COSA VISITARE A PALERMO IN 1 GIORNO

Palermo è una città unica.

Orientale ed occidentale. Araba e normanna. Bizantina e barocca.

Un giorno non è sufficiente per visitarla tutta, anche perché vanta uno dei centri storici più grandi d’Europa. Tuttavia trascorre anche una sola giornata nel capoluogo siculo può servire a farsi un’idea generale della città e lasciarsi affascinare dalla sua atmosfera unica.

Vediamo quindi cosa visitare a Palermo in un giorno.

LA CATTEDRALE DI PALERMO

La Cattedrale di Palermo, nota anche come Duomo, è dedicata alla Santa Vergine Maria Assunta in Cielo, mentre a Santa Rosalia, patrona della città, è dedicata la Cappella Reale Senatoriale sul lato meridionale, in cui si trova la preziosissima urna argentea che custodisce il Sacro Corpo della Santa.

Per quanto riguarda le visite turistiche, l’interno della Cattedrale è strutturato in due aree: la prima ad ingresso libero, mentre la seconda (detta “Area Monumentale”) prevede il pagamento di un biglietto. L’ingresso all’Area Monumentale comprende: tetti, tombe reali, cripta, absidi, tesoro, sotterranei e cripta dei beneficiali.

Nelle cappelle dedicate alle tombe reali si trovano i sarcofagi di Federico II, Enrico VI, Costanza D’Altavilla, Costanza d’Aragona, Ruggero II e Guglielmo D’Aragona. Dal tetto della Cattedrale di gode di una splendida vista su tutta la città, mentre nelle stanze dedicate al “tesoro” si può ammirare un’incredibile collezione di oggetti reali e religiosi come ornamenti sacri, calici, paramenti e la famosissima corona di Costanza D’Altavilla.

Per informazioni su biglietti ed orari di apertura dell’area monumentale si può consultare il sito ufficiale cattedrale.palermo.it

PALAZZO DEI NORMANNI E CAPPELLA PALATINA

La cappella fa parte del complesso architettonico di Palazzo dei Normanni, noto anche come Palazzo Reale, attualmente sede dell’Assemblea regionale siciliana. Fu costruita a partire dal 1129 per volere di re Ruggero II di Sicilia, a renderla unica è la perfetta fusione di elementi decorativi bizantini, islamici e latini. La cupola, il transetto e le absidi sono interamente decorate da mosaici bizantini, tra i più importanti della Sicilia, raffiguranti varie scene bibliche, gli evangelisti ed il Cristo Pantocratore benedicente, sicuramente l’immagine di maggiore impatto della cappella!

Guy de Maupassant, durante il suo Grand Tour, rimase talmente impressionato dalla Cappella Palatina da definirla: “La più bella chiesa del mondo, il più sorprendente gioiello religioso sognato dal pensiero umano.”

I QUATTRO CANTI DI PALERMO

Il centro storico di Palermo è suddiviso in quattro quartieri detti anche mandamenti: Kalsa, Albergheria, Seralcadio e La Loggia.

La creazione di queste aree risale al periodo della dominazione spagnola, tra il XVI ed il XVII secolo, ed è legata alla nascita di via Maqueda che, tagliando longitudinalmente il Cassaro, divise lo spazio urbano in quattro parti.

Nel 1624 Santa Rosalia divenne patrona dell’intera città, ma fino a quel momento ogni mandamento aveva avuto una propria santa patrona ed un suo stemma:

  • La Kalsa (o Mandamento Tribunali) aveva come patrona Sant’Agata e il suo stemma era la rosa;
  • L’Albergheria (o Mandamento Palazzo Reale) aveva come patrona Santa Cristina e il suo stemma era un serpente verde in campo dorato;
  • Il Seralcadio (o Mandamento Monte di Pietà) aveva come patrona Santa Ninfa e il suo stemma era Ercole che atterra il leone;
  • La Loggia (o Mandamento Castellamare) aveva come patrona Sant’Oliva e il suo stemma era quello della casa reale d’Austria.

I Quattro Canti fungono da storico punto di convergenza dei mandamenti, con i suoi quattro palazzi monumentali le cui facciate presentano sulla sommità le statue delle patrone, dei re e delle allegorie dei corsi fluviali di Palermo. Questo luogo è, letteralmente, il cuore della città vecchia!

FONTANA PRETORIA

A pochi passi dall’imbocco di Via Maqueda, si trova Piazza Pretoria e la sua monumentale fontana.

La Fontana Pretoria fu realizzata nel 1554 da Francesco Camilliani per decorare il giardino del palazzo fiorentino del fratello della granduchessa Eleonora di Toledo. Fu solo nel 1581 che la fontana venne venduta al senato palermitano e trasferita in piazza Pretoria a Palermo.

