CASTELLI INFESTATI E DOVE TROVARLI

Castelli infestati, antiche dimore abbandonate e vecchie case diroccate. L’Italia è piena di posti misteriosi in cui la Storia si mescola alle superstizioni ed ai racconti popolari, alimentando storie e leggende. Anime intrappolate che continuano a vagare tra le stanze delle loro antiche dimore, incapaci di trovare pace ed andare “oltre”. Dame infelici, bambini morti prematuramente, cavalieri in cerca di vendetta, ma anche personaggi storici come Caterina Sforza, che ancora si aggirerebbe per la rocca di Imola, o Giocchino Murat, giustiziato nel castello di Pizzo Calabro.

Questo è un viaggio tra alcune delle più famose dimore infestate d’Italia.

castelli infestati: CASTELLO TAUFERS, CAMPO TURES, BOLZANO

Da secoli l’imponente sagoma del Castello Taufers troneggia sopra Campo Tures, dominando la Valle Aurina.

Quella che oggi è nota come la sala delle streghe o degli spettri una volta era la camera personale di Margarete von Taufers. Secondo la leggenda la giovane si era innamorata di un uomo di basso lignaggio e la famiglia era contraria al loro matrimonio. Il giorno delle nozze, un sicario uccise lo sposo ai piedi dell’altare trafiggendolo con una freccia. Margarete, disperata, si rinchiuse nella sua camera dove pianse ininterrottamente per sette anni e poi, il giorno del settimo anniversario della morte del suo amato, si gettò dalla finestra. Secondo alcune leggende locali, di notte, è ancora possibile sentire lo spettro della giovane gemere e piangere.

Nel 1972, durante le riprese del film di Ettore Scola “La più bella serata della mia vita”, che vennero fatte all’interno del castello Taufers, fu proprio Alberto Sordi a riferire di aver udito i gemiti e i lamenti di Margarete.

CASTELLO DELLA ROTTA, MONCALIERI, TORINO

Altro che la Stamberga Stillante, il Castello della Rotta sarebbe il più infestato d’Italia!

L’edificio, infatti, sorgerebbe in un luogo in cui si incrociano le linee delle forze magnetiche terrestri, una posizione astrologica favorevole al manifestarsi delle energie naturali. Tra le sue stanze sono state avvistate innumerevoli “presenze”: un nobile morto suicida, un cardinale intento a leggere, un cavaliere sul suo destriero, una nutrice che avrebbe fatto scomparire un bambino e perfino un corteo di ecclesiastici che sfila ogni 14 giugno.

VILLA FOSCARI, MALCONTENTA, VENEZIA

Tutti i Potterhead saranno stupiti nel sapere che ben prima di Mirtilla c’è stata un’altra Malcontenta!

Infatti la leggenda vuole che il soprannome della villa provenga da una dama di casa Foscari, rinchiusa tra le sue mura a scontare in solitudine la pena per la sua condotta immorale. Non si sa molto della storia della dama: si dice che visse in questo luogo i suoi ultimi trent’anni, senza mai uscire o affacciarsi dalle finestre. Il suo fantasma si aggirerebbe ancora per la villa…

CASTELLI INFESTATI: CASTELLO DI BARDI, PARMA

La storia del fantasma divenne celebre nel 1995.

A seguito di una serie di segnalazioni giunte alla redazione del giornale di Parma “Lettere e contrasti”, 2 giornalisti decisero di pernottare all’interno della fortezza e fotografarono una misteriosa forma evanescente. La storia fece molto clamore e venne ripresa dalle principali emittenti televisive. Successivamente un appassionato di esoterismo fotografò, con un sistema termico, la sagoma di un cavaliere inginocchiato.

Il cavaliere in questione sarebbe il comandante della guarnigione Moroello, innamorato di Soleste. La bella dama si uccise quando, dopo un’aspra battaglia, vide un esercito che avanzava le insegne nemiche e pensò che Moroello fosse stato sconfitto. In realtà si trattava proprio di Moroello che, per sfregio verso i nemici, aveva ordinato di alzare i loro vessilli, senza immaginare che questa sua decisione avrebbe provocato una così terribile reazione da parte della sua amata.

ROCCA SFORZESCA, IMOLA

La Rocca di Imola venne fondata nel XIII secolo sui resti di un edificio preesistente.  Nel 1499 fu assediata e conquistata da Cesare Borgia che, nel 1502, chiamò Leonardo da Vinci per dirigere i lavori di rafforzamento dell’edificio dopo i danni subiti durante l’assedio.

Il fascino della Rocca, tuttavia, è legato alla leggenda di Caterina Sforza.

Caterina fu signora di Imola e contessa di Forlì, prima al fianco del marito Girolamo Riario, poi come reggente per il figlio primogenito Ottaviano. Combattiva e tenace, fu piegata, dopo un’eroica resistenza, dalla furia conquistatrice di Cesare Borgia. Ancora oggi pare che il suo fantasma si aggiri nel castello, armato di lancia, per impedire agli incauti visitatori di scoprire le sue stanze segrete ed i suoi tesori.

CASTELLO DI MONTEBELLO, RIMINI

Probabilmente quella di Azzurrina è una delle leggende più note nel nostro Paese.

Il suo vero nome era Guendalina e nacque intorno al 1370. Suo padre Uguccione era il feudatario di Montebello di Torriana.

Si dice che fosse una bambina albina e, poiché all’epoca la superstizione popolare collegava l’albinismo al diavolo, la madre decise di tingerle i capelli di nero, tuttavia il risultato fu una chioma dai riflessi azzurri: così avrebbe avuto origine il soprannome di “Azzurrina”.

Il 21 giugno 1375, mentre il padre combatteva in battaglia, Azzurrina stava giocando nel castello di Montebello di Torriana con una palla di stracci mentre fuori infuriava un temporale. Secondo il successivo racconto delle due guardie a cui era affidata la custodia della bambina, a un certo punto la palla sarebbe caduta lungo la scala che conduceva alla ghiacciaia sotterranea e la bambina l’avrebbe seguita per recuperarla. Quando però le guardie accorsero nel locale, entrando dall’unico ingresso, non videro traccia né della palla né della bambina, che non venne mai più ritrovata.

La leggenda vuole che il fantasma della bambina viva ancora nel castello e che faccia sentire la propria voce ogni cinque anni, nel giorno del solstizio d’estate.

PALAZZO VECCHIO, FIRENZE

La Firenze medicea fa da scenario alla leggenda del fantasma di Baldaccio d’Anghiari.

Baldo di Piero Bruni, noto appunto come Baldaccio e proveniente dalla città aretina di Anghiari, venne ucciso il 6 settembre 1441 all’interno di Palazzo Vecchio, da uomini al soldo del gonfaloniere di giustizia Bartolomeo Orlandini, perché inviso alla fazione in ascesa di Cosimo de’ Medici.

Il suo cadavere fu poi gettato dalla finestra e trascinato in piazza della Signoria, dove fu decapitato. Pare che il suo fantasma si aggiri ancora tra le sontuose sale del palazzo aspettando giustizia.

