7 CURIOSITA’ SUI MUSEI VATICANI

I Musei Vaticani sono il museo nazionale della Città del Vaticano. Vennero fondati da papa Giulio II nel XVI secolo e sono una delle raccolte d’arte più grandi ed importanti del mondo.

In questo articolo ho raccolto 7 curiosità sui Musei Vaticani che dovresti assolutamente conoscere prima della tua visita!

L’INGRESSO DEI MUSEI VATICANI

La prima curiosità riguarda proprio l’ingresso di questo famosissimo polo museale.

I Musei, infatti, si trovano interamente all’interno del territorio vaticano, tuttavia il loro ingresso si trova in territorio italiano, in viale Vaticano n.6, a Roma.

UNA STORICA CHIUSURA

I Musei Vaticani furono fondati da papa Giulio II nel 1506.

Nella loro storia centenaria ci fu un solo episodio in cui vennero chiusi in modo del tutto straordinario.

Era il maggio del 1938 ed Adolf Hitler venne a Roma, ospite di re Vittorio Emanuele III e di Benito Mussolini. Papa Pio XI non lo volle ricevere e, per qualche giorno, si allontanò dalla città trasferendosi nella residenza di Castel Gandolfo. Inoltre, per evitare che il Führer potesse accedere al territorio vaticano, stabilì che il museo e la basilica fossero chiusi ad ogni visitatore durante il breve periodo della sua assenza.

LE ORIGINI

L’origine dei Musei Vaticani è legata al cosiddetto “Gruppo del Laocoonte”, noto anche come “Laocoonte e i suoi figli”.

La scultura rappresenta, appunto, Laocoonte ed i suoi due figli avvolti dalle spire di grossi serpenti marini. Secondo la mitologia greca, infatti, Laocoonte era un sacerdote di Apollo che tentò di convincere i Troiani a non accettare il cavallo di legno che i Greci sembravano aver donato loro. Atena, che desiderava la vittoria degli Achèi, mandò i serpenti affinché impedissero all’uomo di avvisare i Troiani.

La statua fu trovata il 14 gennaio 1506 in un vigneto nei pressi della basilica di Santa Maria Maggiore a Roma. Papa Giulio II mandò Giuliano da Sangallo e Michelangelo Buonarroti, che lavoravano in Vaticano, ad esaminare la scoperta, e su loro consiglio acquistò subito la scultura dal proprietario della vigna. Un mese dopo l’opera fu esposta al pubblico in Vaticano.

MUSEI VATICANI ED ARTE PAGANA

C’è sempre stato uno strettissimo legame tra i Musei Vaticani e l’arte classica, come testimoniato dallo stesso “Gruppo del Laocoonte” che diede origine ai Musei. Tuttavia viene da chiedersi il perché.

Perché i Musei sorti nel cuore della cristianità sono così legati all’arte pagana?

Perché i Pontefici si sono sempre considerati i legittimi eredi della storia romana. L’Urbe pagana era diventata cristiana, l’imperium di Augusto era confluito nell’imperium sine fine della Chiesa Cattolica e Apostolica. I monumenti della civiltà romana, dunque, andavano conservati, custoditi e valorizzati ad maiorem Dei gloriam e a onore e splendore della Chiesa.

UN MUSEO AL PLURALE

I Musei Vaticani sono stati definiti “il Museo dei Musei”. Non si limitano ad accogliere le ricche collezioni di arte, archeologia ed etno-antropologia create dai Pontefici nel corso dei secoli, ma comprendono anche alcuni dei luoghi più esclusivi e artisticamente significativi dei Palazzi Apostolici.

Sono sempre chiamati al plurale perché sono costituiti da un enorme complesso di musei, gallerie, cappelle e sale:

I musei:

Pinacoteca Vaticana;

Collezione d’Arte Religiosa Moderna;

Museo Pio – Clementino;

Museo Missionario – Etnologico;

Museo Gregoriano Egizio;

Museo Gregoriano Etrusco;

Museo Pio Cristiano;

Museo Gregoriano Profano;

Padiglione delle Carrozze;

Museo Filatelico e Numismatico;

Musei della Biblioteca Apostolica Vaticana;

Museo Chiaramonti.

Le Gallerie:

Galleria Lapidaria;

Galleria detta Braccio Nuovo;

Galleria dei Candelabri;

Galleria degli Arazzi;

Galleria delle Carte Geografiche.

Le Cappelle:

Cappella Sistina;

Cappella Niccolina;

Cappella di Urbano VIII.

Le sale:

Sala della Biga;

Appartamento di San Pio V;

Sala Sobieski;

Sala dell’Immacolata;

Stanze di Raffaello;

Loggia di Raffaello;

Sala dei Chiaroscuri;

Appartamento Borgia;

Salette degli Originali Greci.

 I VOLTI MISTERIOSI DELLA SCUOLA DI ATENE

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Fonte: Pixabay

La Scuola di Atene, di Raffaello Sanzio, è sicuramente una delle opere più celebri custodite all’interno dei Musei Vaticani.

L’opera rappresenta una scena immaginaria che si svolge all’interno di un edificio classico, perfettamente rappresentato in prospettiva ed incorniciato da un arco. Le figure dei più celebri filosofi e matematici dell’antichità sono disposte su due piani, separati da una larga scalinata, nell’atto di discutere.

Nel corso dei secoli sono state elaborate infinite teorie sui volti dei vari personaggi. Infatti i filosofi del dipinto, in realtà, avrebbero le fattezze di vari artisti e personaggi del ‘500.  Secondo le ipotesi più accreditate Eraclito avrebbe il volto di Michelangelo, Platone quello di Leonardo, Euclide quello di Bramante, Apelle avrebbe le fattezze dello stesso Raffaello, mentre Ipazia sarebbe la rappresentazione di Francesco Maria I della Rovere.

LE SCALE DEL BRAMANTE

I Musei Vaticani ospitano due scale dette “del Bramante”. Una è quella originale, costruita appunto da Donato Bramante nel 1505, l’altra è una riproduzione moderna realizzata dall’architetto Giuseppe Momo del 1932.

Il progetto ideato dal Bramante era particolarmente innovativo, tanto da poter essere considerato un esempio per i futuri lavori manieristici, barocchi e addirittura contemporanei. La scala permetteva di raggiungere il Cortile delle Statue e la villa di Innocenzo VIII, senza attraversare il Palazzo Apostolico. Dunque era innanzitutto funzionale, soprattutto per gli studiosi e gli eruditi a cui Giulio II aveva aperto le porte.

La scala si trova in uno spazio normalmente chiuso al pubblico. E’ possibile visitarla solo in occasione di alcuni eventi straordinari o di visite guidate private.

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Fonte: Pixabay

La scala moderna, invece,  comunemente denominata “del Bramante”, fu progettata da Giuseppe Momo, scolpita da Antonio Maraini e realizzata dalla Fonderia Artistica Ferdinando Marinelli. Si ispira alla scala originale del Bramante e, come l’originale, è costituita da due spirali, una per la salita ed una per la discesa, che non s’incontrano mai.

MUSEI VATICANI: INFORMAZIONI UTILI

I Musei sono aperti dal lunedì al sabato, dalle 9:00 alle 18:00 (ultimo ingresso alle 16:00).

Dal 5 maggio al 28 ottobre il venerdì c’è un’apertura prolungata fino alle 22:30, mentre il sabato fino alle 20:00.

Ogni ultima domenica del mese c’è la possibilità di visitare i Musei gratuitamente dalle 9:00 alle 14:00 (ultimo ingresso alle 12:30).

I Musei Vaticani sono tra le mete più visitate al mondo, acquistare i biglietti online è davvero indispensabile per non passare tutta la giornata in coda!

All’interno dei Musei è possibile scattare fotografie senza flash, ma all’interno della Cappella Sistina è assolutamente vietato sia fare fotografie che girare video.