 Giorgio Vasari la definì “una fontana stupenda che non ha eguali a Firenze o forse in Italia”.

È nota anche come “fontana della vergogna”, a causa dell’enorme somma di denaro pagata per acquistarla!

SAN GIUSEPPE DEI TEATINI

Restando nelle immediate vicinanze della Fontana Pretoria, c’è la chiesa di San Giuseppe dei Teatini.

L’edificio costituisce il vertice del mandamento Palazzo Reale ed ingloba la facciata sud dei Quattro Canti.

La chiesa è a croce latina, cupola con lanterna e cappelle nelle navate laterali. Sulla cornice della navata centrale poggia la volta a botte tutta ornata di grandi stucchi dorati di Paolo Corso su disegni di Giacomo Amato e di affreschi del messinese Filippo Tancredi del 1693 raffiguranti L’Apoteosi di San Gaetano da Thiene e dell’Ordine Teatino e il Ciclo di episodi della vita del santo.

Dalla cupola si gode di una magnifica vista sulla sottostante Piazza Pretoria, ma anche sull’intera città di Palermo!

Nella cripta, invece, c’è una falda acquifera che, secondo la tradizione, vanterebbe delle proprietà miracolose. Oggi l’acqua è stata incanalata in una fontanella, accessibile dalla navata destra.

CHIESE DELLA MARTORANA E DI SAN CATALDO

Entrambe le chiese si affacciano su Piazza Bellini.

La chiesa di Santa Maria dell’Ammiraglio, nota anche come Martorana, appartiene alla circoscrizione della Chiesa italo-albanese ed officia la liturgia per gli italo-albanesi residenti in città secondo il rito bizantino.

Dal 3 luglio 2015 fa parte del patrimonio dell’umanità (UNESCO) nell’ambito dell’”Itinerario Arabo-Normanno di Palermo, Cefalù e Monreale”. L’edificio, infatti, è un crogiolo di stili architettonici in cui l’arte bizantina e normanna si fondono armoniosamente con il barocco italiano.

Proprio accanto alla Chiesa della Martorana si trova la Chiesa di San Cataldo, che si distingue per le sue tre cupole rosa sulla navata centrale. Sebbene sia stata costruita come luogo di culto nel XII secolo, nel corso del tempo l’edificio è stato usato per gli scopi più vari (compreso quello di ufficio postale!) ed è stato riconsacrato solo nel XX secolo.

GIARDINO GARIBALDI

Il giardino Garibaldi, chiamato anche villa Garibaldi, è un parco pubblico che venne realizzato tra il 1861 e il 1864 dall’architetto Giovan Battista Filippo Basile a piazza Marina, nello storico quartiere della Kalsa. Fu intitolato a Giuseppe Garibaldi proprio per celebrare la recente nascita della nazione Italiana.

Tra le tante piante esotiche che si trovano all’interno del giardino, la più conosciuta e il maestoso Ficus macrophylla, considerato l’albero più grande d’Europa e uno dei più vecchi d’Italia Ha un’altezza di 30 metri, una circonferenza del tronco che supera i 21 metri ed una chioma con diametro di 50 metri.

STREET FOOD A PALERMO

Palermo è la patria del cibo da strada.

La regina indiscussa dello street food palermitano è l’arancina – con la “a”- perché a Palermo è un termine femminile.

Si tratta, come tutti sapranno, di una gustosissima palla di riso ripiena, impanata e poi fritta. In pratica una bomba di gusto e di calorie!

Ma ci sono anche il pane cà meusa (panino farcito con milza e polmone di vitello cotti nello strutto), lo sfincione (una sorta di pizza alta e morbida condita con pomodoro, cipolla, acciughe e caciocavallo), le panelle (frittelle di farina di ceci) e le crocchè (crocchette di patate impanate e fritte).

Ovviamente non mancano i dolci come la brioche col tuppo, la granita ed il cannolo!

Leggi anche: ARTE SACRA A PALERMO E DINTORNI

ARTE SACRA A PALERMO E DINTORNI

Palermo. Zyz (fiore) per i Fenici, πᾶς ὅρμος (ampio porto) per i Greci, Panormus per i Romani, Balarm per gli Arabi e Balermus per i Normanni.

Tanti nomi che corrispondono alle tante anime di questa meravigliosa città!

Era da tempo che volevo parlare del capoluogo siculo ma, riordinando idee ed informazioni prima di scrivere, mi sono resa conto che un solo articolo non sarebbe stato sufficiente per raccontare questa città. Così ho deciso di concentrarmi, per ora, “solo” sull’arte sacra.