CASTELLI INFESTATI: TORRE DEL DIAVOLO, CASTELLO DEI CONTI GUIDI DI POPPI, AREZZO

Matelda fu una nobildonna che visse nel castello nel XIII secolo. Data in sposa al nobile (e molto anziano!) Conte Guidi, la donna pensò di approfittare delle lunghe assenze del marito per divertirsi con i molti giovani amanti. Matelda, però, era molto attenta alla sua reputazione e non permetteva che le sue storielle amorose uscissero dalle mura del castello entro le quali si consumavano.

Dunque i malcapitati venivano invitati ad uscire tramite un passaggio segreto che, però, altro non era che un pozzo, in cui le ignare vittime venivano trafitte a morte dalle lame che spuntavano dal fondo.

Quando però le sparizioni dei giovani del borgo iniziarono a diventare sospette, gli abitanti assalirono il castello e rinchiusero la nobildonna nella torre, dove morì di fame e di sete.

CASTELLO DI FUMONE, FROSINONE

Il castello di Fumone è stato per secoli una fortezza inespugnabile in cui molte persone trovarono la morte. Lo stesso Papa Celestino V trascorse nel castello i suoi ultimi anni rinchiuso in una minuscola cella.

Tuttavia la storia più triste legata al castello è quella del marchesino Francesco Longhi-Caetani, un bambino di soli 5 anni, probabilmente ucciso dalle sorelle nel 1800 per questioni ereditarie. Secondo la leggenda, ogni notte la duchessa Emilia, mamma del marchesino, si recherebbe nella stanza dov’è conservato il corpo imbalsamato di suo figlio per abbracciarlo e cullarlo.

Quando calano le tenebre, quindi, le sale del maniero sembrano riecheggiare ancora delle nenie cantate dalla duchessa che si mescolano alle urla di dolore di quanti vi morirono in tragiche circostanze.

CASTELLO ARAGONESE, PIZZO, VIBO VALENTIA

Il Castello aragonese di Pizzo è noto anche come Castello Murat.

Le sue vicende, infatti, sono strettamente legate a quelle di Gioacchino Murat che proprio qui venne fucilato nel 1815.

Murat nacque nel 1767 da una famiglia di umili origini e riuscì a farsi valere per le sue doti eroiche. Sposò Carolina Bonaparte, sorella di Napoleone, venne nominato prima maresciallo, poi principe e, nel 1808, Re di Napoli.  Quando iniziò la parabola discendete di Napoleone, Gioacchino Murat venne fatto prigioniero da Ferdinando IV Borbone e rinchiuso nel castello, dove poi trovò la morte.

La gente di Pizzo racconta che di notte si sentono rumori di catene provenire dal castello, come se lo spirito di Murat chiedesse vendetta!

IL CASTELLO DI GRADARA

Gradara è uno splendido borgo marchigiano noto soprattutto per aver fatto da cornice alla storia d’amore di Paolo e Francesca.

Grazie alla sua fortunata posizione, fin dall’antichità, fu un crocevia di genti e traffici commerciali.

Mentre, durante il medioevo, fu uno dei principali teatri degli scontri tra il Papato e le Casate marchigiane e romagnole.

Ai nostri giorni, invece, Gradara è considerato uno dei borghi più belli d’Italia.

La sua bellezza è dovuta ad un particolare mix di elementi.

Innanzitutto c’è il borgo medievale, perfettamente conservato.

Poi c’è il paesaggio, con le armoniose colline dell’entroterra marchigiano.

Infine c’è il fascino senza tempo di una delle storie d’amore più tormentate e celebri della storia.

LA ROCCA MALATESTIANA DI GRADARA

La storia di Gradara è legata a quella della sua Rocca che si erge in una posizione strategica, proprio al confine tra Marche ed Emilia Romagna.

È un luogo ricco di storia in cui tutto ricorda gli splendori delle potenti famiglie che vi abitarono: i Malatesta, gli Sforza e i Della Rovere.

La costruzione ebbe inizio nel XII secolo per volontà di Pietro e Ridolfo De Grifo che avevano usurpato la zona al comune di Pesaro. Successivamente Malatesta da Verucchio, con l’aiuto del papato, si impossessò della torre dei De Grifo e la trasformò nel mastio della attuale Rocca.

Fu proprio durante il periodo in cui governarono i Malatesta che si consumò la tragedia di Paolo e Francesca. Era il settembre 1289.

Successivamente arrivarono gli Sforza.

Nel 1494, la quattordicenne Lucrezia Borgia, seconda moglie di Giovanni Sforza, fu condotta alla Rocca dove trascorse i pochi anni del suo primo matrimonio.

Lucrezia, passata alla storia come una creatura perversa e corrotta, molto probabilmente non fu altro che una pedina delle mani del padre, Papa Alessandro VI, e del fratello, Cesare Borgia detto il Valentino. I matrimoni della giovane furono degli strumenti politici che il padre ed il fratello usarono per stringere nuove alleanze.

Dunque, quando la situazione cambiò sulla scacchiera politica italiana, il Papa sciolse il matrimonio tra Lucrezia e Giovanni Sforza ed anche la Rocca cambiò Signore, passando proprio a Cesare Borgia.

Successivamente arrivarono i Della Rovere.

Nel frattempo, infatti, era salito al soglio pontificio Giulio II (al secolo Giuliano Della Rovere) che affidò Gradara al nipote Francesco Maria II.

Dopo la morte di Livia Farnese, vedova del Della Rovere, la Rocca venne amministrata dal papato che la concesse in enfiteusi al conte Santinelli.

Da allora la Rocca cambiò molte volte proprietario fino a quando, nel 1920, fu acquistata dall’ingegnere Umberto Zanvettori per la somma di tre milioni di lire.

Il nuovo proprietario avviò un delicato progetto di restauro grazie al quale la Rocca conserva ancora oggi tutto il suo fascino.

PAOLO E FRANCESCA

La vicenda di Paolo e Francesca è molto lacunosa sotto il profilo storico.

Sappiamo che si tratta di personaggi realmente esistiti, ma non ci sono concrete informazioni biografiche. Quelle che abbondano, invece, sono le versioni letterarie.

Dante, Boccaccio, Petrarca e D’Annunzio hanno arricchito la narrazione con particolari di grande fascino, confondendo ancor di più storia e leggenda.

Era il 1275 quando Guido da Polenta, Signore di Ravenna e Cervia, decise di dare in sposa sua figlia Francesca a Giovanni Malatesta.

Giovanni, detto Giangiotto, oltre ad essere zoppo, pare che non fosse molto avvenente e, per evitare che Francesca, vedendo il futuro sposo, si opponesse al matrimonio, fu ordito un vero e proprio inganno.

Alla ragazza venne presentato Paolo, l’affascinante fratello di Giangiotto nonché suo procuratore. Francesca lo sposò senza esitazione e quando capì che Paolo, in realtà, agiva in nome e per conto del fratello, era ormai troppo tardi.

Tuttavia tra Francesca e Paolo era nato qualcosa, poiché neanche il giovane era rimasto indifferente al fascino della cognata.

I due iniziarono quindi ad incontrarsi clandestinamente. Qualcuno, forse Malatestino dell’Occhio (un altro fratello di Paolo e Giangiotto) si accorse di ciò che stava accadendo ed informò del fatto il marito tradito.

