IKIGAI: IL SEGRETO DELLA FELICITA’

Ikigai è una parola giapponese che non ha un vero e proprio corrispettivo né in italiano, né in altre lingue.

Indica una vita ricca di significato, vissuta con pienezza e consapevolezza.

Le persone che conoscono il proprio ikigai si sentono appagate, hanno un buon motivo per alzarsi la mattina e per affrontare le sfide della quotidianità, oltre a godere, in generale, di una più alta prospettiva vita.  

SIGNIFICATO E ORIGINE DELL’IKIGAI

In giapponese Ikigai si scrive così: 生き甲斐

Il termine “iki” significa vita, mentre “gai” vuol dire senso, scopo, valore. Quindi potremmo tradurre letteralmente con “il senso della vita”.

In sostanza il termine ikigai si riferisce allo stato d’animo di una persona che conosce il significato della propria vita, che prova sentimenti di soddisfazione ed appagamento interiore. Una persona entusiasta, motivata e dotata di grande energia.

Secondo la filosofia tradizionale giapponese, ognuno ha il proprio Ikigai. Basta solo trovarlo e seguirlo per essere felici.

Questo concetto si pone come un’evoluzione dei principi di base della salute e del benessere della medicina tradizionale giapponese. Secondo quest’ultima, infatti, il benessere fisico è influenzato dalla salute mentale ed emotiva, nonché dall’avere uno scopo nella vita.

La psicologa giapponese Michiko Kumano, nel 2017, ha affermato che l’ikigai è “uno stato di benessere che nasce dalla devozione alle attività di cui si gode, che porta anche un senso di appagamento”. Michiko ha accomunato l’ikigai al concetto greco di eudaimonia, ossia una vita ben vissuta, che conduce alla forma di felicità più alta e duratura, molto diversa dal piacere fugace tipico dell’edonia.

Ken Mogi, il neuroscienziato autore di Awakening your Ikigai, afferma che l’ikigai è un concetto antico e familiare per i giapponesi, che può essere tradotto semplicemente come “un motivo per alzarsi la mattina” o, più poeticamente, come “svegliarsi alla gioia”.

In effetti, anche senza essere degli studiosi della mente umana, appare chiaro che le persone che non sanno quale sia il loro scopo e non avvertono un significato profondo nelle loro vite, vivono con meno energia ed entusiasmo di chi sa quali obiettivi vuole raggiungere ed ogni giorno vi si dedica con gioia.

IL CASO DI OKINAWA

Okinawa è una delle isole Ryukyu, si trova nell’arcipelago giapponese che separa l’Oceano Pacifico dal Mar Cinese Orientale.

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Fonte: Pixabay

E’ un piccolo paradiso noto come “l’isola dei centenari”. Ad Okinawa, infatti, non solo si trova una delle più elevate concentrazioni di centenari al mondo, ma l’isola ha anche l’invidiabile primato di vantare una popolazione eccezionalmente vitale ed in buona salute. Gli anziani di Okinawa non sono dei vecchietti sopraffatti dal peso degli anni, ma delle persone attive e vitali.

Okinawa è anche il primo esempio a cui si pensa quando si parla delle zone del mondo in cui l’ikigai è più intenso.

Lo studioso statunitense Dan Buettner, nel suo libro Lezioni di lunga vita. Le zone blu. I segreti delle popolazioni ultracentenarie, mette a confronto 5 aree del mondo (tra cui l’isola di Okinawa e la nostra Barbagia),  in cui la popolazione appare più longeva ed in buona salute rispetto alla media.

Il suo studio ha rilevato che alla base del segreto della longevità e della qualità della vita degli abitanti di queste aree ci sono elementi quali: la dieta, l’attività fisica, le relazioni sociali, la gestione dello stress e lo scopo vitale… l’ikigai, appunto!

COME TROVARE IL PROPRIO IKIGAI

Innanzi tutto l’ikigai è una cosa che abbiamo tutti, anche chi non l’ha ancora trovato.

Una volta scoperto, l’ikigai, funziona come una bussola che ci dirige verso le cose per le quali proviamo un sincero interesse, che ci rispecchiano e rispondono ai nostri bisogni. Inoltre, poiché siamo tutti in continua evoluzione, anche il nostro ikigai può cambiare nel corso del tempo. Cose che in una certa fase della vita sembravano molto importanti possono perdere di significato con il passare degli anni. È normale.

Semplificando si può dire che il nostro personale ikigai si basa su 4 grandi aree tematiche:

  • Le cose che amiamo fare;
  • I nostri punti di forza, ciò che siamo bravi a fare;
  • Ciò di cui il mondo ha bisogno;
  • Le cose per cui veniamo remunerati o potremmo esserlo
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Fonte: Pixabay

Il classico schema per individuare l’ikigai è composto da 4 cerchi che si intersecano. Ognuno corrisponde ad una di queste aree tematiche e va compilato in base alle proprie preferenze.

All’incrocio tra ciò che si ama e ciò in cui si è bravi ci sono le proprie passioni.  Nella zona di intersezione tra ciò che si ama e ciò di cui il mondo ha bisogno c’è la propria missione.

All’incrocio tra ciò di cui il mondo ha bisogno e ciò per cui si può essere pagati c’è la propria vocazione. E all’incrocio tra ciò in cui si è bravi e ciò per cui si può esser pagati c’è la propria professione.

La parte centrale, in cui tutti i cerchi s’intersecano, è la più importante. Quella che indica il proprio ikigai.

Tuttavia l’ikigai è un concetto molto profondo, difficilmente riconducibile ad un test o ad uno schema. Alcune volte abbraccia tutte le aree tematiche, altre volte no.

Per esempio, per un artista che ha trovato il proprio ikigai nella pittura, entrano in gioco tutti e quattro i livelli. Per lui la pittura è qualcosa che ama fare, ma anche qualcosa che è bravo a fare, con cui contribuisce a rendere il mondo un luogo più bello, e per cui potrebbe ricevere un compenso.

Questo però non significa che l’ikigai appartiene solo a coloro che hanno un’unica grande passione, come l’artista che è riuscito a fare della pittura il suo mestiere. Spesso l’ikigai è qualcosa di più piccolo e meno appariscente, qualcosa a cui – erroneamente! – non si da troppa importanza. L’ikigai di una persona potrebbe essere quello di aiutare un amico, imparare una lingua straniera, leggere libri per immergersi in realtà sconosciute…l’ikigai può essere qualsiasi cosa, dai grandi progetti alle piccole cose della quotidianità.  

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