Per visitare il sito ufficiale dei Musei Vaticani clicca qui!

Leggi anche: ROMA: 3 PERCORSI D’ARTE GRATUITI

COME RISPARMIARE IN VIAGGIO

5 CONSIGLI CHE TI AIUTERANNO A CAPIRE COME RISPARMIARE IN VIAGGIO.

Le due cose che mi sono sentita dire più spesso per quanto riguarda i viaggi sono: “Come sei fortunata a poter viaggiare!”, ma soprattutto “Come fai a permetterti tutti questi viaggi?”

Ho sempre cercato di spiegare che viaggiare non è una cosa da ricchi, basta prendere alcuni accorgimenti e fare attenzione in fase di pianificazione del viaggio.

Inoltre, come tutto nella vita, è questione di priorità! Per me viaggiare è la priorità, quindi evito di spendere in cose meno importanti per potermi permettere un viaggio in più. Preferisco non andare a cena fuori o comprare un vestito in meno e risparmiare per il prossimo viaggio. Non è un sacrificio. In fondo si tratta di evitare cose che non mi interessano per poterne fare una che, al contrario, per me è fondamentale.

In ogni caso ci sono degli accorgimenti che, obiettivamente, consentono di risparmiare in viaggio. Questi sono i 5 fondamentali!

COME RISPARMIARE IN VIAGGIO: FLESSIBILITA’

La flessibilità è la prima grande fonte di risparmio in tema di viaggi.

Spesso non è possibile essere flessibili circa le date, perché casomai si hanno le ferie solo in un determinato periodo, ma è sempre possibile essere flessibili rispetto alla meta.

Scegliere la meta del tuo prossimo viaggio in base al costo della vita in quel determinato Paese oppure in base alle offerte dei biglietti aerei è un modo per iniziare a risparmiare prima ancora di partire.

Per farti un’idea puoi curiosare tra gli articoli dei blog di viaggi oppure tra le offerte delle compagnie aeree. Sarà un modo per scoprire mete alternative e capire quale risulta più in linea con i tuoi gusti o con il tipo di viaggio che vorresti fare (culturale, avventuroso, rilassante…)  

PIANIFICAZIONE

Una delle cose che ti aiuteranno tantissimo a viaggiare senza andare in rovina è la pianificazione.

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Fonte: Pixabay

Fai tutto con tempo. Valuta attentamente i costi dei voli, degli hotel, dei musei o di qualsiasi attrazione tu voglia visitare, ma anche il costo della vita quel determinato Paese.

Annota i costi e poi confrontali con quelli di altre mete. Solo dopo passa alla fase della prenotazione.

Prenotando con un paio di mesi di anticipo – parlo per esperienza personale! – troverai certamente offerte più interessanti rispetto a chi si ridurrà all’ultimo minuto.

Tanti viaggiatori approfittano di offerte last minute (che in generale non fanno per me!), però in questi casi si tratta di essere davvero molto flessibili ed avere la possibilità di partire in qualsiasi momento. Cosa che non tutti possono permettersi per ragioni lavorative o familiari, quindi il mio consiglio è: pianifica con tempo!  

COME RISPARMIARE IN VIAGGIO: DOVE ALLOGGIARE

Per risparmiare in viaggio, oltre a confrontare i prezzi dei vari hotel, ti suggerisco di valutare anche sistemazioni alternative. Spesso una camera di hotel può sembrare la soluzione più comoda, ma non è sempre la scelta migliore. Ovviamente molto dipende dalla meta scelta e dal tipo di esigenze del viaggiatore. Per esempio una persona che viaggia sola o in coppia sarà molto più flessibile di chi viaggia con i bambini che, invece, hanno esigenze specifiche a cui far fronte. Comunque, in generale affittare un piccolo appartamento o una stanza con angolo cottura può rivelarsi la scelta migliore, anche perché ti aiuterà a risparmiare sui pasti.  

Leggi anche: 5 MOTIVI PER SCEGLIERE UNA CASA VACANZA

MEZZI PUBBLICI

Se la meta del tuo prossimo viaggio sarà una grande città, sicuramente avrai necessità di spostarti da una parte all’altra. Camminare è il modo migliore per goderti appieno la città, ammirare con calma i suoi monumenti e respirarne l’atmosfera.

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Fonte: Pixabay

In alternativa, se le distanze sono proibitive, ci sono i mezzi pubblici. Anche qui la pianificazione risulterà fondamentale! Informati prima della partenza sulla rete dei trasporti pubblici della città. Solitamente c’è la possibilità di acquistare degli abbonamenti ai mezzi pubblici anche per un solo weekend oppure delle vere e proprie delle card turistiche che prevedono sia l’uso dei mezzi che l’ingresso alle varie attrazioni.  

COME RISPARMIARE IN VIAGGIO: FREE TOUR E ATTRAZIONI GRATUITE

Negli ultimi anni si sono diffusi molto sia i free tour che il tour sharing. I primi sono tour gratuiti (anche se una mancia per ringraziare la guida è sempre gradita!) per scoprire un luogo in modo divertente, informale ed economico. Il tour sharing, invece, prevede visite guidate il cui prezzo varia a seconda del numero di partecipanti: più si è, meno si paga.

Inoltre molti musei e monumenti prevedono delle giornate o delle fasce orarie in cui l’ingresso è gratuito. Basta informarsi bene prima di partire!

Per esempio #domenicalmuseo è l’iniziativa del Ministero della cultura che consente l’ingresso gratuito, ogni prima domenica del mese, nei musei e nei parchi archeologici statali.

FOREST BATHING: COS’E’ E DOVE FARLO

Il forest bathing è una pratica di cui si parla sempre più spesso negli ultimi anni. È conosciuta anche con altri nomi come: nature therapy, forest therapy, Shinrin-Yoku o Sami Lok.

In questo articolo scopriremo cos’è il forest bathing e dove è possibile farlo in Italia.

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Fonte: Pixabay

COS’È IL FOREST BATHING

Il forest bathing è una pratica che mira a migliorare il benessere fisico e mentale delle persone attraverso il contatto con la natura, in particolare con gli alberi e la vegetazione.

Avete presente quella sensazione di benessere e quiete interiore che vi pervade dopo una passeggiata nella natura? Il forest bathing, per farla semplice, è proprio questo!

Questa pratica è diventata sempre più popolare negli ultimi anni, soprattutto grazie a degli studi scientifici che ne confermano l’efficacia. Si, perché quella sensazione di benessere che si prova dopo essere stati a contatto con la natura, a quanto pare, non è solo una sensazione!

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Fonte: Pixabay

LE ORIGINI

Il forest bathing è una pratica antichissima. Infatti da sempre l’uomo ha percepito come il contatto con la natura avesse dei riscontri positivi in termini di salute e benessere.

Ciro il Grande, nel VI secolo a.C., ordinò che a Babilonia venisse creato un giardino proprio per migliorare le condizioni di salute dei suoi abitanti. Nel XVI secolo, Paracelso scrisse: “l’arte della guarigione viene dalla natura, non dal medico”. In tempi più recenti, invece, Tomohide Akiyama, capo del Ministero giapponese dell’agricoltura, delle foreste e della pesca, coniò il temine Shinrin-yoku per incoraggiare più persone a visitare le foreste del paese. Era il 1982.

Quindi, anche se la pratica è di fatto antichissima, il concetto è stato sviluppato in Giappone negli anni 80 ed ha preso il nome di Shinrin-yoku, che significa “trarre giovamento dell’atmosfera della foresta”.

Da allora questa pratica si è imposta positivamente nella cultura giapponese, diventando una vera e propria iniziativa di politica sanitaria e sociale da parte del Governo, che spinge il più possibile i cittadini a dedicarsi al rilassamento in mezzo al verde per ridurre lo stress e migliorare la salute mentale.

