CASTELLI INFESTATI E DOVE TROVARLI

Castelli infestati, antiche dimore abbandonate e vecchie case diroccate. L’Italia è piena di posti misteriosi in cui la Storia si mescola alle superstizioni ed ai racconti popolari, alimentando storie e leggende. Anime intrappolate che continuano a vagare tra le stanze delle loro antiche dimore, incapaci di trovare pace ed andare “oltre”. Dame infelici, bambini morti prematuramente, cavalieri in cerca di vendetta, ma anche personaggi storici come Caterina Sforza, che ancora si aggirerebbe per la rocca di Imola, o Giocchino Murat, giustiziato nel castello di Pizzo Calabro.

Questo è un viaggio tra alcune delle più famose dimore infestate d’Italia.

castelli infestati: CASTELLO TAUFERS, CAMPO TURES, BOLZANO

Da secoli l’imponente sagoma del Castello Taufers troneggia sopra Campo Tures, dominando la Valle Aurina.

Quella che oggi è nota come la sala delle streghe o degli spettri una volta era la camera personale di Margarete von Taufers. Secondo la leggenda la giovane si era innamorata di un uomo di basso lignaggio e la famiglia era contraria al loro matrimonio. Il giorno delle nozze, un sicario uccise lo sposo ai piedi dell’altare trafiggendolo con una freccia. Margarete, disperata, si rinchiuse nella sua camera dove pianse ininterrottamente per sette anni e poi, il giorno del settimo anniversario della morte del suo amato, si gettò dalla finestra. Secondo alcune leggende locali, di notte, è ancora possibile sentire lo spettro della giovane gemere e piangere.

Nel 1972, durante le riprese del film di Ettore Scola “La più bella serata della mia vita”, che vennero fatte all’interno del castello Taufers, fu proprio Alberto Sordi a riferire di aver udito i gemiti e i lamenti di Margarete.

CASTELLO DELLA ROTTA, MONCALIERI, TORINO

Altro che la Stamberga Stillante, il Castello della Rotta sarebbe il più infestato d’Italia!

L’edificio, infatti, sorgerebbe in un luogo in cui si incrociano le linee delle forze magnetiche terrestri, una posizione astrologica favorevole al manifestarsi delle energie naturali. Tra le sue stanze sono state avvistate innumerevoli “presenze”: un nobile morto suicida, un cardinale intento a leggere, un cavaliere sul suo destriero, una nutrice che avrebbe fatto scomparire un bambino e perfino un corteo di ecclesiastici che sfila ogni 14 giugno.

VILLA FOSCARI, MALCONTENTA, VENEZIA

Tutti i Potterhead saranno stupiti nel sapere che ben prima di Mirtilla c’è stata un’altra Malcontenta!

Infatti la leggenda vuole che il soprannome della villa provenga da una dama di casa Foscari, rinchiusa tra le sue mura a scontare in solitudine la pena per la sua condotta immorale. Non si sa molto della storia della dama: si dice che visse in questo luogo i suoi ultimi trent’anni, senza mai uscire o affacciarsi dalle finestre. Il suo fantasma si aggirerebbe ancora per la villa…

CASTELLI INFESTATI: CASTELLO DI BARDI, PARMA

La storia del fantasma divenne celebre nel 1995.

A seguito di una serie di segnalazioni giunte alla redazione del giornale di Parma “Lettere e contrasti”, 2 giornalisti decisero di pernottare all’interno della fortezza e fotografarono una misteriosa forma evanescente. La storia fece molto clamore e venne ripresa dalle principali emittenti televisive. Successivamente un appassionato di esoterismo fotografò, con un sistema termico, la sagoma di un cavaliere inginocchiato.

Il cavaliere in questione sarebbe il comandante della guarnigione Moroello, innamorato di Soleste. La bella dama si uccise quando, dopo un’aspra battaglia, vide un esercito che avanzava le insegne nemiche e pensò che Moroello fosse stato sconfitto. In realtà si trattava proprio di Moroello che, per sfregio verso i nemici, aveva ordinato di alzare i loro vessilli, senza immaginare che questa sua decisione avrebbe provocato una così terribile reazione da parte della sua amata.

