10 COSE DA VISITARE A BOLOGNA

Bologna la dotta, sede della più antica università del mondo occidentale.

La rossa, per il colore dei tetti della città medievale.

La grassa, grazie ad una gastronomia conosciuta, apprezzata e copiata in tutto il mondo.

Il vivace capoluogo dell’Emilia Romagna è una città accogliente che si offre con generosità a chi la visita!

Quello che ti propongo è un tour 10 tappe che può essere fatto a piedi, anche in una sola giornata.

Il punto di partenza è Porta Galliera in piazza XX Settembre, vicinissima alla Stazione Centrale.

1. Guardando Bologna dai portici in via Indipendenza

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“Sovente, alle due di notte, rientrando nel mio alloggio, a Bologna, attraverso questi lunghi portici, l’anima esaltata da quei begli occhi che avevo appena visto, passando davanti a quei palazzi di cui, con le sue grandi ombre, la luna disegnava le masse, mi succedeva di fermarmi, oppresso dalla felicità, per dirmi: Com’è bello!”

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I portici sono uno dei simboli di Bologna. Sommandoli tutti, quelli del centro storico e quelli al di fuori, raggiungono circa i 53 Km. Oltre ad essere molto suggestivi, consentono di godersi appieno la città anche nei giorni di pioggia!

2. La Quadreria

Percorrendo via Indipendenza, svolta a sinistra e prendi via Marsala, al n.7 troverai la Quadreria.

Si tratta di una galleria in cui sono esposte opere di artisti prevalentemente bolognesi, risalenti al periodo che va dal Cinquecento al Settecento. Ci sono varie stanze tematiche che riuniscono opere per epoca, stile e tema.

3. I canali di Bologna dalla finestra di via Piella

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Uscendo dalla Quadreria svolta per via Piella e affacciati alla sua finestra! Ti sembrerà di essere a Venezia! La finestra, infatti, affaccia sul canale delle Moline, uno dei tanti canali che caratterizzavano la Bologna medievale ed uno dei pochi ad essersi salvato dalla cementificazione del secondo dopoguerra.

4. Cattedrale Metropolitana di San Pietro

Riprendendo via Indipendenza la Cattedrale non passa di certo inosservata!

La facciata è tipicamente barocca ed alterna mattoncini rossi e decorazioni in marmo. L’interno è diviso in tre navate, le due laterali sono piuttosto buie ed anguste, mentre quella centrale fa concorrenza alla Basilica Vaticana con i suoi 25 metri di larghezza. La torre campanaria ospita “la nonna”, ovvero la più grande campana suonabile “alla bolognese”.

5. La Fontana del Nettuno e Piazza Maggiore

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Percorrendo l’ultimo tratto di via Indipendenza si arriva a Piazza Nettuno che ospita l’omonima fontana, frutto della collaborazione di Giambologna e Tommaso Laureti.

Poco più in là ecco aprirsi Piazza Maggiore, circondata dagli edifici più rappresentativi della Bologna Medievale: il Palazzo del Podestà, con la torre dell’Arengo; il Palazzo Re Enzo; il Palazzo D’Accursio, sede del Comune, delle Collezioni Comunali d’Arte e del Museo Morandi;  la Basilica di San Petronio; ed il Palazzo dei Banchi.

6. I bisbigli del Palazzo Re Enzo

Il palazzo risale al XIII secolo e deve il suo nome al fatto che fu la prigione di re Enzo di Savoia, figlio dell’imperatore Federico II di Svevia.

Tra i palazzi Re Enzo e del Podestà c’è un’arcata a quattro cuspidi in cui si verifica un particolare fenomeno acustico: avvicinando l’orecchio ad una delle colonne si può sentire distintamente quello che viene detto dalle persone ai lati opposti!

7. San Petronio

La basilica è dedicata al Santo Patrono della città, i lavori per la sua costruzione iniziarono il 7 giugno 1390 e, nonostante sia ampiamente incompiuta, con i suoi 7800 mq è una delle chiese più vaste d’Italia e d’Europa. Al suo interno ospita, tra l’altro, la meridiana più grande del mondo, realizzata dall’astronomo Giovanni Domenico Cassini nel 1657.

8. L’Urlo di Pietra

Da Piazza Maggiore prendi via Clavature e, facendoti largo tra le folle di turisti pronti per l’aperitivo, entra nella chiesa di Santa Maria della Vita.

La chiesa, piuttosto piccola, fu costruita nel XIII secolo per volontà dalla Confraternita dei Flagellati e ospita al suo interno uno dei più grandi capolavori di tutta la storia della scultura italiana: il Compianto del Cristo Morto di Niccolò dell’Arca.

