggiano la lotta per la pace.

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3 GIORNI A SAN PIETROBURGO

SAN PIETROBURGO: SCOPRI COSA VISITARE IN 3 GIORNI NELLA CAPITALE CULTURALE DELLA RUSSIA

La Russia in generale mi ha sempre affascinato molto. Enorme, mistica, europea ma non troppo…era da sempre che mi dicevo: “come sarebbe bello andare a San Pietroburgo!”. E poi, finalmente, è successo!

Prima di partire avevo pianificato con precisione cosa visitare e quando…non solo perché sono una maniaca dell’organizzazione, ma soprattutto perché quando si hanno pochi giorni a disposizione (solo 3, purtroppo!) e una vastità sconfinata da poter visitare è ovvio che la pianificazione diventa una necessità, altrimenti il rischio sarebbe stato quello di girare a vuoto e perdere tempo prezioso stando in fila per acquistare il biglietto di turno.

Questa è una guida  pratica e semplice su cosa visitare in 3 giorni a San Pietroburgo.

GIORNO 1: GIRO DEL CENTRO STORICO A PIEDI

Il nostro punto di partenza è stata la Cattedrale di Sant’Isacco.

Questo gioiello dell’architettura neoclassica, che vanta una delle cupole tra le più grandi al mondo, è interamente rivestita di marmo, tanto da essersi guadagnata il soprannome di “museo di mineralogia”. Per decorarla, infatti, sono stati utilizzati ben 43 tipi di pietra, vari tipi di pregevoli marmi e malachite con cui sono state costruite le splendide colonne.

Proprio alle sue spalle si erge il Cavaliere di Bronzo, la statua più imponente di Pietro il Grande. Da lì abbiamo proseguito verso l’Ammiragliato con la sua inconfondibile guglia dorata e, usciti dai sui giardini, ci siamo trovati difronte a lui: il Palazzo d’Inverno!  Elegante, imponente, sontuoso, regale…in sintesi una vera meraviglia! Davanti al Palazzo si estende la sua enorme piazza, con al centro la Colonna di Alessandro e sulla destra il Palazzo dello stato Maggiore.

Abbiamo proseguito la nostra passeggiata costeggiando le rive della Moyka, uno dei tanti canali che attraversano San Pietroburgo, e siamo arrivati alla meta più attesa della giornata: la Chiesa del Salvatore sul sangue versato.

La chiesa sorge sulla riva del canale Gribaedova, vicino al parco Michajlovskij del Museo russo, e fu eretta sul luogo dove venne ucciso lo zar Alessandro II di Russia, vittima di un attentato il 13 marzo 1881. Il nome ufficiale in russo è, come ho scoperto dalla guida, Cattedrale della Resurrezione di Cristo.

Dal punto di vista architettonico, questa cattedrale è molto diversa dalle altre della città che, principalmente, sono barocche o neoclassiche e comunque piuttosto “europee”: qui invece si percepisce la forte influenza dell’architettura russa medievale e le sue forme richiamano quelle della famosissima cattedrale di San Basilio di Mosca. L’interno è un tripudio di colori e mosaici (oltre 7000 mq di mosaico).

Uscendo dalla chiesa del Salvatore sul sangue versato ci siamo ritrovati nei pressi della strada più famosa di San Pietroburgo: la Prospettiva Nevsky. Per chi, come me, ama la letteratura russa è una tappa imperdibile!

“Con una sensazione di stanchezza e di sporcizia… nella nebbia mattutina di Pietroburgo Alekséj Aleksàndrovic andava in carrozza lungo la prospettiva Névskij deserta, e guardava avanti senza pensare a quello che lo aspettava.”

Anna Karénina, Lev Tolstoj.

GIORNO 2: IL PALAZZO DI CATERINA E LA FORTEZZA DEI SANTI PIETRO E PAOLO

Il palazzo di Caterina era la residenza estiva degli zar e si trova nella città di Puškin a circa 25 km da San Pietroburgo. Il palazzo è raggiungibile con i mezzi pubblici (metro e autobus) impiegando circa 1 ora e mezza oppure in taxi (circa 45 minuti). Vi consiglio di visitarlo la mattina presto e di comprare il biglietto online perché le file per l’ingresso posso essere chilometriche!