ROCCA SFORZESCA, IMOLA

La Rocca di Imola venne fondata nel XIII secolo sui resti di un edificio preesistente.  Nel 1499 fu assediata e conquistata da Cesare Borgia che, nel 1502, chiamò Leonardo da Vinci per dirigere i lavori di rafforzamento dell’edificio dopo i danni subiti durante l’assedio.

Il fascino della Rocca, tuttavia, è legato alla leggenda di Caterina Sforza.

Caterina fu signora di Imola e contessa di Forlì, prima al fianco del marito Girolamo Riario, poi come reggente per il figlio primogenito Ottaviano. Combattiva e tenace, fu piegata, dopo un’eroica resistenza, dalla furia conquistatrice di Cesare Borgia. Ancora oggi pare che il suo fantasma si aggiri nel castello, armato di lancia, per impedire agli incauti visitatori di scoprire le sue stanze segrete ed i suoi tesori.

CASTELLO DI MONTEBELLO, RIMINI

Probabilmente quella di Azzurrina è una delle leggende più note nel nostro Paese.

Il suo vero nome era Guendalina e nacque intorno al 1370. Suo padre Uguccione era il feudatario di Montebello di Torriana.

Si dice che fosse una bambina albina e, poiché all’epoca la superstizione popolare collegava l’albinismo al diavolo, la madre decise di tingerle i capelli di nero, tuttavia il risultato fu una chioma dai riflessi azzurri: così avrebbe avuto origine il soprannome di “Azzurrina”.

Il 21 giugno 1375, mentre il padre combatteva in battaglia, Azzurrina stava giocando nel castello di Montebello di Torriana con una palla di stracci mentre fuori infuriava un temporale. Secondo il successivo racconto delle due guardie a cui era affidata la custodia della bambina, a un certo punto la palla sarebbe caduta lungo la scala che conduceva alla ghiacciaia sotterranea e la bambina l’avrebbe seguita per recuperarla. Quando però le guardie accorsero nel locale, entrando dall’unico ingresso, non videro traccia né della palla né della bambina, che non venne mai più ritrovata.

La leggenda vuole che il fantasma della bambina viva ancora nel castello e che faccia sentire la propria voce ogni cinque anni, nel giorno del solstizio d’estate.

PALAZZO VECCHIO, FIRENZE

La Firenze medicea fa da scenario alla leggenda del fantasma di Baldaccio d’Anghiari.

Baldo di Piero Bruni, noto appunto come Baldaccio e proveniente dalla città aretina di Anghiari, venne ucciso il 6 settembre 1441 all’interno di Palazzo Vecchio, da uomini al soldo del gonfaloniere di giustizia Bartolomeo Orlandini, perché inviso alla fazione in ascesa di Cosimo de’ Medici.

Il suo cadavere fu poi gettato dalla finestra e trascinato in piazza della Signoria, dove fu decapitato. Pare che il suo fantasma si aggiri ancora tra le sontuose sale del palazzo aspettando giustizia.

CASTELLI INFESTATI: TORRE DEL DIAVOLO, CASTELLO DEI CONTI GUIDI DI POPPI, AREZZO

Matelda fu una nobildonna che visse nel castello nel XIII secolo. Data in sposa al nobile (e molto anziano!) Conte Guidi, la donna pensò di approfittare delle lunghe assenze del marito per divertirsi con i molti giovani amanti. Matelda, però, era molto attenta alla sua reputazione e non permetteva che le sue storielle amorose uscissero dalle mura del castello entro le quali si consumavano.

Dunque i malcapitati venivano invitati ad uscire tramite un passaggio segreto che, però, altro non era che un pozzo, in cui le ignare vittime venivano trafitte a morte dalle lame che spuntavano dal fondo.

Quando però le sparizioni dei giovani del borgo iniziarono a diventare sospette, gli abitanti assalirono il castello e rinchiusero la nobildonna nella torre, dove morì di fame e di sete.

CASTELLO DI FUMONE, FROSINONE

Il castello di Fumone è stato per secoli una fortezza inespugnabile in cui molte persone trovarono la morte. Lo stesso Papa Celestino V trascorse nel castello i suoi ultimi anni rinchiuso in una minuscola cella.