“Shinrin-yoku” è stato tradotto in inglese con “Forest Bathing”, in italiano letteralmente “Bagno di Foresta”.

COME FARE IL BAGNO DI FORESTA

Iniziamo con una buona notizia: il bagno di foresta non richiede alcuna attrezzatura speciale e può essere praticato da chiunque. Ciò detto si deve considerare che si tratta di un’esperienza multisensoriale di consapevolezza e mindfulness. Non basta camminare tra gli alberi per farsi due foto e postare tutto sui social!

Innanzitutto per praticare il forest bathing occorre trovare un’area naturale, come un parco o un bosco. Dopo di che si cammina lentamente immergendosi consapevolmente in quel luogo, prendendosi il tempo di osservare la natura, ascoltarne i suoni e sentirne i profumi. 

È importante cercare di essere veramente presenti, evitando le distrazioni e concentrandosi sui propri sensi per entrare in contatto con sé stessi e con la foresta.

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Fonte: Pixabay

PERCHÉ IL FOREST BATHING FA COSÌ BENE?

Stare a contatto con la natura è sicuramente una cosa molto piacevole, ma perchè il Forest Bathing fa così bene?

Il merito, a quanto pare è tutto dei monoterpeni. Senza addentrarci in complicate spiegazioni tecniche, i monoterpeni sono sostanze volatili che si trovano negli oli essenziali di moltissime piante. Quindi fare Forest Bathing è più o meno come fare una enorme sessione di aromaterapia naturale!

Medici e ricercatori della Nippon Medical School di Tokyo hanno scoperto che le emissioni di monoterpeni prodotti dagli oli essenziali di alberi come il pino, il cedro e l’eucalipto hanno effetti positivi sulla salute umana. Quindi il Forest Bathing, in quanto regolatore dell’attività metabolica e ormonale, porta benefici come:

  • Riduzione dello stress;
  • Miglioramento del sistema immunitario;
  • Riduzione della pressione sanguigna;
  • Miglioramento della concentrazione

Per stimolare la risposta immunitaria nel corpo, è necessario respirare una certa dose di monoterpeni per un periodo di almeno tre ore per tre giorni consecutivi.

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Fonte: Pixabay

DOVE FARE IL BAGNO DI FORESTA IN ITALIA

Per fare un buon bagno di foresta servirebbe un bel bosco “maturo”, con alberi ben sviluppati e dalla grande chioma.

In particolare il faggio, il pino silvestre e l’abete rosso hanno un alto potere emissivo di monoterpeni.

Considerando queste caratteristiche, in Italia ci sono molte aree verdi che possono essere utilizzate per praticare il Forest Bathing, compresi parchi regionali, riserve naturali e aree protette.

Partendo dal Nord c’è il Parco del Respiro di Fai della Paganella in Trentino Alto Adige ed il Parco Naturale Lumina Milia in Friuli Venezia Giulia.

Al Centro ci sono: Parco Nazionale Foreste Casentinesi in Toscana, i Monti Sibillini tra Umbria e Marche ed il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise.

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Infine, al Sud c’è il Parco Nazionale della Sila in Calabria.

Per altre mete in cui praticare il forest bathing in Italia e nel mondo puoi cliccare qui!

Non c’è una stagione esatta per fare il bagno di foresta, tuttavia sarebbe meglio evitare tutti quei periodi dell’anno in cui c’è molta folla in giro (come luglio e agosto, o in generale ponti e festività), perché questo potrebbe essere fonte di disturbo per le pratiche di forest bathing.

Sostenibilità. Riduci. Riusa. Ricicla

Sostenibilità. Negli ultimi tempi questa parola è sempre più usata. Se ne parla sotto il profilo ambientale, economico e sociale.

Ma cosa significa veramente? E come si deve fare per avere comportamenti più sostenibili nella vita quotidiana?

In questo articolo vedremo cosa fare, concretamente, per vivere in modo più sostenibile partendo da alcuni concetti di base. Chiaramente l’argomento è estremamente ampio e complesso e sarebbero necessari degli esperti per sviscerarne gli aspetti più complessi, sia sotto il profilo ambientale, che sotto quello economico e sociale. Noi ci limiteremo ad alcune considerazioni che possono rivelarsi utili nel quotidiano!

Sostenibilità: definizione

Sostenibilità: “Nelle scienze ambientali ed economiche, condizione di uno sviluppo in grado di assicurare il soddisfacimento dei bisogni della generazione presente senza compromettere la possibilità delle generazioni future di realizzare i propri.”

Questa è la definizione di sostenibilità secondo l’enciclopedia Treccani.

In pratica la sostenibilità è una sorta di equilibrio. Consiste nel trovare un modo che consenta alla generazione presente di svilupparsi e progredire, senza che questo impedisca alle generazioni future di fare lo stesso.

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Fonte: Pixabay

Cosa emerge da questa definizione?

Innanzitutto il riferimento al futuro. Le scelte che facciamo oggi avranno ripercussioni sulle generazioni future. Avere a cuore la sostenibilità significa, quindi, investire sul futuro.

Altro concetto fondamentale è quello dello sviluppo. Lo sviluppo sostenibile consente di vivere in armonia con la natura. Questa non è più sfruttata, ma usata saggiamente affinché possa continuare a sostenerci nel tempo.

Le basi della sostenibilità

I concetti di base su cui si fonda una vita più sostenibile sono: riduci, riusa e consuma.

Riduci

La società consumistica in cui siamo immersi veicola da decenni il messaggio che avere tanto è bello. Il possesso degli oggetti è spesso legato all’accettazione sociale e non ad un reale bisogno. Si acquista qualcosa non perché ci serve, ma perché ci fa sentire persone di successo oppure parte di un gruppo.

Il risultato? Molto spesso tutti questi oggetti non solo non apportano nessun miglioramento alla nostra vita, ma diventano anche dei pesi. Cose in più da gestire, a cui trovare un posto, oppure da far riparare in caso di guasto.

È proprio qui che ci viene in soccorso il concetto di ridurre, perché spesso il problema non sono le cose in sé, ma il loro eccesso.

Il minimalismo può essere la soluzione. Uno stile di vita incentrato sull’essenziale. Vivere in modo minimalista non significa avere una casa vuota o fare tante rinunce, significa capire cosa è importante per noi, cosa apporta valore alla nostra vita e concentrarsi solo su quello, lasciando andare tutto il resto.

Se sei interessato al tema del minimalismo ecco alcuni articoli che potresti leggere:

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Fonte: Pixabay

Riusa

Con il benessere economico che ha fatto seguito al secondo dopoguerra, si è sviluppata la mentalità dell’usa e getta. Grande complice di questa mentalità è stata l’invenzione della plastica e dei primi oggetti monouso, come bottigliette, bicchieri, eccetera. Se fino a pochi anni prima si tendeva a riparare e far durare le cose, nell’arco di pochissimo tempo ha prevalso il “se si rompe buttalo via e comprane un altro!”.

Questo nuovo tipo di mentalità si è imposta alla velocità della luce per una serie di motivi. Buttare e ricomprare spesso è più economico rispetto al far riparare qualcosa. Inoltre è molto più rapido. Non si deve star lì a capire come sarebbe possibile aggiustare quell’oggetto e chi contattare per farlo. Riparare richiede impegno, buttare via è molto più immediato.

La mentalità dell’usa e getta è stata la principale causa dell’accumulo di rifiuti nell’ambiente. Oggi, fortunatamente, c’è molta più consapevolezza e sensibilità rispetto a queste tematiche. L’esempio più immediato sono le borracce: fino ad una decina di anni fa a nessuno sarebbe venuto in mente di uscire con una borraccia, oggi invece è diventata una cosa normalissima. Spesso avere una vita più sostenibile è molto più semplice di quanto si possa immaginare!