L’edificio, iniziato nel 1717 su ordine dell’imperatrice russa Caterina I (da cui il nome), è stato più volte ricostruito nel corso del XVIII secolo sino a giungere alla forma attuale e, con la nascita dell’Unione Sovietica, venne aperto al pubblico come museo. Durante la seconda guerra mondiale  fu gravemente danneggiato ed il suo recupero non è ancora terminato. Nel 2003 i restauratori ci hanno restituito quella che, per la sua singolare bellezza, è stata definita “l’ottava Meraviglia del Mondo”: la Camera d’ambra, una stanza di circa 55 mq le cui pareti sono completamente rivestite da pannelli decorati con ben sei tonnellate d’ambra, oltre a foglie d’oro e specchi.

Il Palazzo nel suo complesso è un capolavoro, un tripudio di arte barocca, bello come i castelli delle fiabe con i suoi colori bianco e azzurro e le cupole d’oro. Passeggiando tra le sue sale è inevitabile che pensare a lei, la principessa la cui storia si è confusa tra realtà e leggenda: Anastasia!

Noi siamo stati accompagnati da una guida che parlava italiano ed era prodiga, oltre che di notizie sulla storia del palazzo, di pettegolezzi piccanti sulla vita amorosa della Grande Caterina!

Tornati a San Pietroburgo abbiamo dedicato il pomeriggio a visitare la fortezza dei Santi Pietro e Paolo che sorge sull’isola delle Lepri, sul fiume Neva, ed è nota come la Bastiglia russa. Si tratta di una cittadella militare voluta da Pietro il Grande nel 1703 (durante la Grande guerra del nord) e realizzata dall’architetto Domenico Trezzini. All’interno della fortezza si trovano la cattedrale dei Santi Pietro e Paolo, il mausoleo dei Granduchi, il Museo storico di San Pietroburgo e il Museo dello spazio e della tecnologia missilistica.

L’attuale cattedrale è stata la prima chiesa in pietra della città, anch’essa progettata da Trezzini e costruita fra il 1712 e il 1733, termina con una guglia dorata sulla cui vetta è posto un angelo che regge una croce, ritenuto uno dei simboli più importanti di San Pietroburgo.

La cattedrale ospita i resti di quasi tutti i sovrani di Russia da Pietro il Grande a Nicola II e la sua famiglia (questi ultimi vennero sepolti qui nel luglio 1998).

Una curiosità: nel 1997 i restauratori che stavano pulendo l’angelo sulla guglia della cattedrale trovarono un involucro rigido in una piega della sua tunica: era una nota scritta dai restauratori del 1953 che si scusavano per aver fatto un lavoro scadente. In quell’anno, infatti, Chruščëv aveva voluto che l’angelo fosse restaurato velocemente per il duecentocinquantesimo anniversario della città. I restauratori del 1997 lasciarono un altro messaggio per le generazioni future, il cui contenuto non è mai stato svelato!

GIORNO 3: L’ERMITAGE ED I CANALI DI SAN PIETROBURGO

Dulcis in fundo, l’ultimo giorno abbiamo visitato l’Ermitage.

Con il nome di Ermitage in genere si indica un vastissimo complesso architettonico che comprende vari edifici costruiti tra il XVIII e il XIX secolo, tra cui il magnifico Palazzo d’Inverno che rese celebre il cosiddetto “Barocco Rastrelli”.

L’Ermitage ospita una delle più importanti collezioni d’arte del mondo ed è tra i musei più visitati, quindi è meglio prenotare il biglietto online, altrimenti si rischia di passare la giornata in coda!

Noi avevamo prenotato una visita guidata in italiano e, se potete, vi consiglio di fare lo stesso. L’Ermitage è colossale: circa 24 km di percorso, 50.000 mq di esposizione e 3.000.000 di opere… una guida può rivelarsi utile!

Il resto della giornata lo abbiamo trascorso facendo un giro in battello ed ammirando la città dall’acqua. Ci sono vari itinerari, ma i principali sono: canali interni e canali esterni fino alla Neva, passando per la Fortezza SS Pietro e Paolo, l’Incrociatore Aurora e l’isola Vasil’evskij (una delle maggiori isole sulle quali sorge San Pietroburgo, separata dall’isola dei Decabristi dalla Piccola Neva e in parte affacciata sul golfo di Finlandia).