Tuttavia la storia più triste legata al castello è quella del marchesino Francesco Longhi-Caetani, un bambino di soli 5 anni, probabilmente ucciso dalle sorelle nel 1800 per questioni ereditarie. Secondo la leggenda, ogni notte la duchessa Emilia, mamma del marchesino, si recherebbe nella stanza dov’è conservato il corpo imbalsamato di suo figlio per abbracciarlo e cullarlo.

Quando calano le tenebre, quindi, le sale del maniero sembrano riecheggiare ancora delle nenie cantate dalla duchessa che si mescolano alle urla di dolore di quanti vi morirono in tragiche circostanze.

CASTELLO ARAGONESE, PIZZO, VIBO VALENTIA

Il Castello aragonese di Pizzo è noto anche come Castello Murat.

Le sue vicende, infatti, sono strettamente legate a quelle di Gioacchino Murat che proprio qui venne fucilato nel 1815.

Murat nacque nel 1767 da una famiglia di umili origini e riuscì a farsi valere per le sue doti eroiche. Sposò Carolina Bonaparte, sorella di Napoleone, venne nominato prima maresciallo, poi principe e, nel 1808, Re di Napoli.  Quando iniziò la parabola discendete di Napoleone, Gioacchino Murat venne fatto prigioniero da Ferdinando IV Borbone e rinchiuso nel castello, dove poi trovò la morte.

La gente di Pizzo racconta che di notte si sentono rumori di catene provenire dal castello, come se lo spirito di Murat chiedesse vendetta!

SAN MARINO: COSA VISITARE IN UN GIORNO

La Serenissima Repubblica di San Marino è un stato tanto piccolo quanto antico che si trova nell’Italia centro- settentrionale, al confine tra l’Emilia-Romagna e le Marche.

Ha un territorio di circa 61 km², la capitale è Città di San Marino e la lingua ufficiale è l’italiano. A partire dal 2008 il centro storico della Città di San Marino ed il monte Titano sono stati inseriti dall’UNESCO tra i patrimoni dell’umanità poiché rappresentano una “testimonianza della continuità di una repubblica libera fin dal XIII secolo”.

Per me San Marino è stata la meta di tante giornate estive, quando da piccola trascorrevo le vacanze in famiglia sulla riviera romagnola. Era il posto dove andare per concedersi una “pausa” dalla spiaggia oppure, semplicemente, la meta per una passeggiata serale. In effetti San Marino, date le sue dimensioni, si presta a visite di un giorno, ma è anche un’ottima destinazione per una fuga di un weekend, durante il quale immergersi nella storia, nella natura e nel buon cibo!

Ecco una piccola guida per scoprire San Marino.

Piazza della Libertà e Palazzo Pubblico

Piazza della Libertà è il cuore del centro storico di San Marino, ma anche il posto ideale per godersi il bellissimo panorama sulla valle sottostante! La piazza prende il nome dalla statua che si trova al suo centro e che rappresenta la Libertà, simbolo dell’indipendenza che da sempre contraddistingue questa antica Repubblica.

Qui, inoltre, si trova il Palazzo Pubblico (o Palazzo del Governo), sede dei principali organi istituzionali ed amministrativi sammarinesi: i Capitani Reggenti, il Consiglio Grande e Generale, il Consiglio dei XII ed il Congresso di Stato. L’attuale edificio si erge sul luogo in cui anticamente sorgeva la Domus Magna Comunis che, ormai in rovina, venne abbattuta sul finire dell’Ottocento per far posto al Palazzo Pubblico

Basilica di San Marino

L’attuale Basilica sorge sulle fondamenta di un’antica Pieve del IV secolo dedicata a San Marino diacono. All’inizio dell’Ottocento la Pieve era in condizioni di grave degrado, così venne abbattuta e si progettò di costruire una nuova chiesa. Il lavori iniziarono nel 1826 e terminarono il 5 febbraio 1838, quando la Basilica venne solennemente inaugurata alla presenza del vescovo del Montefeltro e dei Capitani Reggenti. La costruzione costò 40.150 scudi e 76 baiocchi.