Si arrivò così, in un giorno di settembre del 1289, al tragico epilogo della vicenda.

Giangiotto scoprì i due amanti e fu preso da un accesso d’ira.

Paolo cercò di fuggire passando da una botola che si trovava vicino alla porta, ma il suo mantello restò impigliato ad un chiodo, costringendolo a tornare indietro. Mentre Giangiotto lo stava per passare a fil di spada, Francesca gli si parò dinnanzi per salvarlo ma… Giangiotto li uccise entrambi.

“Amor, ch’a nullo amato amar perdona,

mi prese del costui piacer sì forte,

che, come vedi, ancor non m’abbandona.

Amor condusse noi ad una morte.

Caina attende chi a vita ci spense”

Dante Alighieri, Inferno –V Canto

VISITARE GRADARA

Oltre a visitare la Rocca, per immergerti ancora di più nell’atmosfera medievale di Gradara, è possibile percorrere i Camminamenti di Ronda che si trovano sull’imponente cinta muraria che circonda il borgo.

Da qui si può godere dello splendido panorama offerto dalle dolci colline marchigiane e dal blu dell’Adriatico, lungo la costa romagnola.

La Rocca di Gradara è aperta tutti i giorni dalle ore 8.30 alle 19.00

E’ possibile acquistare un biglietto unico che comprende sia la Rocca che i Camminamenti di ronda.

Per maggiori informazioni sui biglietti si può visitare il sito gradara.org.

Per altre idee su cosa visitare nelle Marche leggi anche:

COSA VISITARE A PRAGA IN 5 GIORNI

Praga, la città delle cento torri, la città d’oro…ma soprattutto una delle più belle città d’Europa.

Sì, è proprio così! Praga ha una bellezza sfacciata, che non ha paura di mostrarsi ad ogni angolo di strada. E’ una città romantica, misteriosa ed esoterica che riesce ad ammaliarti in pochi minuti.

Praga è relativamente piccola e sembra fatta per spostarsi a piedi.

I siti principali si trovano a poca distanza gli uni dagli altri e se alloggi in centro potresti non aver mai bisogno di usare i mezzi pubblici.

In ogni caso la metropolitana è efficientissima ed è anche il modo più economico e veloce per andare dall’aeroporto in città.

Il centro storico è un mix armonioso di architetture barocche, rinascimentali, neoclassiche e art nouveau. E’ articolato in 5 quartieri separati dalla Moldava.

Sulla riva occidentale si trovano: Hradcany (il quartiere del castello) e Mala Strana (il piccolo quartiere). Sulla riva orientale si trovano: Josefov (il quartiere ebraico), Stare Mesto (il quartiere della città vecchia) e Nove Mesto (il quartiere della città nuova). Le due rive sono collegate dal celebre Ponte Carlo.

L’itinerario che ti propongo è suddiviso in quartieri e prevede di dedicare un giorno a ciascuno di essi!

COSA VISITARE A PRAGA: HRADCANY (IL QUARTIERE DEL CASTELLO)

Il quartiere del castello domina dall’alto la città.

Il castello di Praga è un complesso di palazzi, edifici ecclesiastici, fortificazioni, uffici e case abitabili che documentano l’evoluzione storica ed architettonica della città, estendendosi su una superficie di 45 ettari. All’interno del complesso del castello, tra le altre cose, si possono ammirare: la cattedrale di San Vito, un vero gioiello gotico; il Vecchio Palazzo Reale, che fu la residenza dei re di Boemia fino al XVI secolo; ed il pittoresco Vicolo d’Oro.

Per saperne di più leggi anche IL CASTELLO DI PRAGA.

MALA STRANA (IL PICCOLO QUARTIERE)

Il “piccolo quartiere” nacque nel XIII secolo ai piedi del Castello, fu in gran parte distrutto da un incendio nel 1541 e poi ricostruito in stile barocco.

Percorrendo via Nerudova si può notare una caratteristica delle case praghesi: le insegne dipinte.

Sono sparse un po’ in tutta la città, ma in questa strada sono particolarmente abbondanti.

La tradizione di identificare gli edifici usando delle insegne dipinte raffiguranti animali, figure mitiche, oggetti di uso quotidiano, ecc… iniziò nel Medioevo e proseguì fino al 1770, quando gli Asburgo introdussero la numerazione civica.

Prosegui verso piazza Mala Strana e fai una visita alla Chiesa di San Nicola.

E’ un tripudio di arte barocca: colonne, statue, affreschi ed ornamenti ovunque!

Dal campanile si può ammirare la città dall’alto e… sorvegliare la piazza, come faceva la polizia segreta durante il regime comunista.

Se vuoi concederti una pausa rilassante puoi dirigerti verso il Giardino Vrtba, un quieto angolo verde alle pendici della collina di Petrin.

In prossimità del giardino si trova la chiesa di Santa Maria Vittoriosa, molto popolare tra i pellegrini che vogliono far visita al Bambino di Praga. Si tratta di una statua lignea raffigurante Gesù Bambino alla quale sono attribuiti poteri miracolosi.

Torna verso il fiume ed attraversa uno dei tanti ponti pedonali che portano all’Isola di Kampa – che in realtà è una penisola! – un posto molto frequentato dai praghesi, ideale per riposare all’ombra o far giocare i bambini.

Prosegui verso la collina Petrin, un promontorio a ovest di Kampa, circondato dai frutteti reali che rifornivano di ciliegie il Castello.

Per salire in cima puoi prendere il tram o la funicolare.

Sul versante nord della collina si trova la Torre Panoramica, ispirata alla Torre Eiffel (solo 299 gradini ti separano da uno splendido panorama!)

L’ultima tappa è il Monastero di Strahov.

Qui si possono ammirare la preziosa biblioteca e la collezione di dipinti e opere d’arte del monastero… ma si può anche degustare l’ottima birra prodotta dai monaci!

IL QUARTIERE EBRAICO DI PRAGA: JOSEFOV

Josefov deve il suo nome a Giuseppe II d’Asburgo ed è un vivace intrigo di viuzze e sinagoghe.

Il Museo Ebraico è articolato in sei siti: il Vecchio Cimitero, la Casa delle Cerimonie e le Sinagoghe Maisel, Pinkas, Klausen e Spagnola.

Puoi iniziare la visita proprio dalla Sinagoga Pinkas, un edificio con interni rinascimentali divenuto il Monumento all’Olocausto per commemorare gli ebrei di Boemia e Moravia.

Per saperne di più leggi anche IL VECCHIO CIMITERO EBRAICO DI PRAGA.

STARE MESTO (IL QUARTIERE DELLA CITTA’ VECCHIA)

Inizia la visita al quartiere della città vecchia facendo una passeggiata sul Ponte Carlo, uno dei simboli di Praga.

Il ponte, fatto costruire dall’imperatore Carlo IV,  attraversa la Moldava dal 1402 ed è stato realizzato assemblando blocchi di granito con una malta a base di uova!