Questo magnifico gruppo scultoreo fu rinominato da D’Annunzio “Urlo di Pietra”, perché se ci fosse al mondo una scultura in grado di urlare sarebbe proprio questa. Le due donne sulla destra, identificate come Maria Maddalena e Maria di Cleofa, sono letteralmente sopraffatte dal dolore e dallo strazio. Ammirare quest’opera è un’esperienza travolgente!

9. Archiginnasio e Teatro Anatomico

Ritorna in Piazza Maggiore e prosegui verso il palazzo dell’Achiginnasio.

Bologna ospita la più antica università del mondo occidentale, dunque una visita all’Archiginnasio è d’obbligo!

Gli ambienti interni del palazzo e i due grandi scaloni che collegano il cortile al piano superiore sono divisi tra le due distinte universitates dei legisti e degli artisti. A sinistra c’è lo scalone degli artisti, a destra quello dei legisti, dedicato a San Carlo Borromeo.

Al piano superiore si trovano, tra l’altro, il Teatro Anatomico e la sala dello Stabat Mater.

Il Teatro Anatomico è una sala che veniva usata per le lezioni di anatomia. Quella che oggi possiamo visitare fu realizzata nel 1637, è rivestita in legno d’abete e decorata con statue rappresentanti medici illustri.

La sala dello Stabat Mater era l’aula magna dei legisti e deve il suo nome al fatto che il 18 marzo 1842 ospitò la prima rappresentazione dello “Stabat Mater” di Rossini, diretto da Donizetti.

10. Bologna vista da San Luca

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L’ultima tappa di questo tour dista qualche chilometro a piedi da Piazza Maggiore, ma si tratta di un percorso molto piacevole e adatto a tutti.

Da Piazza Maggiore prendi via d’Azeglio (quella dove si trova la casa di Lucio Dalla!) e percorrila fino all’incrocio con via Urbana, poi prendi via Saragozza fino alla sua Porta monumentale e poi dritto fino all’arco del Meloncello, dove inizia il portico si San Luca. Ora non resta che salire!

Il portico è formato da 666 arcate e termina ai piedi del Santuario, si tratta di un numero fortemente simbolico, legato al Demonio, e ricorda l’iconografia tradizionale che vede il Maligno schiacciato sotto il piede della Madonna.

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10 MOTIVI PER VISITARE RAVENNA

Ravenna, nel corso della storia, è stata per ben tre volte una capitale: dell’Impero Romano d’Occidente (402-476), del Regno Ostrogoto (493-540) e dell’Esarcato Bizantino (584-751). Le vestigia di questo glorioso passato sono tutt’ora visibili. Chiese, torri, mosaici, basiliche e mausolei, sono soltanto alcune delle cose che rendendo unica questa cittadina dell’Emilia Romagna.

Se stai pensando di andare a Ravenna, questi sono i 10 monumenti più interessanti da visitare:

RAVENNA: LA BASILICA DI SAN VITALE

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E’ un capolavoro dell’arte paleocristiana e bizantina, oltre che uno dei più famosi ed importanti luoghi di culto cattolici di Ravenna.

Tra i magnifici mosaici che decorano l’interno della Basilica ci sono anche quelli celeberrimi che ritraggono il corteo dell’Imperatore Giustiniano e della moglie Teodora.

IL MAUSOLEO DI GALLA PLACIDIA

Secondo la tradizione Galla Placidia, figlia di Teodosio e reggente dell’Impero romano d’Occidente per il figlio Valentiniano III, avrebbe fatto costruire questo mausoleo per sé, il marito Costanzo III e il fratello Onorio. Tuttavia è molto probabile che l’edificio non venne mai utilizzato come tomba di Galla Placidia, poiché le fonti riportano che essa morì a Roma nel 450 e lì fu sepolta nel Mausoleo Onoriano.

IL BATTISTERO NEONIANO

Prende il nome dal vescovo Neone che ne fece proseguire la costruzione dopo il suo predecessore Orso, ma è anche noto come Battistero degli Ortodossi. Oggi il Battistero appare “interrato” di circa 2 metri a causa del fenomeno della subsidenza, tipico di Ravenna. Ha una pianta di forma ottagonale, la numerologia, infatti, associava l’otto con la resurrezione, essendo la somma di sette, il tempo, più uno, Dio Padre.

IL BATTISTERO DEGLI ARIANI

Era il battistero della antica cattedrale ariana, oggi denominata Chiesa dello Spirito Santo.