Le tre torri 

Le torri furono realizzate intorno al XIII secolo come strumento di difesa dagli attacchi dei Malatesta, signori di Rimini. La prima torre, chiamata Rocca o Guaita, si erge sullo strapiombo del monte Titano ed è contornata dalla più antica delle tre cinte murarie che circondano Città di San Marino e che sono ancora oggi visibili. La seconda torre, chiamata Cesta o Fratta, è di forma pentagonale ed ospita il Museo delle Armi Antiche. La terza torre, chiamata Montale, è la più piccola e può essere vista solo dall’esterno.

Passo delle Streghe

E’ posizionato all’esterno delle mura del centro storico della Repubblica. Si tratta di un sentiero scavato nella roccia che collega la prima e la seconda torre tra loro. E’ un luogo unico, in cui sembra di essere tornati nel Medioevo e si respira un’aria  molto romantica.

Per raggiungere il Passo delle Streghe ci sono varie possibilità. Partendo dalla torre Cesta si può scendere per una cinquantina di metri dal luogo panoramico a destra del sentiero, oppure  si può parcheggiare l’auto al parcheggio P6 e continuare camminando sulla scalinata rocciosa in mezzo al bosco.

Museo di Stato

Il museo è nato nella seconda metà dell’Ottocento ed è stato aperto al pubblico nel 1899. Dal 2001 è ospitato nello storico Palazzo Pergami – Belluzzi, nel centro di San Marino. Il museo è diviso in 4 diverse sezioni: Archeologia del Territorio, Arte per la Repubblica, Arte di Donazione, Archeologia di Donazione e Numismatica -Medaglistica Sammarinesi.

Museo delle Curiosità

Un museo davvero molto stravagante, perfetto da visitare con i bambini. Invenzioni strabilianti (come gli zoccoli alti 60 centimetri per affrontare l’alta marea veneziana!) personaggi insoliti e oggetti rari sono mescolati in un mix incredibile e rendono questo museo unico nel suo genere. In più, per stupire i visitatori, nei mesi estivi è attivo un servizio di trasporto speciale che collega il museo ai parcheggi più distanti dal centro storico: la navetta non è un veicolo qualsiasi, ma una tradizionale corriera Ford del 1913.

Cava dei Balestrieri

La cava fu aperta nel XIX secolo con lo scopo di estrarre la pietra necessaria per i lavori di restauro del Palazzo Pubblico, nella vicina Piazza della Libertà.

Oggi la cava è un importante sito di eventi. Il suo nome deriva dalla Federazione Italiana Balestrieri: con la sua istituzione nel 1966, la cava venne allestita per ospitare le competizioni di tiro con la balestra grande, la prima si tenne nel luglio dello stesso anno. Sempre qui, ogni anno il 3 settembre si tiene il Palio dei Balestrieri in occasione della Festa del Santo Patrono. Ma la cava ospita anche tanti altri eventi, come la Disfida del Tricorniolo.

Shopping a San Marino

Città di San Marino è ricca di mercatini e belle vetrine  e – complice anche un carico fiscale più leggero!- fare un po’ di shopping diventa inevitabile!

Inoltre, dal 1995, la Repubblica di San Marino ha istituito il Marchio di Origine e Tipicità per tutelare, valorizzare e promuovere la produzione artistica e tradizionale. Nel centro storico ci sono tanti negozi con prodotti locali e tradizionali sammarinesi. Ceramiche dipinte a mano, oggetti d’arte lavorati in ferro, legno e materiali preziosi, pizzi, ricami e stampe su tela. E poi gustose produzioni dolciarie, come le Tre Torri, il dolce tipico di San Marino.

Informazioni utili

Per visitare il centro storico di Città di San Marino si può lasciare l’auto in uno dei tanti parcheggi che si trovano nelle vicinanze, sono denominati progressivamente e vanno da P1 a P12, solo il P9 è coperto, mentre il P10 ospita anche i camper.

La funivia collega il castello di Borgo Maggiore al centro storico. Il costo per andata e ritorno è di Euro 4,50, ogni corsa dura circa 2 minuti ed offre una splendida vista su tutta la costa adriatica.

Cosa visitare nei dintorni di San Marino

A circa 20 Km dalla Serenissima Repubblica di San Marino sorge il borgo di San Leo. Quest’ultimo deve il suo nome a San Leone che, giunto insieme a San Marino dalle coste della Dalmazia, avrebbe evangelizzato la zona diventandone il primo vescovo.