Le statue che decorano il ponte sono principalmente delle riproduzioni del XIX secolo, una delle poche originali è quella di San Giovanni Nepomuceno, confessore della moglie di re Venceslao IV.

Secondo la leggenda il re ordinò che il prete venisse gettato dal Ponte Carlo perché si era rifiutato di rivelargli la confessione della regina e, nel punto in cui annegò, apparve un gruppo di stelle.

Oggi i visitatori toccano il bassorilievo alla base della statua per garantirsi un ritorno a Praga!

Prosegui verso la Cappella di Betlemme, il luogo di culto fondato da Jan Hus, capo del movimento ceco proto-protestante. Poi verso il Clementinum, un vasto complesso di chiese ed edifici storici fondato dai gesuiti nel 1556. Oggi ospita la Biblioteca Nazionale della Repubblica Ceca.

Proseguendo sulla stessa strada arriverai in Piazza della Città Vecchia, l’ex piazza del mercato che sorge alla confluenza di tutte le strade principali di Stare Mesto.

Tra gli edifici che si affacciano sulla piazza il più famoso è il Municipio con il suo Orologio Astronomico che, grazie a complessi meccanismi, mostra l’ora dell’Europa centrale, la vecchia ora boema e quella babilonese, i segni zodiacali, nonché i movimenti del Sole e dei pianeti intorno alla Terra (l’orologio risale al 1410, più di un secolo prima della rivoluzione copernicana!)

NOVE MESTO (IL QUARTIERE DELLA CITTA’ NUOVA)

Piazza Venceslao è un lungo rettangolo fiancheggiato da edifici storici.

Tra loro spicca palazzo Melantrich, costruito nel 1914. Fu proprio dal balcone di questo palazzo che si affacciarono Vaclav Havel – drammaturgo e futuro presidente- e Alexander Dubcek – primo segretario del Partito Comunista cecoslovacco – ispirando la folla nel novembre del 1989, durante la Rivoluzione di Velluto che mise fine al governo comunista.

Sul lato nord della piazza si trova la statua equestre di San Venceslao, duca di Boemia nel X secolo, alle cui spalle sorge il Museo Nazionale.

Attraversa il Passaggio di Lucerna, una galleria con negozi ed eleganti caffè, e prosegui verso Piazza Carlo ed il Municipio della Città Nuova.

Sul lato sud della piazza sorge la Casa di Faust dove, secondo la leggenda, il diavolo propose al Dottor Faust di scambiare la sua anima per enormi ricchezze.

Sali verso la fortezza in rovina di Vysehrad, un alto promontorio che domina Praga, lo sforzo è ripagato dall’atmosfera storica che avvolge i resti delle fortificazioni e degli edifici religiosi tra cui spicca la cappella romanica di San Martino. Costruita nell’XI secolo è di forma circolare per evitare che il diavolo avesse un angolo in cui nascondersi!

L’ultima tappa è la Casa Danzante, un edificio sinuoso che sembra ricordare una coppia di ballerini, infatti è soprannominata “Edificio Fred e Ginger”.

PRAGA E LA MAGIA

Praga è considerata la “capitale della magia” e rappresenta uno dei vertici del Triangolo di Magia Bianca, insieme alle città di Lione e Torino.

E’ qui che, nel corso dei secoli, giunsero maghi, alchimisti e astrologi provenienti da tutto il mondo.

Fu Rodolfo II d’Asburgo a favorire un simile raduno di personaggi. Il suo scopo era quello di scoprire e dominare i misteri dell’occulto.

Passeggiando tra le strade della città è impossibile non farsi avvolgere dalla sua atmosfera misteriosa!

Uno dei luoghi più esoterici in cui ci siamo imbattuti è stato l’Olsanke hrbitovy, un grande cimitero che si trova vicino della fermata della metro “Flora”.

E’ stato un caso… Il nostro albergo si trovava da quelle parti ed un pomeriggio abbiamo seguito l’impulso e siamo entrati. Ci siamo ritrovati immersi in un romanzo gotico!

Per informazioni sempre aggiornate su visite guidate, orari di apertura dei vari luoghi d’interesse, biglietti e mezzi pubblici si può consultare il portale turistico ufficiale della città: Prague.eu

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IL CASTELLO DI PRAGA

Il castello di Praga è il monumento simbolo della capitale della Repubblica Ceca.

È un complesso di palazzi, edifici ecclesiastici, fortificazioni, uffici e case abitabili che documentano l’evoluzione storica ed architettonica della città, estendendosi su una superficie di 45 ettari.

E’ stato la sede di principi, re ed imperatori boemi. Dalla nascita della Repubblica, avvenuta nel 1918, è diventato la sede del capo dello Stato.

IL CASTELLO DI PRAGA: UN PO’ DI STORIA

Il castello di Praga sorge su una delle nove alture su cui si sviluppa la capitale ceca, nell’area attualmente nota come Hradčany o quartiere del Castello.

Con una superficie di quasi 70.000 metri quadrati è il più grande castello a corpo unico del mondo. Originariamente era costituito da edifici e fortificazioni in legno.

Il primo edificio in pietra ad essere eretto fu la chiesa della Vergine, per volere del principe cristiano Borivoj I.

In epoca romanica vennero costruiti il convento e la basilica di San Giorgio, il Palazzo Reale, le fortificazioni e le torri in muratura. Poi il principe Venceslao – successivamente diventato santo! –  fece erigere la rotonda contenente i resti di San Vito.

L’aspetto del castello cambiò sensibilmente durante il periodo gotico, soprattutto grazie all’imperatore Carlo IV che ordinò la costruzione di una nuova, imponente cattedrale che sostituisse la basilica romanica. La costruzione iniziò nel 1344 e terminò solo nel 1929. Al periodo gotico risale anche la riedificazione del Palazzo Reale, con la realizzazione della meravigliosa Sala Vladislao. Infine Carlo IV fece coprire i tetti delle torri con delle lamine dorate, grazie alle quali Praga si guadagnò l’appellativo di “Città d’oro”.

Durante il Rinascimento Ferdinando I d’Asburgo fece costruire il Palazzo del Belvedere e i relativi giardini all’italiana. Poi Rodolfo II trasferì la sua corte da Vienna a Praga, rendendo la città una delle più raffinate ed eleganti del continente europeo.

Tra il XIX ed il XX secolo il castello – come anche la città! – visse un periodo di rinascita. Venne completata la Cattedrale di San Vito, furono restaurati i vari edifici che compongono il castello che assunse l’attuale assetto planimetrico.

VISITA AL CASTELLO PRAGA: L’ITINERARIO

Il castello di Praga è un complesso monumentale enorme e c’è davvero tanto da vedere: per visitarlo ci vorrebbe un giorno intero… o forse anche più!

Questo itinerario si basa sulle aree più interessanti e significative (almeno secondo me!).

PRIMA CORTE, GIGANTOMACHIA E CAMBIO DELLA GUARDIA

La visita al castello inizia a Hradčanské náměstí, la piazza dove si trova il cancello d’ingresso principale.

Ai lati del cancello ci sono due grandi statue incentrate sul tema della gigantomachia, mentre la scritta dorata che lo sormonta (MTI) è riferita a Maria Teresa Imperatrice. Al di là dei cancello si trova la corte d’onore (prima corte).