Teodorico, di culto ariano, tentò di far convivere pacificamente i goti di culto ariano ed i latini di culto ortodosso, costruendo quartieri ed edifici di culto distinti.

Questo è l’unico battistero costruito in Italia appositamente per il culto ariano.

LA CAPPELLA DEL PALAZZO ARCIVESCOVILE DI RAVENNA

Si tratta dell’unico monumento di natura ortodossa ad essere stato costruito durante il regno di Teodorico; la Cappella Arcivescovile, nota anche come Cappella di Sant’Andrea, è l’antico oratorio dell’Episcopio ravennate, voluta dal Vescovo Pietro II e dedicata a San Pietro Crisologo, arcivescovo di Ravenna dal 433 al 450.

LA BASILICA DI SANT’APOLLINARE NUOVO

La basilica fu fatta erigere dal re goto Teodorico nel 505 come chiesa palatina, cioè ad uso della sua corte. Quando Ravenna venne conquistata  dall’Impero bizantino tutti gli edifici legati ai goti e all’arianesimo furono integrati al culto cattolico e l’ex basilica teodoriciana venne riconsacrata a San Martino di Tours, difensore della fede cattolica e avversario di ogni eresia.

La basilica assunse il suo nome attuale solo intorno al IX secolo dopo che vi furono portate le reliquie di sant’Apollinare, primo vescovo di Ravenna, dall’omonima basilica di Classe per sottrarle al pericolo delle scorrerie dei pirati.

Come tutte le chiese di Ravenna, anche Sant’Apollinare Nuovo è decorata con meravigliosi e coloratissimi mosaici.

IL MAUSOLEO DI TEODORICO

E’ la più celebre costruzione funeraria degli Ostrogoti.

Il monumento fu costruito all’esterno della cerchia muraria della città, in una zona da tempo occupata da una necropoli.

La costruzione si distingue da tutte le altre presenti in città per il fatto di non essere costruita in mattoni, ma con blocchi di pietra d’Aurisina per ricordare il Palazzo di Diocleziano a Spalato; il mausoleo ha una pianta decagonale e la sua caratteristica più sorprendente è la “cupola”, formata da un unico ed enorme monolite a forma di calotta, anch’esso in pietra Aurisina, di 10,76 metri di diametro e 3,09 di altezza, per un peso di circa 230 tonnellate.

LA BASILICA DI SANT’APOLLINARE IN CLASSE

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Fu costruita e finanziata nella prima metà del VI secolo dal banchiere Giuliano Argentario ed è stata dedicata a sant’Apollinare, il primo vescovo di Ravenna, sul luogo del martirio, dove sono i resti di alcune parti delle sue spoglie.

Con la Basilica di Sant’Apollinare in Classe si conclude la visita tra i monumenti paleocristiani di Ravenna, un sito seriale inserito dall’UNESCO nella lista dei patrimoni dell’umanità nel 1996.

LA TOMBA DI DANTE A RAVENNA

Il Sommo Poeta visse gli ultimi anni della propria esistenza nella città romagnola, morendovi nel 1321. Sul letto di morte Dante Alighieri volle essere vestito col saio francescano e scelse come luogo di sepoltura il convento dei Frati Minori, arrivati a Ravenna nel 1261.

Il giorno dopo il decesso il corpo del poeta fu sepolto nello stesso sarcofago in cui si trova attualmente. Tuttavia fu proprio da quel momento che iniziarono i problemi. Prima i resti mortale di Dante diventarono oggetto di una lunga contesa con i fiorentini, poi furono trafugati e posti in una una cassetta – oggi conservata nel museo Dantesco- nascosta in un luogo ritenuto sicuro.

La cassetta con i resti del poeta venne ritrovata casualmente durante dei lavori di restauro il 27 maggio 1865. Durante la seconda guerra mondiale fu nuovamente nascosta per evitare che i bombardamenti la distruggessero. Infine fu ricollocata nel tempietto il 19 dicembre 1945.

LA CRIPTA DELLA BASILICA DI SAN FRANCESCO

Restando nella cosiddetta zona dantesca della città, si può visitare la Basilica di San Francesco.

Al disotto del presbiterio si trova la cripta, raggiungibile tramite una doppia rampa di scale ed avente come ingresso una piccola finestra ad arco da cui è possibile vederla senza accedervi. La cripta è a tre navate, coperta con volte a crociera e sul suo pavimento ci sono antichi mosaici. L’aspetto più singolare della cripta è che, trovandosi al di sotto il livello del mare, è invasa dall’acqua e si presenta come una piccola piscina, dove nuotano anche diversi pesci creando effetti particolarmente suggestivi.

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