Noi abbiamo scelto l’itinerario dei canali esterni e della Neva, comunque sono previste anche dei tour notturni per assistere all’apertura dei ponti.

Un suggerimento: quando siete sul battello, qualunque itinerario scegliate, restate seduti…i ponti sono estremamente bassi e stare in piedi può essere pericoloso per la vostra testa!

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DOVE ANDARE IN EUROPA IN INVERNO

LE 5 CITTA’ EUROPEE PIU’ BELLE DA VISITARE IN INVERNO

Ho sempre viaggiato molto di più durante la primavera e l’estate che non in inverno…un po’ per esigenze lavorative, un po’ per caso, ma il problema è che non sono propriamente un’amante del caldo e quindi mi è capitato spesso di girare tra le strade di qualche città europea pensando a come sarebbe stato bello poterla visitare in inverno, imbiancata dalla neve e avvolta in un velo di misteriosa nebbia.

Credo che di aver stilato la mia “Top 5” delle città europee da visitare in inverno proprio mentre salivo al castello di Praga sotto il sole di fine agosto, circondata dall’afa ed immaginando canali ghiacciati, tetti imbiancati e tazze di cioccolata calda da gustare in un caffè storico.

Inoltre si deve considerare che, a parte la bellezza del periodo natalizio in cui le città si addobbano di luci e colori, l’inverno è anche la stagione in cui circolano meno turisti, i prezzi calano e si può sperimentare il vero stile di vita locale.

Quindi ecco le 5 città europee più belle da visitare in inverno (almeno secondo me!).

SAN PIETROBURGO

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E’ la prima meta a cui penso se immagino di viaggiare in inverno!

Se non hai paura di affrontare temperature che scendono fino a meno trenta gradi sotto lo zero puoi partire alla volta della città costruita da Pietro I ed ammirarne il fascino imperiale.

San Pietroburgo è il volto della Russia più accogliente e “occidentale”, viene chiamata anche la “Venezia del Nord” per i suoi canali, d’inverno gelati, fiancheggiati da sontuosi palazzi.

E se il freddo dovesse essere eccessivo, puoi sempre riscaldarti nel Palazzo d’Inverno, la magnifica residenza degli zar che conta oltre 1500 stanze, e al museo dell’Ermitage.

San Pietroburgo è incredibilmente vasta (come tutto in Russia!) e questo la rende una meta più adatta ad un vero e proprio viaggio e non ad un week-end.

PRAGA

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Se sei in cerca di una meta romantica e fiabesca Praga è decisamente la scelta giusta!

Passeggiare tra le stradine della Città Vecchia o sotto la luce diafana dei lampioncini del Ponte Carlo e guardare la città che si specchia nella Moldava è uno spettacolo impareggiabile.

Una visita al castello di Praga poi ti farà immergere definitivamente nell’atmosfera magica di questa città. La capitale della Repubblica Ceca, inoltre, vanta i mercatini di Natale considerati tra i più belli d’Europa, al di fuori della Germania, dove passeggiare tra bancarelle, luci e colori. Infine, l’inverno è la stagione dello Svařák, o vin brûlé, che troverai ovunque nelle strade di Praga per riscaldarti nelle gelide serate.

INVERNO A TALLINN

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Tallinn è conosciuta come la città del Natale per i suoi festeggiamenti tradizionali, le mille luci del centro storico e i mercatini che richiamano ogni anno migliaia di visitatori nella Town Hall Square. La capitale dell’Estonia emana fascino ed eleganza con le sue torri che si affacciano sul Mar Baltico ed un centro storico che è tra i meglio conservati d’Europa.

Potrai passeggiare tra chiese medievali, case mercantili e palazzi gotici.

BRUGES

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Bruges, capitale delle Fiandre occidentali, è semplicemente fiabesca: il centro storico, inserito dall’Unesco nella lista dei siti Patrimonio dell’Umanità, è circondato da un fossato ovale che segue il tracciato delle antiche (e ormai scomparse!) fortificazioni medievali ed è un turbinio di pittoresche viuzze acciottolate che collegano piazze incantevoli dominate da chiese storiche e antichi palazzi dal frontone a gradoni.

Quando il freddo inizierà a farsi sentire potrai sempre goderti la vista sulla città nel caldo tepore dello storico Grand Cafe Craenenburg bevendo una vera cioccolata calda belga.