Ricicla

Il concetto di riciclo può sembrare molto simile a quello del riuso, ma c’è una differenza.  Riusare significa usare di nuovo un oggetto per svolgere sempre la stessa funzione. La lavatrice rotta e poi riparata continuerà a servire sempre per lavare il bucato. Riciclare, invece, significa partire da un’oggetto e trasformarlo in qualcosa di diverso. Spesso si parla anche di “arte” del riciclo proprio perché riciclare è un’attività creativa e fantasiosa.

Ovviamente il riciclo può avvenire a livelli molto differenti. Un conto è usare un vecchio lenzuolo per farne dei panni per pulire, un conto è realizzare maglie di pile partendo dalle bottiglie di plastica!

Sostenibilità: conclusioni

In conclusione, per cercare di avere uno stile di vita che sia il più sostenibile possibile ci possono venire in soccorso i tre concetti del riduci, riusa e ricicla. Di fronte ad ogni situazione che può verificarsi nella nostra quotidianità dovremmo sempre chiederci:

Mi serve veramente? Ne ho bisogno?

RIDUCI. Usa le risorse a tua disposizione per circondandoti solo di ciò che ti serve davvero.

Posso usare qualcosa che possiedo già?

RIUSA. Scegli oggetti riutilizzabili, che puoi comprare una volta e usare per anni.

Posso trasformare questo oggetto in qualcos’altro?

RICICLA. Usa la tua creatività e, se è possibile, cerca di dare nuova vita ad un vecchio oggetto.

MADRID IN 3 GIORNI: COSA VISITARE

Madrid in 3 giorni: cosa visitare nell’ allegra e vivace capitale spagnola.

Se stai pensando di trascorrere qualche giorno a Madrid, ecco alcuni suggerimenti per organizzare al meglio il viaggio.

Iniziamo con alcuni consigli utili.

Per effettuare il trasferimento dall’aeroporto Barajas Adolfo Suárez al tuo hotel puoi scegliere tra la metropolitana, il treno, l’autobus oppure il taxi. Ti consiglio la metro. È sicuramente il mezzo più rapido, efficiente ed economico.

La metropolitana è anche il mezzo migliore per spostarsi in città. Per risparmiare un po’ potresti acquistare un abbonamento da 10 o più corse, utilizzabile anche da più persone contemporaneamente.

Una buona alternativa, se hai poco tempo, è utilizzare i bus turistici che fermano in tutti i punti di interesse della città. In realtà non sono una grande fan di questi mezzi, ma quando si ha poco tempo si rivelano utili.

Iniziamo il tour della capitale spagnola!

MADRID IN 3 GIORNI: IL TEMPIO DI DEBOD

Un tempio egizio come prima tappa del tour di Madrid? Sembra incredibile, ma è proprio così.

Ho voluto proporre il Tempio di Debod come primo luogo da visitare perché è stata la cosa più sorprendente che io abbia visito a Madrid. Prima di partire mi ero documentata e conoscevo la storia del tempio, ma trovarmi veramente lì è stata una cosa davvero surreale. Quella mattina avevamo già visitato il palazzo reale e fatto una passeggiata nella Gran Via e poi, all’improvviso, ci siamo ritrovati in Egitto! Devo dire che il fatto che fosse agosto e che la temperatura superasse i 40 gradi ha dato un certo tocco di realismo a quella suggestione!

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Fonte: Pixabay

Originariamente il tempio era situato nella piccola località omonima, sulle rive del Nilo, vicino alla prima cateratta, nella Bassa Nubia. Ora, invece, si trova ad ovest della plaza de España, a fianco del Paseo del Pintor Rosales. In seguito al trasporto a Madrid, fu ricostruito in modo da rispettare approssimativamente l’orientamento originario, da est a ovest.

Il tempio di Debod fu regalato nel 1968 dell’Egitto alla Spagna, come ricompensa per aver contribuito a salvare i templi della Nubia, principalmente quello di Abu Simbel, in pericolo per la costruzione della diga di Assuan. L’Egitto donò quattro templi salvati a quattro diverse nazioni che avevano collaborato al salvataggio: Dendur agli Stati Uniti d’America (si trova attualmente al Metropolitan Museum ), Ellesija all’Italia (si trova presso il Museo Egizio di Torino), Taffa ai Paesi Bassi e Debod alla Spagna.

Il tempio risale al II secolo a.C., il suo nucleo più antico fu eretto sotto il faraone Tolomeo IV Filopatore ed è dedicato ad Amon e Iside.

IL PALAZZO REALE DI MADRID

Passiamo ora a qualcosa di decisamente più spagnolo: il Palazzo Reale di Madrid.

Il Palazzo Reale, noto anche come Palacio de Oriente dal nome della piazza su cui si affaccia, è ancora oggi la residenza ufficiale dei reali spagnoli anche se, di fatto, viene usato solo durante le cerimonie ufficiali. La famiglia reale, infatti, vive nel Palazzo della Zarzuela nella periferia della città.

L’edificio, costituito da 3418 stanze che insistono su un’area di 135 000 metri quadrati, è la più grande residenza reale d’Europa.

Il palazzo fu costruito nello stesso luogo in cui sorgeva l’Alcázar, la fortezza musulmana del IX secolo realizzata su ordine dell’emiro Mohamed I per difendersi dall’avanzata dei cristiani. Nel XVI secolo, dopo il trasferimento della capitale a Madrid, l’edificio divenne la residenza della famiglia reale spagnola. La vigilia di Natale del 1734, a causa di un terribile incendio, il palazzo andò distrutto.

La ricostruzione venne commissionata da Filippo V, il quale ordinò che il palazzo venisse ricostruito nello stesso luogo, ma che fosse fatto solo di pietra, per evitare futuri incendi. I lavori iniziarono nel 1735 e durarono ventisei anni. Il primo sovrano a stabilirsi nel palazzo fu Carlo III nel 1764.

LA CATTEDRALE DELL’ALMUDENA

È la chiesa più importante della città, dedicata alla patrona di Madrid, la Virgen de la Almudena, e si trova nella centrale piazza de la Armería, di fronte al Palazzo Reale.

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Fonte: Pixabay

È stata consacrata solo nel 1993 da papa Giovanni Paolo II.

Il desiderio di avere una cattedrale nella capitale del regno, esisteva dai tempi di Filippo II, nel XVI secolo, ma la sua realizzazione venne sempre rimandata, principalmente a causa dell’opposizione degli arcivescovi di Toledo, che non volevano la separazione di Madrid dai territori della loro arcidiocesi.

La situazione si risolse nel 1885, quando papa Leone XIII decretò la creazione della diocesi di Madrid. Allora venne scelta come cattedrale la chiesa di Santa Maria de la Almudena, la cui costruzione era iniziata solo due anni prima, con la posa della prima pietra da parte di re Alfonso XII.

Il progetto iniziale era in stile neogotico, ma a seguito dei lavori fatti negli anni Cinquanta, lo stile originario rimase solo all’interno, mentre all’esterno prevalse quello neoclassico.

MADRID IN 3 GIORNI: IL MUSEO DEL PRADO

Il Museo del Prado è uno dei più importanti poli museali del mondo. Insieme al Museo Thyssen-Bornemisza e al Museo Reina Sofía, forma il Triangolo d’oro dell’arte di Madrid, iscritto nella Lista del Patrimonio dell’umanità dell’UNESCO nel 2021.

Vi sono esposte opere dei maggiori artisti italiani, spagnoli e fiamminghi, fra cui Mantegna, Raffaello, El Greco, Rubens, Tiziano, Caravaggio, Velázquez, Rembrandt e Goya.

IL PARCO DEL RETIRO

Il parco, così come il palazzo Reale del Buon Ritiro, furono progettati e realizzati nella prima metà del XVII secolo, quando il conte di Olivares, donò al re Filippo IV alcuni terreni affinché fosse creato uno spazio per gli ozi di corte, in prossimità del Monastero de los Jerónimos. L’area originale del parco era di 145 ettari e la collocazione era nelle immediate vicinanze del nucleo urbano di Madrid.