In questo articolo, quindi, ti parlerò delle chiese e delle catacombe di Palermo (e dintorni!), sperando di darti qualche spunto interessante per organizzare il tuo prossimo viaggio in Sicilia

CAPPELLA PALATINA

“La più bella chiesa del mondo, il più sorprendente gioiello religioso sognato dal pensiero umano.” – così la definì  Guy de Maupassant durante il suo Grand Tour.

La cappella fa parte del complesso architettonico di Palazzo dei Normanni, noto anche come Palazzo Reale, attualmente sede dell’Assemblea regionale siciliana. Fu costruita a partire dal 1129 per volere di re Ruggero II di Sicilia, a renderla unica è la perfetta fusione di elementi decorativi bizantini, islamici e latini. La cupola, il transetto e le absidi sono interamente decorate da mosaici bizantini, tra i più importanti della Sicilia, raffiguranti varie scene bibliche, gli evangelisti ed il Cristo Pantocratore benedicente, sicuramente l’immagine di maggiore impatto della cappella!

CATTEDRALE DI PALERMO

La Cattedrale di Palermo, nota anche come Duomo, è dedicata alla Santa Vergine Maria Assunta in Cielo, mentre a Santa Rosalia, patrona della città, è dedicata la Cappella Reale Senatoriale sul lato meridionale, in cui si trova la preziosissima urna argentea che custodisce il Sacro Corpo della Santa. L’arca reliquiaria risale alla prima metà del XVII secolo ed è uno straordinario capolavoro delle arti decorative, massima espressione del barocco Siciliano.

Per quanto riguarda le visite turistiche, l’interno della Cattedrale è strutturato in due aree: la prima ad ingresso libero, mentre la seconda (detta “Area Monumentale”)  prevede il pagamento di un biglietto. L’ingresso all’Area Monumentale comprende: tetti, tombe reali, cripta, absidi, tesoro, sotterranei e cripta dei beneficiali.

Nelle cappelle dedicate alle tombe reali si trovano i sarcofagi di Federico II, detto “Stupor Mundi”,  dei suoi genitori Enrico VI e Costanza D’Altavilla, di sua moglie Costanza d’Aragona, di suo nonno Ruggero II, e di Guglielmo D’Aragona. Dal tetto della Cattedrale di gode di una splendida vista su tutta la città, mentre nelle stanze dedicate al “tesoro” si può ammirare un’incredibile collezione di oggetti reali e religiosi come ornamenti sacri, calici, paramenti e la famosissima corona di Costanza D’Altavilla.

Dunque la Cattedrale è una tappa imperdibile per tutti gli appassionati di storia!

PALERMO DARK: LE CATACOMBE DEI CAPPUCCINI

“Stanno là, allineati, rinsecchiti e godono la stima di tutti.”

Thomas Mann, La montagna incantata

Visitare le Catacombe dei Cappuccini è una delle cose più insolite – e anche un po’ lugubri! – da fare a Palermo. Le Catacombe si trovano sotto il convento dei Cappuccini, nel quartiere Cuba, annesso alla chiesa di Santa Maria della Pace. Chiesa e convento risalgono al XVI secolo, benché edificati su strutture precedenti. Le famose catacombe dei Cappuccini sono in stile gotico ed ospitano circa 8.000 corpi, disposti in base all’età, al sesso ed alla professione. Alcuni di essi sono appesi alle pareti dei corridoi sotterranei, mentre altri riposano dentro o sopra degli scrigni.

CHIESA DI SAN GIOVANNI DEGLI EREMITI

La chiesa si trova nei pressi del palazzo dei Normanni ed è famosa per le sue cinque cupole rosse, che risaltano sulla semplice facciata dalle linee squadrate.

Si tratta di una chiesa romanica, costruita secondo i canoni dell’architettura siculo-normanna, ma che esternamente ricorda gli edifici orientali, tanto da essere così descritta da  Frances Minto Elliot nel suo Diary of an Idle Woman in Sicily “…con le sue cinque cupole starebbe benissimo a Baghdad o a Damasco. Accanto, il campanile gotico a quattro ordini di logge è sormontato da un’altra cupola, singolare adattamento di costruzione araba ad un costume cristiano.”

CHIESE DELLA MARTORANA E DI SAN CATALDO

La chiesa di Santa Maria dell’Ammiraglio, nota come Martorana, si  affaccia su Piazza Bellini , nel centro storico di Palermo ed è adiacente alla chiesa di San Cataldo. Appartiene alla circoscrizione della Chiesa italo-albanese ed officia la liturgia per gli italo-albanesi residenti in città secondo il rito bizantino. La comunità è parte della Chiesa cattolica, ma segue un rito e delle tradizioni spirituali che l’accomunano in gran parte alla Chiesa ortodossa.

