La Slow life può essere definita come l’arte di vivere con lentezza.
Si tratta di uno stile di vita nato come evoluzione del movimento italiano Slow food che, a partire dagli anni ’80, ha promosso l’importanza di un’alimentazione sana e legata alla tradizione come antidoto al dilagare dei fast food.
Siamo immersi una società in cui tutto è veloce e fluido, in cui tutti sono costantemente presi dalle scadenze, dal rispetto degli orari, dagli impegni familiari e professionali. Sembra che manchi il tempo per fare tutto! Sempre proiettati nel futuro, sul prossimo obiettivo da raggiungere, sulla prossima cosa da depennare da un’infinita to do list!
Non c’è da sorprendersi quindi se le patologie legate allo stress sono sempre più diffuse. Viviamo gran parte del nostro tempo proiettati verso modelli di vita e di lavoro sempre meno umani, che puntano al risultato senza preoccuparsi – eticamente!- del processo che consente di arrivare a quel risultato.
Circondati come siamo da competitività ed aggressività, non ci resta che sopravvivere.
Una vacanza, una lezione di yoga o qualche tecnica di rilassamento possono aiutare, certo, ma comunque si tratta solo di rimedi, non di vere soluzioni. Quello che serve è un cambio radicale di prospettiva, un nuovo paradigma che consenta di affrontare tutto in modo diverso.
E’ qui che entra in gioco la filosofia Slow life.

In sintesi si tratta di riprendere contatto con il presente, senza sentirsi costantemente proiettati nel futuro; riappropriarsi in modo consapevole della propria vita; darsi tempo; concedersi una passeggiata nella natura; mangiare sano; rivedere i propri ritmi di lavoro e le proprie scelte. E poi, ancora: darsi la possibilità di cambiare, di sperimentare strade nuove, eliminare il superfluo per dedicarsi a ciò che è veramente importante, consumare meno e meglio, tendere alla semplicità.
SLOW LIFE E SLOW TRAVEL
La filosofia “Slow” si adatta anche ai viaggi.

Il viaggio lento è un cambio di mentalità rispetto alle idee tradizionali del turismo, basato sull’apertura a nuove esperienze che consentano un’immersione completa nel luogo in cui si va.
Viaggiare lentamente significare, per esempio, scegliere di affittare una casa anziché soggiornare in un hotel, in modo da poter mantenere i propri ritmi; esplorare l’ambiente circostante a piedi o in bici; guidare lungo strade secondarie invece di prendere l’autostrada; non cercare di “massimizzare” ogni ora del nostro tempo correndo da un posto da visitare all’altro, ma restare in un luogo abbastanza a lungo per conversare con qualcuno o fare acquisti al mercato locale.
Molto spesso tendiamo a concentrare il più possibile le cose da fare. Abbiamo un solo week-end per visitare una città? Allora dobbiamo sfruttare al massimo ogni momento. Dobbiamo assolutamente visitare 15 chiese e 10 musei al giorno. Inutile dire che di tutte quelle cose, una volta tornati a casa, ricorderemo poco o niente. Quello che resterà sarà solo la frustrazione di essere andati in un posto senza “esserci stati” veramente.
Diventare slow è un cammino. Un processo graduale, di crescita e trasformazione!
Ti lascio il link ad altri articoli che ho scritto su temi simili:
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https://viaggiastorie.blog/2022/03/28/minimalismo-in-viaggio-perche-e-bello-viaggiare-leggeri/
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