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Fonte: Pixabay

Oggi il parco è diventato un enorme oasi verde nel cuore della città, molto amato e frequentato dai madrileni.

All’interno del parco i principali luoghi d’interesse sono:

il lago artificiale dominato dal Monumento ad Alfonso XII;

il Palacio de Cristal, costruito nel 1887 e che oggi ospita esposizioni temporanee;

la Rosaleda, un bellissimo roseto progettato nel 1915;

il Paseo de la Argentina o Viale delle Statue;

il Palazzo di Velázquez, costruito in occasione dell’Esposizione Nazionale del 1883;

la Fontana dell’Angelo Caduto che rappresenta Lucifero nel momento della sua caduta dal Cielo;

la Casita del Pescador, una piccola casetta circondata da uno stagno, dove il re e i membri della famiglia reale erano soliti andare a pescare.

MADRID IN 3 GIORNI: LE PIAZZE

Plaza Mayor è una delle più celebri di Madrid. Ha più volte cambiato nome nel corso della sua lunga storia. È stata inizialmente Plaza del Arrabal, poi divenne Plaza de la Constitución, in seguito Plaza de la República e solo dopo la Guerra Civile divenne Plaza Mayor. Un tempo era il luogo in cui si svolgeva il mercato, ma fu anche teatro di esecuzioni, processi dell’Inquisizione e corride. Oggi è uno dei salotti più amati della città.

L’aspetto attuale di Puerta del Sol è lo stesso che la piazza aveva già nel XVI secolo. Tuttavia fu solo nel Settecento che raggiunse la tutta la sua importanza come centro nevralgico della città. Il Palazzo delle Poste (la Casa de Correos) è l’edificio più importante della piazza e fu costruito nel 1768. Il palazzo oggi è conosciuto soprattutto per il suo orologio che, la notte di Capodanno, fa suonare i 12 rintocchi durante i quali è tradizione mangiare altrettanti chicchi d’uva.

Inoltre nella piazza si trovano anche altri due punti d’interesse: la Statua dell’Orso ed il Chilometro Zero. La prima è il vero e proprio simbolo della città, riprodotto anche sulla bandiera di Madrid sin dal XIII secolo. Mentre il Chilometro Zero è il punto iniziale da cui si diramano tutte le strade spagnole.

Infine c’è Plaza España. La piazza, che risale al XVIII secolo, è dominata da una grande statua del celebre romanziere, poeta e drammaturgo spagnolo Miguel de Cervantes Saavedra. Il monumento, costruito nel 1925, è costituito da una scultura in pietra di Cervantes che sovrasta le sculture di Don Chisciotte e Sancho Panza, una fontana e uno stagno.

LA GRAN VIA

La sua costruzione risale al 1910, ma i progetti per la realizzazione di un grande viale elegante che attraversasse il centro della città erano già stati fatti durante la seconda metà dell’Ottocento. Oggi la Gran Via ospita ristoranti, cinema, teatri e tantissimi negozi che vanno dalle firme internazionali ai grandi magazzini come il Corte Ingles, il più importante della Spagna.

LO STADIO SANTIAGO BERNABEU

Infine, se sei un amante del calcio (o se come me viaggi con un amante del calcio!) non puoi perdere l’occasione di visitare il famoso Stadio Santiago Bernabeu. Lo stadio è di proprietà del Real Madrid e ospita le partite della squadra dal 1947.

È un’enorme struttura in grado di ospitare 80.000 spettatori. La visita comprende anche la sala dei trofei del Real Madrid, il palco presidenziale, la zona tecnica e gli spogliatoi della squadra ospite.

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LA CERTOSA DI PADULA

La Cerosa di Padula o di San Lorenzo è la più grande Certosa italiana e tra le maggiori d’Europa, si estende per ben 51.500 metri quadri, divisi in chiostri, giardini, cortili, cucine, una chiesa, un cimitero ed un monumentale scalone ellittico.

In questo articolo potrai scoprire un po’ di informazioni utili per organizzare la tua visita alla Certosa di Padula, ma anche notizie sulla storia ed il territorio che circonda questo luogo straordinario che, dal 1998, è entrato a far parte dei siti UNESCO.

LA CERTOSA DI PADULA ED IL SUO TERRITORIO

La Certosa prende il nome dal Comune di Padula, una cittadina di circa 5.000 anime, situata nel Vallo di Diano, in provincia di Salerno.

Padula ha origini antichissime. Grazie a dei ritrovamenti archeologici in località Civita, è stato possibile stimare che i primi insediamenti umani nella zona risalgano al XII secolo a.C. Sarebbe quindi da far risalire a questo periodo la fondazione della città di Cosilinum, l’antica Padula, molto probabilmente fondata dagli Enotri. Il nome attuale, invece, deriverebbe dal latino paludem, accusativo di palus, paludis, cioè palude, infatti in passato nella pianura sottostante si estendeva proprio un’area paludosa.

Sicuramente la fama di Padula è essenzialmente legata alla Certosa, tuttavia questa cittadina diede anche i natali a Giuseppe Petrosino, più noto come Joe. Un poliziotto italo- americano, pioniere nella lotta contro il crimine organizzato, morto eroicamente a Palermo nel 1909.

Nel centro storico di Padula si può visitare la Casa-Museo di Jo Petrosino.

UN PO’ DI STORIA

La Certosa di Padula venne costruita per volontà di Tommaso II Sanseverino, conte di Marsico e signore del Vallo di Diano. I lavori iniziarono il 28 gennaio 1306 e durarono fino al ‘700.

Una delle principali testimonianze di epoca barocca è proprio la grande facciata. Dall’atrio, poi, si passa alle scuderie, alle officine, alla farmacia e alle cantine. La chiesa conserva gli altari decorati con raffinati intarsi policromi in scagliola con inserti in madreperla, i cori lignei intagliati e intarsiati sono del primo Cinquecento, gli affreschi risalgono al XVI – XVIII secolo, mentre il pavimento a maioliche è settecentesco.

Il chiostro grande – che con i suoi 15.000 metri quadri è uno dei più grandi del mondo! – offre uno spettacolo unico grazie ad una struttura con due ordini di portici e ben 84 archi. Venne iniziato nel ‘500 e terminato alla fine del ‘700. Lungo il portico si aprono i quartieri dei certosini ed in fondo, in una torre ottagonale, lo scenografico scalone ellittico.

La certosa ha avuto una storia lunga e travagliata, durante la quale è stata usata per gli scopi più disparati e più volte abbandonata. Durante le due Guerre Mondiali venne usata come prigione, mentre nel secondo dopoguerra divenne la casa di 1000 orfani.

LA RINASCITA DELLA CERTOSA

Nel 1981 fu affidata alla Soprintendenza dei Beni Architettonici di Salerno e l’anno dopo iniziarono i lavori di restauro che ci hanno restituito la bellezza di questo monumentale complesso barocco. Nel 1998 la Certosa è stata dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO.

Oggi la certosa è un importante polo espositivo ed annualmente ospita alcune importanti mostre di carattere nazionale ed internazionale, come la rassegna triennale “Le opere ed i giorni”, ideata e creata da Achille Bonito Oliva. Gli artisti vengono invitati a realizzare nuovi interventi all’interno della Certosa in un’operazione di stimolo e confronto continuo con l’arte contemporanea.

LA CERTOSA DI PADULA: INFORMAZIONI UTILI

La Certosa è aperta dal mercoledì al lunedì, dalle 09:00 alle 19:30. L’ultimo ingresso è alle ore 18:45.

I biglietti, acquistabili presso la biglietteria posta nella Casa Alta, hanno un costo di 6 Euro per gli adulti e di 2 euro per i ragazzi tra i 18 ed i 25 anni. Bambini e ragazzi con meno di 18 anni accedono gratuitamente.