Dal 3 luglio 2015 fa parte del patrimonio dell’umanità (UNESCO) nell’ambito dell'”Itinerario Arabo-Normanno di Palermo, Cefalù e Monreale”. L’edificio, infatti, è un crogiolo di stili architettonici in cui l’arte bizantina e normanna si fondono armoniosamente con il barocco italiano.

Proprio accanto alla Chiesa della Martorana si trova la Chiesa di San Cataldo, che si distingue per le sue tre cupole rosa sulla navata centrale. Sebbene sia stata costruita come luogo di culto nel XII secolo, nel corso del tempo l’edificio è stato usato per gli scopi più vari (compreso quello di ufficio postale!) ed è stato riconsacrato solo nel XX secolo.

CHIESA DEL GESÙ

La chiesa del Gesù (nota anche come Casa Professa) è una delle più importanti chiese barocche di Palermo e dell’intera Sicilia. I Gesuiti costruirono questa chiesa sul finire del  1500 dopo essere arrivati nel quartiere ebraico della città.

L’idea originale prevedeva la costruzione di un edificio piuttosto semplice, ma ben presto la chiesa venne abbellita con stucchi e decorazioni, trasformandosi in un tripudio del barocco siciliano e rendendola uno dei luoghi più suggestivi da visitare a Palermo. La pianta riflette la forma di una croce latina e l’interno è ricco di affreschi, bassorilievi marmorei e motivi biblici decorativi. La navata centrale è alta quasi 70 metri, conferendo alla struttura una grande magnificenza. L’esterno, invece, appare semplice ed austero.

CHIESA DEL SANTISSIMO SALVATORE

La chiesa del Santissimo Salvatore si trova lungo il Cassaro (cioè Corso Vittorio Emanuele). L’edificio venne realizzato per volere di Roberto il Guiscardo nel 1072, come luogo di culto del monastero delle suore basiliane di rito greco.

Secondo le cronache dell’epoca la regina Costanza d’Altavilla, prima che la ragion di stato la costringesse a compiere altre scelte, fu educanda del monastero, poi monaca professa ed infine badessa. La nobildonna, per motivi dinastici e politici, dovette lasciare i voti e convolare a nozze per unire le casate regnanti Altavilla – Hohenstaufen, diventando la moglie di Enrico VI di Svevia e madre dell’imperatore Federico II.

Nel 1528 l’antico edificio normanno venne totalmente riedificato ed ingrandito, trasformandosi in una chiesa a tre navate, con tre cappelle per lato. Sul finire del 1600 venne costruita la cupola che, grazie alla sua posizione privilegiata nel cuore del centro storico, regala una vista mozzafiato sulla città.

NEI DINTORNI DI PALERMO: DUOMO DI MONREALE

Lasciamo ora Palermo per la vicina Monreale.

Il suo famosissimo Duomo venne costruito nel 1174 per volontà del re normanno, Guglielmo II.

L’esterno è quello tipico delle chiese normanne: un edificio fortificato, affiancato da due torri, di cui quella di destra è divenuta campanile nel 1600. Gli straordinari mosaici interni si sviluppano su una superficie di 6300 mq e rappresentano l’intero ciclo biblico sia del Vecchio che del Nuovo Testamento, il tutto dominato dall’immensa figura del Cristo Pantocratore, che occupa l’intera superficie del catino absidale. L’altare maggiore risale al 1711 ed è una raffinata opera barocca eseguita dall’argentiere romano Luigi Valadier.

DUOMO DI CEFALU’

Infine ci spostiamo a Cefalù.

La leggenda narra che il Duomo venne realizzato per un voto fatto da Ruggero II al Santissimo Salvatore dopo esser scampato ad una tempesta approdando sulle spiagge di Cefalù. La realtà è molto più prosaica: il sovrano voleva costruire una chiesa dinastica sul modello carolingio normanno, con torri gemelle e “avancorpo”.

L’edificio, le cui vicende costruttive furono molto complesse, è preceduto da un ampio sagrato a terrazzo che svolgeva la funzione di cimitero. Molto probabilmente erano previste decorazioni musive per tutto l’interno, ma furono realizzate solamente nel presbiterio. Per realizzare i mosaici Ruggero II chiamò maestri bizantini che adattarono dei cicli decorativi di matrice orientale ad uno spazio architettonico per loro anomalo, di tradizione nordica. La figura dominante è quella del Cristo Pantocratore.