La cerimonia del cambio della guardia avviene allo scoccare di ogni ora, dalle 5 alle 23.

A mezzogiorno è anche accompagnata dalla fanfara.

Certo, non è sfarzosa come quella di Buckingham Palace, né pittoresca come quella a Piazza Syntagma, ma è comunque uno spettacolo che vale la pena di vedere.

SECONDA CORTE, CAPPELLA DELLA CROCE E GALLERIA RODOLFINA

Proseguendo si arriva alla seconda corte, nel cui centro si trovano un pozzo e una fontana barocca risalente al XVII secolo.

Gli edifici che circondano la seconda corte costituiscono la sede del governo. Entrando dalla “porta di Mattia”, una costruzione tardo gotica, si possono visitare alcune aree dell’ala occidentale del Palazzo Nuovo.

A destra dell’ingresso si trova la Cappella della Santa Croce, dove sono custoditi alcuni tra i pezzi più preziosi del Tesoro di San Vito.

Salendo al piano nobile, nell’ala sinistra, si può invece ammirare la Galleria Rodolfina, che ospita parte dell’immensa collezione di tesori artistici accumulata da Rodolfo II.

TERZA CORTE E CATTEDRALE DI SAN VITO

Proseguendo verso la terza corte del castello la tua attenzione sarà catturata dall’immensa e maestosa mole della Cattedrale di San Vito.

E’ l’edificio religioso più grande ed importante della città. Lungo 124 metri e alto 60, con volte che raggiungono i 33 metri e torri alte dagli 82 ai 100 metri (torre centrale).

I lavori per la sua costruzione furono interrotti a causa dello scoppio delle guerre Hussite (1419) e furono ripresi solo diversi secoli dopo nel 1871.

Circa trenta incoronazioni di principi e re di Boemia e delle loro mogli hanno avuto luogo nella cattedrale che, per molti di loro, è diventata anche il luogo del loro eterno riposo.

CASTELLO DI PRAGA: IL PALAZZO REALE

Ci lasciamo alle spalle la cattedrale di San Vito e attraversiamo di nuovo la corte, dove è situato anche un monolito in memoria dei caduti durante la Grande Guerra. Da qui entriamo nel Vecchio Palazzo Reale, che merita davvero una visita approfondita.

Nei sotterranei del palazzo si trovano le sale in stile romanico risalenti al XII Secolo, mentre il pianterreno, in stile gotico, risale al periodo di Carlo IV. Da qui si prosegue per il cortile delle arcate e la sala delle colonne di Venceslao IV.

Sopra al pianterreno si trova il piano tardo gotico, dominato dalla sfarzosa sala Vladislao, la più grande sala ad arcate senza sostegni dell’Europa dell’epoca, nella quale si tenevano le cerimonie politiche più importanti.

Altra area di grande interesse storico è l’ala di Lodovico, di epoca rinascimentale, dove aveva sede la Cancelleria di Boemia, che nel 1618 fu teatro della Defenestrazione di Praga.

PIAZZA, MONASTERO E BASILICA DI SAN GIORGIO

Uscendo dal Palazzo Reale si arriva nella piazza di San Giorgio, dove sorgono il monastero delle benedettine di San Giorgio e la basilica omonima.

Il monastero, fondato nel 900 d.C. è uno degli edifici più antichi del castello. Oggi, le sue sale sono sede della Galleria Nazionale, che ospita opere di epoca rodolfina e barocca.

Nella basilica sono sepolti Vratislav I e Santa Ludmilla, nonna di San Venceslao.

VICOLO D’ORO, TORRE DALIBORKA E TORRE DELLE POLVERI

Le casette colorate del Vicolo d’Oro sembrano uscite da una fiaba dei fratelli Grimm.

Costruite alla fine del XVI secolo, furono abitate fino al 1955.

Al n.22, per un breve periodo, c’è stato uno studio di Franz Kafka; al n.12, invece, viveva uno storico del cinema ed è possibile entrare per vedere dei vecchi filmati di Praga in bianco e nero che vengono proiettati continuamente.

All’estremità orientale del vicolo si trova la torre Daliborka, risalente alla fine del 1400. Fu utilizzata come prigione fino alla fine del ‘700 e deve il nome al suo primo prigioniero, Dalibor di Kozojedy.

La torre delle Polveri, che funge anche da accesso alla Città Vecchia, è uno dei monumenti tardo gotici più importanti della città, sotto di essa passava il corteo reale in occasione delle incoronazioni dei re boemi. Deve il suo nome al fatto di essere stata utilizzata per lungo tempo come deposito per la polvere da sparo.

PALAZZO LOBKOWICZ, GIARDINI REALI, BELVEDERE E FONTANA CANTANTE

Questa è ultima tappa del percorso di visita al castello di Praga.

Il Palazzo Lobkowicz, di proprietà dell’omonima famiglia, è l’unico edificio privato di tutto il castello ed ospita un’esposizione dedicata alla storia dei Lobkowicz; nelle sue sale si tengono spesso concerti di musica classica.

I giardini reali corrono paralleli al castello e si estendono per tutta la sua lunghezza.

Tra i loro viali si celano bellissime statue rinascimentali e barocche ed edifici di grande interesse, come il maneggio, la nuova aranciera, la residenza estiva della Regina Anna degli Jagelloni (palazzo Belvedere) e la fontana cantante, una raffinata opera in bronzo risalente alla metà del ‘500.

IL CASTELLO DI PRAGA: INFORMAZIONI UTILI

L’intero complesso è aperto tutti i giorni dalle 6:00 alle 22:00.

Gli edifici accessibili ai visitatori seguono i seguenti orari:

da Novembre a Marzo – Tutta la settimana dalle 09.00 alle 16.00

da Aprile ad  Ottobre – Tutta la settimana dalle 09.00 alle 17.00

Per informazioni sui biglietti e le mostre e per scaricare la mappa del castello in pdf si può consultare il sito www.hrad.cz

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I CASTELLI DEL TRENTINO ALTO ADIGE

UN VIAGGIO TRA 5 CASTELLI PER CONOSCERE MEGLIO IL TRENTINO ALTO ADIGE

Il Trentino Alto Adige è sempre stata una terra di confine, fin dai tempi dell’impero romano.

In un territorio così difficile, in cui montagne aspre e maestose si alternano a vallate e boschi, i castelli erano uno strumento indispensabile. Servivano per controllare valichi e vie d’accesso strategiche, difendersi, sferrare attacchi, esercitare il potere ed amministrare la giustizia.

Fortezze militari inerpicate sulle rocce o sontuose residenze circondate dai vigneti… questa è regione italiana con più castelli e fortezze, ognuno con la sua storia ed i suoi misteri.

Sono un’appassionata di castelli. Quando avvisto da lontano una torre e un muro merlato non resisto. Devo assolutamente andarci! Quindi nel corso delle estati passate in Alto Adige ho collezionato una quantità impressionante di visite ai castelli… per la gioia della mia famiglia!