Questa è l’unica meta citata in questo articolo che devo ancora sperimentare…

VIENNA

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La capitale asburgica è un’altra meta particolarmente affascinante d’inverno quando, complice il freddo, ci si sente meno in colpa a rifugiarsi negli storici caffè per deliziarsi con una fetta di Sachertorte!

La città di Mozart offre ai viaggiatori i suoi maestosi palazzi imperiali dagli interni fastosi, prestigiosi musei affacciati su eleganti piazze, cattedrali gotiche e magnifiche chiese barocche. Se sei appassionato di musica classica potresti assistere ai tanti concerti che animano la città, dal Palazzo di Schönbrunn e alla cattedrale di Santo Stefano.

IN VIAGGIO SULLA ROMANTISCHE STRABE

La Romantische Strabe (Strada romantica) è uno degli itinerari turistici più famosi e frequentati della Germania.

Si tratta di un percorso lungo circa 400 Km che ha come estremità Würzburg e Füssen.

Questo itinerario venne creato nel 1950 quando la Germania era da poco uscita dalle devastazioni della Seconda Guerra Mondiale. Lo scopo era quello di far ripartire l’economia attraverso la promozione turistica.

La Romantische Strabe, quindi, è la dimostrazione concreta che la bellezza, la storia e la cultura possono davvero salvare un paese!

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L’intera strada è un insieme affascinante di paesaggi pittoreschi, atmosfere suggestive, percorsi enogastronomici ed attenzione al particolare. Secondo i Tedeschi, infatti, la Strada Romantica è costituita da tre grandi K: Kunst, Küche e Kultur. Arte, Cucina e Cultura.

Personalmente ho percorso solo una parte della strada (quella finale, perché siamo partiti da Füssen!), ma è stato sufficiente per restarne affascinata, tanto che avevo messo questo itinerario tra “le cose da fare il prossimo anno”…poi c’è stato il Covid ed ho dovuto rinviare!

Füssen viene spesso descritta come l’anima romantica della Baviera. Si trova ai piedi delle Alpi, in una delle regioni bavaresi più suggestive, a due passi dal magico castello Neuschwanstein.

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E’ la città più alta della Baviera e vanta un centro storico tardo medievale perfettamente conservato con, al centro, l’imponente castello ed il monastero di San Mang.

Consigli pratici per organizzare il tuo viaggio sulla Romantische Strabe

Se decidi di percorrere la Strada Romantica con le due o quattro ruote puoi seguire la segnaletica posta lungo tutto il tragitto.

Si tratta di cartelli contrassegnati dal colore marrone che indicano ai turisti il percorso migliore, più lento e più panoramico per muoversi tra le varie località. Eviterai così le strade statali, sicuramente più veloci ma anche più trafficate, e potrai apprezzare la bellezza dei piccoli centri lontani dalle grandi arterie.

Se invece preferisci usare i mezzi pubblici hai la possibilità di scegliere tra bus e treno. Ci sono diversi pacchetti a disposizione e potrai organizzare il tuo viaggio in completa libertà.

I pullman collegano le località poste lungo la Romantische Strabe con gli aeroporti di Francoforte sul Meno e Monaco di Baviera. Questo servizio consente di visitare i luoghi più importanti attraverso la formula dell’hop on-hop off. Si scende, si visita il luogo prescelto e si risale sul pullman alla volta della località successiva. Altrimenti c’è la linea ferroviaria, la Deutschen Bahn.

Gli sportivi e gli amanti del turismo lento possono optare per il percorso ciclabile che si estende per quasi 495 chilometri e rappresenta veramente un buon modo per apprezzare e vivere appieno le emozioni e le impressioni suscitate dai vari luoghi, attraverso una fruizione lenta del viaggio.

Il percorso riservato alle biciclette (colore verde), denominato D9, passa su strade secondarie asfaltate e sentieri di campagna lontani dal traffico. Ma non è tutto perché la Germania, così attenta alla mobilità sostenibile, ha pensato anche ad una rete di sentieri per chi vuole affrontare il cammino con lo zaino in spalla. Un passo lento che lascia spazio alla conoscenza più approfondita delle realtà che si attraversano. Basterà seguire il colore blu che contraddistingue il percorso di trekking di quasi 500 chilometri.

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