E’ anche possibile acquistare la Padula & Certosa card con validità di 48 ore, che consente di accedere, oltre alla Certosa, anche ai musei civici: museo multimediale, casa museo di Joe Petrosino, San Giovanni in Fonte. Il costo per gli adulti è di 10,00 Euro, mentre per i ragazzi tra i 18 ed i 25 anni è di 6,00 Euro. 

La certosa è visitabile nell’abito di una visita guidata. Per informazioni più dettagliate e prenotazioni si può consultare i siti: Certosadipadula.org e Beniculturali.it

PER IDEE E SUGGERIMENTI SU COSA VISITARE NEI DINTORNI DELLA CERTOSA LEGGI ANCHE: 5 IDEE PER UN WEEK-END IN CILENTO

PARTIRE CON TRANQUILLITà

Una piccola guida per partire con tranquillità ed evitare (o almeno limitare!) gli imprevisti e le “sfighe” durante i viaggi.

Partire con tranquillità: i documenti

La primissima cosa da fare prima di partire è quella di controllare sempre quali sono i documenti che servono per visitare il Paese che hai scelto, se occorre un visto, delle particolari vaccinazioni, eccetera, e quali sono le tempistiche per mettersi in regola dal punto di vista burocratico.

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Fonte: Pixabay

Consulta il sito della Farnesina Viaggiare Sicuri! Troverai tutte le informazioni sui documenti necessari per entrare in un determinato Paese, ma soprattutto avrai notizie sempre aggiornate sotto il profilo della sicurezza. Controlla il sito con anticipo per organizzarti con i documenti e poco prima di partire per verificare l’evolversi di eventuali situazioni particolari in atto in quella parte del mondo. Poi, per maggiore sicurezza, registra il tuo itinerario su dovesiamonelmondo.it.

Fai sempre una copia di tutti i documenti – sia cartacea che digitale – da portare con te e da inviare a qualche parente o amico per qualsiasi necessità.

L’ assicurazione

L’assicurazione è un altro elemento fondamentale per viaggiare tranquilli. Valuta attentamente quale scegliere in base alla tua destinazione. Controlla franchigia e massimale affinché siano adeguati al Paese in cui andrai come, ad esempio, nel caso dell’assicurazione sanitaria per un viaggio negli Stati Uniti.

Soldi, bancomat e carte di credito

Quando prepari la valigia non mettere tutti insieme documenti, soldi e carte di pagamento. Per esempio tieni con te il passaporto e la carta di credito, e metti nella borsa la carta di identità ed i contanti.

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Fonte: Pixabay

Se la tua destinazione è in Europa porta comunque il passaporto, ma tienilo separato dalla carta d’Identità. Se ne dovessi perdere uno potrai comunque tornare senza grandi problemi.  Abilita l’utilizzo delle carte anche su smartphone/iPhone e verifica sempre che le carte siano utilizzabili anche dall’estero!

Il bagaglio a mano

Se stai per partire per un lungo viaggio sicuramente avrai almeno un bagaglio da stiva. Purtroppo, soprattutto in alta stagione o quando si fanno più scali, è possibile che questo venga smarrito. Per poter “sopravvivere” ad una eventuale perdita del bagaglio è sempre meglio mettere in quello a mano il cambio per almeno 1 o 2 giorni.

Partire con tranquillità: le medicine

Anche se non hai particolari problemi di salute, è sempre meglio portarsi dietro qualche farmaco generico per far fronte alle piccole emergenze che possono verificarsi in viaggio.

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Fonte: Pixabay

Non si tratta di essere ipocondriaci, ma solo di godersi il viaggio con più tranquillità!

Sim locale

Se stai per partire per un paese extra UE e vuoi garantirti l’accesso ad internet puoi optare per l’acquisto di una SIM locale, oppure una eSIM virtuale da installare sul tuo smartphone. L’alternativa è l’acquisto di un router portatile dentro il quale inserire la SIM locale. Al tuo arrivo dovrai solo acquistare la SIM ed inserirla nel router. Questa può essere una valida opzione anche se stai per partire per un lungo viaggio in un paese europeo, infatti i GB all’estero sono spesso limitati.

Mappe offline

Restando in tema di connessione è bene avere le mappe sempre a disposizione, anche offline. Scarica preventivamente da Google Maps la mappa della zona che ti interessa per poterti spostare facilmente anche in caso di problemi di connessione.

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Fonte: Pixabay

Partire con tranquillità: studiare la destinazione

Leggi, guarda video e se conosci qualcuno che è già stato in certo Paese parla con questa persona. Documentati il più possibile! Alcuni comportamenti che per noi sono normali potrebbero risultare inopportuni o anche offensivi in una cultura completamente diversa dalla nostra!

Leggi anche: COME ORGANIZZARE UN VIAGGIO

COME ORGANIZZARE UN VIAGGIO

Una guida pratica su come organizzare un viaggio passo per passo!

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Fonte: Pixabay

“Ogni viaggio lo vivi tre volte: quando lo sogni, quando lo vivi e quando lo ricordi”

L’organizzazione di un viaggio è in certo senso la sua genesi.

Le ragioni principali per cui si decide organizzare tutto in autonomia sono essenzialmente tre:

  • Per motivi economici, cioè per poter risparmiare;
  • Per motivi pratici, ovvero per avere la certezza che il viaggio sia “su misura” per noi, che rispetti i nostri gusti ed i nostri tempi;
  • Infine per il piacere stesso di organizzare. Questo vale per i maniaci della pianificazione, ma anche per tutti coloro che non vedono l’ora di partire con la mente, prima ancora che fisicamente. Durante la fase di organizzazione, infatti, si ha l’opportunità di creare il viaggio e pregustarlo fin nei minimi particolari!

Vediamo concretamente come fare per organizzare un viaggio!

Il modo di prepararsi, ovviamente, varia molto a seconda del tipo di luogo che intendiamo visitare, dai propri gusti e dalle proprie abitudini, tuttavia ci sono alcuni aspetti della pianificazione che, a dispetto di tutto, restano sempre gli stessi

COME ORGANIZZARE UN VIAGGIO: IL BUDGET

Può sembrare un po’ prosaico, ma è indispensabile partire dell’aspetto economico. In questo modo si evita di perdere tempo e di farsi illusioni sulla possibilità di fare un certo tipo di viaggio che al momento risulta troppo caro!

Quindi occorre per prima cosa fissare un budget e restarvi vicino il più possibile.

LA META E L’ITINERARIO

Questa è la mia parte preferita! Una volta fatti i conti, e stabilito quanto possiamo spendere per il nostro viaggio senza andare in rovina, si può passare alla scelta della meta. Scartati i luoghi troppo costosi e quelli in cui è meglio non andare per ragioni di sicurezza (perché ci sono conflitti, epidemie e catastrofi varie) la scelta resta comunque incredibilmente vasta.

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Fonte: Pixabay

Per scegliere la tua meta puoi ricorrere la web, ai blog di viaggi – come ViaggiaStorie! -, ma anche al materiale cartaceo. Ci sono tantissime guide davvero molto valide, si trovano per qualsiasi meta e, soprattutto se avrai la possibilità di restare in un certo luogo per più giorni, si riveleranno un ottimo acquisto.

Dopo aver scelto la meta potrai passare a definire esattamente il tuo itinerario. Se hai deciso che il tuo viaggio sarà tutto dedicato ad un’unica città, allora potrai scegliere quali musei e monumenti visitare, controllando giorni di chiusura ed orari di ingresso. Se, invece, preferisci un tour tra diverse località potrai stabilire quali visitare e quanto tempo trattenerti in ognuna.