Questi 5 sono i castelli più belli ed interessanti che io abbia visitato. Si trovano tutti in provincia di Bolzano, ad una distanza relativamente breve gli uni dagli altri, quindi è anche possibile vederne più di uno al giorno. In genere sono tutti visitabili dalla primavera all’autunno, comunque ti lascio i vari siti internet da consultare prima di organizzare la tua visita.

CASTEL PRESULE – CASTEL PRÖSELS

Venne costruito dai Signori di Fiè, nobili ministeriali dei Vescovi di Bressanone.

Il rappresentante più famoso della famiglia fu Leonhard di Fiè-Colonna, vissuto nel XVI. Fu Capitano dell’Adige e Burgravio del Tirolo, inoltre è a lui che si deve l’ampliamento del castello in cui lo stile tardo gotico e quello rinascimentale si mescolano tra loro.

La stirpe dei nobili di Fiè si estinse nel 1804. Da allora la storia del castello fu segnata da numerosi cambi di proprietari, un parziale decadimento e diversi restauri.

Nel 1978 morì l’ultimo proprietario ed il castello venne acquistato dalla cooperativa Kuratorium Schloss Prösels che lo restaurò e lo aprì al pubblico per cerimonie, mostre ed eventi culturali.

Il castello si trova del comune di Fiè allo Sciliar. Se hai tempo fai anche una visita al suo grazioso centro storico ed al suo laghetto!

Per informazioni sulle visite al castello consulta il sito schloss-proesels.seiseralm.it

CASTELLO DI PONTE GARDENA – CASTEL TROSTBURG

Il castello (noto anche come Castel Forte) è appartenuto per circa 6 secoli ai conti Wolkenstein. Nel 1967 fu acquistato dal Südtiroler Burgeninstitut che, con grande sforzo, è riuscito a restaurare il maniero e ad aprirlo al pubblico.

Il castello viene menzionato per la prima volta nel 1173.

Fra il XIV e il XVII secolo fu più volte ampliato e ristrutturato. All’interno del castello risultano particolarmente interessanti la Stube Gotica, gli affreschi tardogotici, le decorazioni della cappella e quella che può considerarsi una delle più belle sale rinascimentali della regione.

L’unica abitante del castello è una signora che funge da guida e da custode. Ascoltare il racconto della storia di questo antico maniero da una persona che, come lei, ha trascorso tutta la sua vita in quel luogo è un’esperienza unica!

Il castello si trova nel comune di Ponte Gardena ed è raggiungibile solo a piedi.

Ci sono due strade alternative.

Via Trostburg conduce direttamente al castello da piazza Oswald von Wolkenstein. Dopo un paio di metri di strada asfaltata, la via prosegue attraverso il bosco di latifoglie con un lastricato di epoca medioevale. La salita è un po’ ripida, ma breve (circa 20 minuti).

C’è poi una seconda via, asfaltata, che parte immediatamente dopo il cimitero di Ponte Gardena. Il percorso è decisamente più comodo, ma un po’ più lungo del primo (circa 30 minuti).

Per informazioni sulle visite al castello consulta il sito SüdtirolerBurgeninstitut

CASTEL VELTURNO – SCHLOSS VELTHURNS

Risale al XVI secolo e fu di proprietà dei principi vescovi di Bressanone. E’ rimasto sorprendentemente intatto fino ai giorni nostri superando persino la Hofburg di Bressanone per ciò che concerne le decorazioni parietali.

La storia del castello è lunga e travagliata, segnata da infiniti cambi di proprietario.

Appartenne al governo austriaco; a quello bavarese; al signor Jakob Wegleiter, oste di Chiusa che lo acquistò all’asta; al barone Anton von Goldegg, che si adoperò per restaurarlo; al principe Johann von Lichtenstein, che nel 1904 lo donò al Comune di Bolzano.

Negli anni seguenti il palazzo fu incredibilmente adibito ad asilo nido, scuola, centrale telefonica e teatro. Infine, nel 1979, divenne proprietà dell’Alto Adige e fu restaurato in modo esemplare.

Oggi è considerato il più prezioso monumento dell’Alto Adige.

Per informazioni sulle visite al castello consulta il sito schlossvelthurns

CASTEL TASSO – BURG REIFENSTEIN

Si trova nel comune di Campo di Trens, a poca distanza da Vipiteno, ed è considerato uno dei castelli storicamente più importanti dell’Alto Adige.

Fu menzionato per la prima volta in un documento del 1100 come feudo dei Conti bavaresi Lechsgmünd.

Nei secoli seguenti il castello cambiò vari proprietari, tra cui i Signori di Sabiona e l’Ordine Teutonico, al quale è dovuto gran parte del suo aspetto attuale e dell’arredamento. Infine nel  1813 divenne di proprietà dei Conti Thurn und Taxis.

Fortunatamente il castello non fu mai conquistato o devastato, quindi ancora oggi è ben conservato.. All’interno di Castel Tasso si possono visitare ben 10 stanze, tra cui la grande cucina duecentesca, la vecchia torre d’abitazione ed anche la famosa e preziosa Sala Verde.

Il castello si raggiunge facilmente attraverso un sentiero che parte dal parcheggio ai piedi della collina.

Per informazioni sulle visite al castello consulta il sito Vipiteno.com

CASTEL WOLFSTHURN

Il castello si erge maestoso sulla collina sopra Mareta, nei pressi di Vipiteno.

Lo storico tirolese Johann N. Tinkhauser lo descrisse, nel XIX secolo, come il “più bel castello del Tirolo”.

Appartiene alla famiglia Sternbach fin dalla sua costruzione e dal 1996 ospita il Museo provinciale della caccia e della pesca.

Castel Wolfsthurn, a differenza degli altri castelli di cui ti ho parlato, non è un maniero medievale arroccato su uno sperone roccioso, ma una sontuosa residenza barocca arredata con eleganza e ricercatezza.

Il Museo mostra le sale nobili con arredi originali e una ricca collezione storico-artistica di oggetti riguardanti la caccia e la pesca.

Per informazioni sulle visite al castello consulta il sito Wolfsthurn

IN VIAGGIO SULLA ROMANTISCHE STRABE

La Romantische Strabe (Strada romantica) è uno degli itinerari turistici più famosi e frequentati della Germania.

Si tratta di un percorso lungo circa 400 Km che ha come estremità Würzburg e Füssen.

Questo itinerario venne creato nel 1950 quando la Germania era da poco uscita dalle devastazioni della Seconda Guerra Mondiale. Lo scopo era quello di far ripartire l’economia attraverso la promozione turistica.

La Romantische Strabe, quindi, è la dimostrazione concreta che la bellezza, la storia e la cultura possono davvero salvare un paese!

L’intera strada è un insieme affascinante di paesaggi pittoreschi, atmosfere suggestive, percorsi enogastronomici ed attenzione al particolare. Secondo i Tedeschi, infatti, la Strada Romantica è costituita da tre grandi K: Kunst, Küche e Kultur. Arte, Cucina e Cultura.

Personalmente ho percorso solo una parte della strada (quella finale, perché siamo partiti da Füssen!), ma è stato sufficiente per restarne affascinata, tanto che avevo messo questo itinerario tra “le cose da fare il prossimo anno”…poi c’è stato il Covid ed ho dovuto rinviare!

Füssen viene spesso descritta come l’anima romantica della Baviera. Si trova ai piedi delle Alpi, in una delle regioni bavaresi più suggestive, a due passi dal magico castello Neuschwanstein.

E’ la città più alta della Baviera e vanta un centro storico tardo medievale perfettamente conservato con, al centro, l’imponente castello ed il monastero di San Mang.

Consigli pratici per organizzare il tuo viaggio sulla Romantische Strabe

Se decidi di percorrere la Strada Romantica con le due o quattro ruote puoi seguire la segnaletica posta lungo tutto il tragitto.

Si tratta di cartelli contrassegnati dal colore marrone che indicano ai turisti il percorso migliore, più lento e più panoramico per muoversi tra le varie località. Eviterai così le strade statali, sicuramente più veloci ma anche più trafficate, e potrai apprezzare la bellezza dei piccoli centri lontani dalle grandi arterie.

Se invece preferisci usare i mezzi pubblici hai la possibilità di scegliere tra bus e treno. Ci sono diversi pacchetti a disposizione e potrai organizzare il tuo viaggio in completa libertà.

I pullman collegano le località poste lungo la Romantische Strabe con gli aeroporti di Francoforte sul Meno e Monaco di Baviera. Questo servizio consente di visitare i luoghi più importanti attraverso la formula dell’hop on-hop off. Si scende, si visita il luogo prescelto e si risale sul pullman alla volta della località successiva. Altrimenti c’è la linea ferroviaria, la Deutschen Bahn.

Gli sportivi e gli amanti del turismo lento possono optare per il percorso ciclabile che si estende per quasi 495 chilometri e rappresenta veramente un buon modo per apprezzare e vivere appieno le emozioni e le impressioni suscitate dai vari luoghi, attraverso una fruizione lenta del viaggio.

Il percorso riservato alle biciclette (colore verde), denominato D9, passa su strade secondarie asfaltate e sentieri di campagna lontani dal traffico. Ma non è tutto perché la Germania, così attenta alla mobilità sostenibile, ha pensato anche ad una rete di sentieri per chi vuole affrontare il cammino con lo zaino in spalla. Un passo lento che lascia spazio alla conoscenza più approfondita delle realtà che si attraversano. Basterà seguire il colore blu che contraddistingue il percorso di trekking di quasi 500 chilometri.

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NEUSCHWANSTEIN, IL CASTELLO DELLE FIABE

Il castello di Neuschwanstein (in italiano “Nuova pietra del Cigno”) si trova in Baviera, nei pressi di Füssen, ed è il luogo più fiabesco che si possa immaginare!

Ludovico II e la nascita del castello di Neuschwanstein

Il castello è il frutto dell’incredibile immaginazione di Ludovico II di Baviera.

La vita di questo re, tanto amato dal suo popolo, è tuttora avvolta da un’aura di mistero.

Era riservato, amava viaggiare in incognito, era appassionato di mitologia tedesca (e non molto di politica!) ed aveva una vera e propria venerazione per il musicista Richard Wagner, di cui fu il più grande mecenate.

Ludovico II trascorse la sua infanzia nel castello di Hohenschwangau e quando salì al trono, appena diciottenne, decise di far costruire il castello di Neuschwanstein proprio sull’altura di fronte.

Del resto il luogo sembrava fatto apposta! Una rupe vertiginosa, avvolta dal verde della foresta,  poco lontana dalle calme acque di un lago.

Il castello venne concepito come ritiro personale ed omaggio al genio di Wagner.

I lavori per la costruzione iniziarono nel 1869 e quando nel 1886 Ludovico II morì (in circostanze molto misteriose!) non erano ancora terminati.

Per ironia della sorte quello che doveva essere un rifugio personale per isolarsi dal mondo divenne da subito uno dei castelli più visitati d’Europa. Si stima che dal 1886 ad oggi siano passate per le sue stanze circa 60 milioni di persone! Inoltre è stato fonte d’ispirazione per artisti di ogni genere ed è stato usato da Walt Disney come modello per alcuni tra i suoi più celebri film d’animazione, tra cui Biancaneve e i sette nani, Cenerentola e La bella addormentata nel bosco.

Il castello

Esternamente il palazzo ha un ingresso, con ai fianchi con due torri gemelle, realizzato in mattoni rossi e nettamente contrastante col resto della struttura in cui, invece, prevale il bianco della pietra. Oltre il cortile si estende il corpo principale del palazzo, per il resto è tutto un tripudio di torri, torrette e pinnacoli.

L’interno del castello, dotato di tutti i confort del tempo, è riccamente decorato con dipinti che riproducono scene ispirate a Lohengrin, Tannhauser e Parsifal. Gli ambienti più grandi e sfarzosi sono la Sala dei Cantori e la Sala del Trono; quest’ultima è stata concepita in modo da rievocare una chiesa bizantina, probabilmente lo scopo era proprio quello di sottolineare la sacralità del potere del re.

Il castello di Neuschwanstein ha un fascino misterioso, che va al di là della bellezza del paesaggio e dell’architettura fiabesca, per capirlo non resta che visitarlo!

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AGROPOLI: IL MARE DEL CILENTO

Agropoli sorge sul confine tra la Costiera Cilentana ed il Golfo di Salerno. Come lascia intendere il suo nome, la città sorge sulla sommità di un costone roccioso a picco sul blu del Tirreno. Si tratta di uno di quei tanti piccoli tesori nascosti che l’Italia custodisce gelosamente.

In passato è stata una colonia della Magna Grecia, oggi, invece, rappresenta una porta aperta sul Parco Nazionale del Cilento e su tutta la costa meridionale campana.

Fin ora è rimasta al riparo dalle grandi invasioni turistiche che caratterizzano la Costiera Amalfitana, di conseguenza ha conservato un’atmosfera tranquilla e rilassata che consente di godere con calma delle sue  bellezze storiche e paesaggistiche.

Le spiagge

Se vuoi trascorrere una vacanza all’insegna del relax e goderti il mare e la spiaggia sicuramente la zona ideale è il lungomare San Marco dove si trovano vari lidi attrezzati, ideali per famiglie e bambini.

La più rinomata tra le spiagge di Agropoli è l’affascinante Baia di Trentova, collegata alla terraferma da una lingua di terra. La baia, con il suo scoglio caratteristico, il suo bel panorama e le sue acque limpide, vanta un paesaggio naturale incontaminato ed è una delle più apprezzate dai bagnanti del posto.

Il centro storico di Agropoli

Agropoli, però, non è solo mare e spiaggia! La cittadina, infatti, vanta anche un bellissimo centro storico, dominato dal Castello Aragonese.

La storia del castello è raccontata in un video proiettato a ciclo continuo nei suoi sotterranei, la voce narrante è quella di Luisa Sanfelice, personaggio minore della rivoluzione napoletana del 1799, la cui vicenda umana ispirò il romanzo di Alexandre Dumas (padre), La San Felice.

Al borgo medievale si accede tramite una monumentale porta d’ingresso posta al termine della salita degli “scaloni”, uno dei pochi esempi di salita a gradoni, caratterizzati da gradinate larghe e basse, sopravvissuti alle esigenze del traffico moderno.