COME ORGANIZZARE UN VIAGGIO: LA BUROCRAZIA

È un po’ noiosa, ma è anche indispensabile! Una volta stabilita la tua meta sarà necessario informarsi sulla necessità di avere il passaporto, un visto oppure delle vaccinazioni specifiche.

Senza tutte queste cose, biglietti aerei e camere di hotel sono completamente inutili! A tal proposito ti consiglio di consultare il sito della Farnesina Viaggiare Sicuri.

Un’altra cosa importante su cui informarsi prima della partenza riguarda le proprie carte e/o bancomat. Sono abilitati per l’estero? Possiamo abilitarli autonomamente dal nostro portale di home banking o dobbiamo farlo in filiale?

I MEZZI DI TRASPORTO

Quella dei mezzi di trasporto è una categoria molto vasta. Per il viaggio che stai organizzando è necessario prendere un areo, un treno, una nave o un traghetto? Probabilmente il biglietto per questi mezzi di trasporto sarà una delle cose che inciderà maggiormente sul budget, quindi è bene verificare tutte le possibilità offerte dalle varie compagnie. Per risparmiare potresti valutare di fare degli scali oppure di partire in orari “scomodi”.

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Come arriverai alla stazione oppure al porto/aeroporto? In molti casi può essere necessario prenotare anche un parcheggio.

Quando arriverai avrai bisogno di un mezzo di trasporto? Se la tua destinazione è una grande città sicuramente potrai sportarti con i mezzi pubblici e non avrai bisogno di altro. Invece se il tuo sarà un viaggio itinerante, con più tappe, dovrai programmare prima come sportarti. Potresti noleggiare un’auto oppure potresti informarti sui collegamenti ferroviari tra i vari luoghi che intendi visitare.

L’ALLOGGIO

Dulcis in fundo l’alloggio. Questo aspetto è strettamente legato all’itinerario. Potresti aver bisogno di un solo alloggio per tutto il tuo viaggio, oppure di varie sistemazioni in base alle tappe che hai programmato.

C’è chi non pianifica questo aspetto e va un po’ all’avventura, io preferisco organizzarlo con largo anticipo. Bisogna considerare che quando si arriva in posto, casomai mai visto prima, e si è fatto un lungo viaggio, si è sempre stanchi, quindi l’ultima cosa che io avrei voglia di fare sarebbe andare in giro a cercare alloggio. Inoltre pianificare tutto da casa ha degli indubbi vantaggi: puoi confrontare i prezzi delle varie strutture, leggere le recensioni e scegliere quella che più si adatta alle tue esigenze!

6 COSE DA FARE A TORINO

6 cose da fare a Torino è una mini-guida per chi ha in programma di trascorrere qualche giorno nel capoluogo piemontese.

Questa breve guida è pensata per chi visita la città per la prima volta, o comunque la conosce poco e vuol farsi un’idea generale.

Nell’articolo andremo alla scoperta dei principali luoghi della città, delle attrazioni turistiche più belle ed importanti, ma anche di qualcosa di goloso da provare!

6 COSE DA FARE A TORINO: VIAGGIARE NEL TEMPO FINO ALL’ANTICO EGITTO

Al n.6 di via Accademia delle Scienze, in uno splendido palazzo barocco, si trova il Museo Egizio più antico del mondo. È considerato il museo di antichità egizie più importante dopo quello del Cairo. Una destinazione da non perdere per conoscere una delle civiltà più affascinanti della Storia.

Nel 2013 il museo è stato inserito dal quotidiano britannico The Times nella classifica dei 50 migliori musei del mondo. Dopo i lavori di ristrutturazione avvenuti nel 2015, il Museo ha raddoppiato i suoi spazi espositivi e rinnovato il percorso museale che, ad oggi, si sviluppa su 4 piani e comprende 15 sale.

Per saperne di più leggi anche: IL MUSEO EGIZIO DI TORINO

GUARDARE IL PANORAMA DAL TEMPIETTO DELLA MOLE

La Mole Antonelliana è il simbolo architettonico di Torino. Inizialmente venne concepita per essere una Sinagoga e, solo in seguito, il Comune pensò di acquistarla per farne un monumento all’unità nazionale.

I lavori di costruzione iniziarono nel 1863 e terminarono nel 1889. All’epoca, con i suoi 167 metri e mezzo d’altezza, era l’edificio in muratura più alto d’Europa.

Nel 1961, in occasione delle celebrazioni per il Centenario dell’Unità d’Italia, venne inaugurato l’Ascensore panoramico che, successivamente ristrutturato, consente ancora oggi di salire fino al tempietto che si trova a 85 metri d’altezza ed ammirare la straordinaria vista sulla città e sull’arco alpino che le fa da cornice.

La Mole, inoltre, ospita lo splendido Museo Nazionale del Cinema, una meta da non perdere, anche per chi viaggia con i bambini!

Per saperne di più leggi anche: IL MUSEO NAZIONALE DEL CINEMA

GUSTARE UN BICERIN NEL “SALOTTO DI TORINO”

Piazza San Carlo è tra le più belle ed importanti piazze della città, tanto da essersi guadagnata l’appellativo di “salotto di Torino”.

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Nel corso dei secoli l’attuale Piazza San Carlo ha più volte cambiato nome: prima è stata Piazza Reale, poi Piazza d’Armi e Place Napoléon durante il periodo napoleonico.

Come nel caso di molti altri luoghi e monumenti torinesi, la storia della piazza è strettamente intrecciata alle vicissitudini della famiglia Savoia. Venne, infatti, inaugurata nel 1638 per volontà del Duca di Savoia che, dopo aver spostato la capitale del regno a Torino, voleva espandere la città verso Sud. Al centro della piazza si trova una statua equestre di Emanuele Filiberto, mentre, sul lato sud, sorgono le due chiese gemelle in stile barocco, quella di San Carlo Borromeo del 1619 e quella di Santa Cristina costruita nel 1639.

Tuttavia Piazza San Carlo è nota soprattutto per l’importante ruolo sociale che svolse fin dalla sua realizzazione. Il suo perimetro, infatti, è costellato di caffè, luoghi tipicamente dedicati al ritrovo di intellettuali e uomini di cultura, ma anche di nobili e reali. Tra questi ci sono anche i famosi Caffè San Carlo e Caffè Torino.

Quindi quale luogo migliore per gustare una delle bevande tipiche del capoluogo piemontese? Il Bicerin – letteralmente bicchierino- noto anche come Bicerin ‘d Cavour, è una storica bevanda calda composta da caffè, cioccolato e crema di latte.

Si ritiene che la sua origine sia dovuta al Caffè Confetteria Al Bicerin dal 1763, storico locale di piazza della Consolata che ne conserva gelosamente la ricetta. È comunque possibile gustare un Bicerin anche nelle altre caffetterie di Torino.

6 COSE DA FARE A TORINO: VISITARE IL DUOMO

Il Duomo di Torino è dedicato a San Giovanni Battista e sorge nell’omonima piazza, nei pressi dei Musei Reali ed a pochi passi da piazza Castello. Il Duomo è l’unica chiesa in stile rinascimentale di Torino e, sicuramente, è tra le più belle della città.

L’edificio, voluto fortemente dai Savoia e dal vescovo Domenico della Rovere, fu costruito tra il 1491 e il 1498 ad opera di Amedeo de Francisco di Settignano. Nel corso del Seicento il Duomo è stato ampliato per ospitare la Sacra Sindone, che, nel frattempo, era stata portata a Torino dalla famiglia Savoia.

Si può visitare la Cappella della Sindone acquistando il biglietto di ingresso ai Musei Reali di Torino che, tra l’altro, consente di accedere anche ai seguenti percorsi: Palazzo Reale, Armeria Reale, Galleria Sabauda, Museo Antichità sezione Torino con uscita verso i Giardini.