Meritano una visita anche le due chiese del centro storico dedicate una ai SS Pietro e Paolo e l’altra a Santa Maria di Costantinopoli, quest’ultima si trova in una suggestiva piazzetta che affaccia sul mare.

Se hai tempo puoi visitare anche i dintorni di Agropoli. In circa 10 minuti di auto si raggiunge il parco archeologico di Paestum, una delle più belle eredità che la Magna Grecia ci abbia lasciato!

I MISTERI DI CASTEL DEL MONTE

In Puglia, nell’altopiano delle Murge, sorge Castel del Monte. Misterioso, affascinante ed esoterico.

E’ uno dei luoghi più indecifrabili che io abbia visitato. Ogni volta sono andata via con la sensazione che ci fosse qualcosa che non riuscivo a capire…

Un po’ di storia

Castel del Monte fu costruito nel XIII secolo per volontà di Federico II di Svevia, Imperatore del Sacro Romano Impero e Re di Sicilia, nel 1996 è stato inserito nell’elenco dei Patrimoni dell’Umanità dell’UNESCO.

Abbiamo poche testimonianze relative alla sua costruzione, tanto che risulta incerta anche l’attribuzione ad preciso architetto. Sappiamo però che nel 1246 il castello fu usato per il banchetto di nozze di Violante, figlia naturale di Federico e Bianca Lancia, con il conte di Caserta Riccardo Sanseverino. Il resto della storia del castello è avvolta dalla nebbia.

E’ sicuramente stato utilizzato come carcere e fu più volte devastato, per poi diventare un ricovero per pastori e briganti.

Nel 1876 il castello, in pessime condizioni, venne acquistato dallo Stato italiano, che ne predispose il restauro a partire dal 1879.

L’architettura di Castel del Monte

Dal punto di vista architettonico si tratta di un edificio a pianta ottagonale con otto torri, anch’esse ottagonali, che si innestano ad ogni angolo. Internamente lo spazio è suddiviso in due piani in cui si susseguono stanze trapezoidali. Alcune delle torri servono da collegamento tra i due piani ed ospitano delle scale a chiocciola che si sviluppano in senso antiorario e contano ciascuna 44 gradini.

Il mistero

Il vero fascino di questo luogo, tuttavia, non risiede tanto nella sua storia o nel suo aspetto, quanto piuttosto nelle sue stesse origini. Perché è stato costruito Castel del Monte? E’ questo il mistero!

Basta guardarlo per capire che non è stato concepito per essere una residenza.

Questo è stato il punto di partenza per le innumerevoli ipotesi che si sono succedute nel tempo.

Si è ipotizzato veramente di tutto…

  • Forse Castel del Monte è stato creato per essere una sorta di “tempio laico del sapere”, un luogo in cui dedicarsi allo studio delle scienze. Del resto si tratta di un’opera grandiosa, sintesi di raffinate conoscenze matematiche, geometriche ed astronomiche.
  • Forse il castello poteva servire da “centro benessere”, come una specie di hammam arabo. A suggerirlo sarebbero gli ingegnosi sistemi di canalizzazione e raccolta dell’acqua, le numerose cisterne per la sua conservazione ed in generale la particolare conformazione dell’intero complesso, che prevede un percorso interno obbligato (data l’assenza di corridoi!).
  • Forse (questa è l’ipotesi più prosaica!) Federico II costruì il castello solo per far vedere che poteva permetterselo, per dimostrare il proprio potere. La forma ottagonale, infatti, sembra richiamare quella della sua corona. In questo caso il castello non sarebbe servito a niente, sarebbe stato solo un monumento al potere imperiale.
  • Forse, invece, Castel del Monte era destinato a qualche finalità esoterica. L’edificio, infatti, è carico di simbolismi. L’ottagono, ripetuto infinite volte nella sua architettura, è una forma geometrica simbolica: si tratta della figura intermedia tra il quadrato (simbolo della terra) e il cerchio (simbolo del cielo); quindi segnerebbe la congiunzione tra l’uno e l’altro.

Per informazioni sugli orari di apertura e sul costo dei biglietti si può visitare il sito casteldelmonte.beniculturali.it

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FUMONE: IL CASTELLO DEI FANTASMI

Hai presente i romanzi gotici? Quelli in cui c’è sempre un antico e sinistro maniero e tutto accede inevitabilmente in una notte buia e tempestosa? Ecco, il castello di Fumone sembra uscito proprio da uno di quei romanzi!

Tantissimi racconti misteriosi hanno accompagnato la sua storia millenaria, spesso alimentati della superstizione popolare.

Ma andiamo con ordine…

La storia “ufficiale” del castello di Fumone

Partiamo dalla storia ufficiale del castello, quella realmente comprovata da documenti e testimonianze.

Fumone fu importante luogo di avvistamento e segnalazione fin dalle sue remote ed oscure origini. Lo stesso nome di Fumone deriva dai segnali di fumo che venivano usati per segnalare le invasioni nemiche provenienti da Sud e dirette a Roma.

Nel 962 il castello di Fumone divenne proprietà della Santa Sede grazie alla “Donazione Ottoniana”, per volontà dell’imperatore Ottone I di Sassonia.

In ogni caso l’episodio più importante avvenuto nel castello, quello che ha assegnato a Fumone un posto in tutti i libri di storia, risale al 1295 quando vi fu rinchiuso Papa Celestino V “che fece per viltade il gran rifiuto”.

Il papa morì nel castello il 19 maggio 1296, dopo mesi di dura prigionia, e fu canonizzato nel 1313.

Nel XVI secolo la Santa Sede affidò il castello alla famiglia dei Marchesi Longhi (attuali proprietari) che lo trasformò nella propria residenza estiva e decise di aprirlo al pubblico nel 1990.

Infine una curiosità: il castello ospita il giardino pensile più alto d’Europa, un’oasi sospesa a 800 metri!

I fantasmi del castello

Passiamo ora all’altra parte storia del castello, quella misteriosa, fatta di avvenimenti inspiegabili e rumori sinistri che riecheggiano nella notte.

Passeggiando per le sale del castello ed i suoi giardini non si può non pensare che, se esistessero i fantasmi, sarebbe proprio lì che andrebbero ad abitare!

Il primo fantasma di Fumone è Maurizio Bordino (antipapa con il nome di Gregorio VII) che, rinchiuso nel castello, ben presto vi trovò la morte. Il suo corpo, sepolto all’interno del maniero, non fu mai ritrovato!

Poi c’è Francesco Longhi-Caetani, il secondo fantasma del castello.

Un bambino morto in circostanze misteriose a metà del XIX secolo. Intorno alla sua scomparsa sono nate varie teorie nel corso del tempo, ma tuttora restano ignoti sia gli autori che l’arma del delitto.

Il corpo imbalsamato del piccolo Francesco giace nell’archivio del castello che, come narra la tradizione popolare, di notte riecheggia del pianto di dolore della madre, la Duchessa Emila.

Per conoscere gli orari di visita ed il costo dei biglietti si può visitare il sito castellodifumone.it

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