CONCEDERSI UNA PAUSA NEL VERDE

Oggi la qualità della vita in una città è sempre più legata all’attenzione alla sostenibilità ambientale, cosa che si riflette molto negli spazi verdi di cui le persone possono fruire.

Il Parco del Valentino è un’area verde nel centro di Torino in cui è possibile “staccare” dalla città, passeggiare o andare in bici e, magari, trovare riparo dal sole sotto qualche albero frondoso.

Le origini del Parco del Valentino di Torino risalgono alla seconda metà del 1600, quando la città fu al centro di una intensa fase di urbanizzazione. Oggi il parco si distingue anche per la presenza del famoso Borgo Medievale di Torino, nato per rendere tributo alle antiche tradizioni storiche e culturali del Piemonte e delle regioni limitrofe.

6 COSE DA FARE A TORINO: CERCARE IL SANTO GRAAL

Piazza Vittorio Veneto, che i torinesi chiamano semplicemente Piazza Vittorio, con i suoi 38.000 metri quadri di superficie, è la piazza più grande di Torino ed una delle maggiori d’Europa.

La piazza si trova nel centro di Torino, sulle rive del Po, ed il suo perimetro è formato da lunghissimi portici sotto cui si trovano numerosi caffè e locali. Attraversando Ponte Vittorio Emanuele I, che si trova di fronte la piazza, si arriva alla Chiesa della Gran Madre di Dio, una delle più belle ed importanti di Torino, legata a molte leggende che riguardano la magia bianca.

La chiesa, in stile neoclassico, sorge in una posizione molto suggestiva, proprio ai piedi della collina torinese. Fu commissionata dai Decurioni, ossia gli amministratori della città di Torino, nel 1814 per celebrare il ritorno di Vittorio Emanuele I di Savoia dopo la sconfitta di Napoleone. Infatti sul timpano compare l’epigrafe “ORDO POPULUSQUE TAURINUS OB ADVENTUM REGIS”, ossia “la nobiltà ed il popolo di Torino per il ritorno del re”.

L’interno è a pianta circolare e la cupola, realizzata dall’architetto Bonsignore, si ispira al Pantheon di Roma.

Nella chiesa sono custodite le statue di San Maurizio, della Beata Margherita di Savoia, del Beato Amedeo di Savoia e di San Giovanni Battista.

Secondo gli appassionati di esoterismo, la chiesa della Gran Madre custodisce il Santo Graal, sepolto tra le due statue che rappresentano la Fede e la Religione. Sicuramente si tratta di un edificio molto suggestivo, anche solo per via della sua posizione, se poi a questo si aggiungono i significati attribuitigli da chi ritiene che Torino sia il centro di un forte potere energetico, appare facile capire perché siano sorte tante leggende intorno a questo luogo.

PS. Non ho dimenticato il Palazzo reale, né le Residenze Sabaude: saranno l’argomento di un articolo ad hoc!

Se vuoi visitare più siti di Torino o, più in generale, del Piemonte, la TORINO + PIEMONTE CARD è un’ottima soluzione! Con la Card avrai diritto a:

  • Ingresso gratuito (o scontato) a tutti i musei, attività e luoghi inclusi a Torino e in Piemonte
  • 10% di sconto sui biglietti dell’autobus City Sightseeing Torino
  • Accesso scontato ai principali servizi turistici di Torino: ascensore panoramico della Mole Antonelliana, tram a cremagliera Sassi – Superga, bus navetta “Venaria Express
  • Accesso scontato al trasporto pubblico GTT
  • Un opuscolo digitale con la lista completa dei musei, attività e luoghi inclusi a Torino e in Piemonte

IL MUSEO NAZIONALE DEL CINEMA

Il museo nazionale del cinema di Torino si trova all’interno di uno dei simboli della città: la Mole Antonelliana.

Si tratta di uno spazio museale in continua evoluzione, in grado di coinvolgere, educare ed emozionare. Una meta imperdibile per tutti gli appassionati di cinema, ma anche per tutte le famiglie che cercano un’attività divertente ed insolita da condividere con i più piccini.

Il museo, infatti, consente di conoscere meglio il cinema, la sua storia e le sue origini attraverso percorsi a tema, visite animate e tante iniziative dedicate ai bambini.

LA MOLE

È il simbolo architettonico di Torino.

Non tutti sanno che, inizialmente, venne concepita per essere una Sinagoga e, solo in seguito, fu invece acquistata dal Comune per farne un monumento all’unità nazionale.

Il suo nome è legato sia alle sue notevoli dimensioni, che all’architetto la progettò: Alessandro Antonelli.

I lavori di costruzione iniziarono nel 1863 e terminarono nel 1889. All’epoca, con i suoi 167 metri e mezzo d’altezza, era l’edificio in muratura più alto d’Europa.

Nel 1961, in occasione delle celebrazioni per il Centenario dell’Unità d’Italia, venne inaugurato l’Ascensore panoramico che, successivamente ristrutturato, consente ancora oggi di salire fino al tempietto che si trova a 85 metri d’altezza ed ammirare la straordinaria vista sulla città e sull’arco alpino che le fa da cornice.

VISITARE IL MUSEO NAZIONALE DEL CINEMA

I percorsi di visita del museo sono un susseguirsi di scenografie, proiezioni e giochi di luce. Si tratta di una delle più emozionanti esposizioni dedicate al cinema, capace di trasportare il visitatore letteralmente all’interno della magia di un film.

Si ha la possibilità di scoprire in prima persona quali sono i segreti nascosti dietro la macchina da presa e quali fasi precedono la proiezione del film. Tutto questo attraverso un itinerario che alterna storia ed interattività. Partendo dal teatro d’ombre e le prime affascinanti lanterne magiche, fino ad arrivare ai più spettacolari effetti speciali del cinema moderno ed alla realtà virtuale.

INFORMAZIONI UTILI

Il Museo Nazionale del Cinema si trova in Via Montebello n.20.

Il giorno di chiusura è in martedì.

Tutti gli altri giorni è aperto dalle 9:00 alle 19:00.

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La Biglietteria è aperta fino a un’ora prima della chiusura. L’Ascensore effettua l’ultima discesa dal Tempietto 10 minuti prima della chiusura. La coda esterna può essere chiusa anticipatamente e senza preavviso per permetterne lo smaltimento entro l’orario di chiusura del Museo e dell’Ascensore panoramico.

Durante il weekend e nei giorni festivi è consigliabile organizzare anticipatamente la propria visita acquistando il biglietto online.

Il biglietto intero è di 12,00 Euro per il solo museo; di 9,00 Euro per il solo ascensore panoramico; e di 17,00 Euro per entrambi.

Per conoscere le varie tipologie di biglietti, ma anche notizie su mostre ed aperture straordinarie clicca qui!

I più sportivi possono anche salire a piedi sulla Cupola. Questo è consentito solo il Sabato, la Domenica ed i giorni festivi, a partire dalle 10:20.

La visita alla Cupola è sconsigliata ai visitatori affetti da difficoltà motorie, gravi difetti della vista o dell’udito. Inoltre, nei mesi più caldi, la salita alla cupola può essere sospesa per motivi di sicurezza.

Se vuoi visitare più siti di Torino o, più in generale, del Piemonte, la TORINO + PIEMONTE CARD è un’ottima soluzione! Con la Card avrai diritto a:

  • Ingresso gratuito (o scontato) a tutti i musei, attività e luoghi inclusi a Torino e in Piemonte
  • 10% di sconto sui biglietti dell’autobus City Sightseeing Torino
  • Accesso scontato ai principali servizi turistici di Torino: ascensore panoramico della Mole Antonelliana, tram a cremagliera Sassi – Superga, bus navetta “Venaria Express
  • Accesso scontato al trasporto pubblico GTT
  • Un opuscolo digitale con la lista completa dei musei, attività e luoghi inclusi a Torino e in Piemonte

Leggi anche: IL MUSEO EGIZIO DI TORINO