La rocca di San Leo, con i suoi 600 metri d’altezza, domina la vallata del Marecchia ed un panorama di boschi e picchi rocciosi che si spinge fino al mare. L’edificio più antico è la pieve, che raccoglie intorno a sé il nucleo della città medievale. Poco distante sorge la cattedrale, consacrata al culto del Santo Leone. Invece la fortezza, che sorge a distanza dall’abitato per ragioni difensive, è costruita in cima ad uno sperone di roccia sul quale si mantiene da secoli in un miracoloso equilibrio.

Per altre idee su cosa visitare in Emilia Romagna puoi leggere anche i miei articoli su Bologna e Ravenna!

5 LUOGHI DA FAVOLA NEL CENTRO ITALIA

Un viaggio nell’Italia centrale alla scoperta dei suoi luoghi da favola.

L’Italia è un Paese in cui la bellezza si trova ovunque, tuttavia ci sono luoghi che sembrano letteralmente usciti da una favola…alcuni sono legati ad antiche leggende o racconti popolari, altri invece a forme di narrazione più moderne come film e cartoni animati. Iniziamo il  nostro viaggio attraverso alcuni dei luoghi più “favolosi” del nostro Paese…

BIANCANEVE ED IL BOSCO DEL SASSETO

Il Bosco del Sasseto si trova nella cittadina di Acquapendente, in provincia di Viterbo.

E’ un luogo dal fascino unico dove, nei secoli, si è sviluppato uno stupefacente bosco monumentale grazie all’impegno del conte Edoardo Cahen che, sul finire del XIX secolo, si affezionò a tal punto a questo luogo da eleggerlo quale sua ultima dimora.

All’ombra del vicino castello, in una radura che si apre all’improvviso sulla foresta, infatti, c’è il piccolo mausoleo del conte, in stile neogotico.

Un posto unico, surreale, dove la natura regna sovrana, tanto che il National Geographic lo ha definito il “Bosco di Biancaneve”.

LUOGHI DA FAVOLA: LADYHAWKE ED IL CASTELLO DI ROCCA CALASCIO

Andiamo ora in Abruzzo e più precisamente a Rocca Calascio in provincia dell’Aquila.

La rocca è costituita da un castello e dal vicino borgo medievale.

Il castello, situato quasi a 1500 metri di altezza, è tra i più elevati d’Italia ed è considerato uno dei simboli dell’Abruzzo.

La rocca fa parte di un contesto di grande valore paesaggistico ed è ricompresa nel Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga.

L’atmosfera fiabesca di questo luogo, però, a poco a che fare con Ruggero II d’Altavilla che, probabilmente, fece costruire il castello a seguito della conquista normanna, ed è invece dovuta al fatto che qui sono state girate diverse scene del film “Ladyhawke” di Richard Donner, con Rutger Hauer, Michelle Pfeiffer e Matthew Broderick.

LA “SPADA NELLA ROCCIA” DI SAN GALGANO

San Galgano è un’abbazia cistercense che si trova nel comune di Chiusdino, ad una trentina di chilometri da Siena. Il sito è costituito dall’eremo (detto Rotonda di Montesiepi) e dalla grande abbazia, ora completamente in rovina. San Galgano, che morì nel 1181, si ritirò in questo luogo per vivere in eremitaggio ed espiare i piccati commessi durante la sua disordinata giovinezza.

La conversione del santo avvenne il giorno di Natale del 1180, quando Galgano, giunto sul colle di Montesiepi, conficcò la sua spada nel terreno, trasformando così l’arma in una croce. Nella Rotonda, infatti, c’è un masso da cui spunta una spada corrosa dagli anni. Il richiamo al ciclo arturiano è più che evidente!

LUOGHI DA FAVOLA: PINOCCHIO E COLLODI

Collodi è una frazione del comune di Pescia, in provincia di Pistoia. La fama di questo antico borgo medievale è legata al nome di Carlo Lorenzini, autore di Pinocchio. Lo scrittore fiorentino, la cui famiglia era originaria del paese, vi trascorse parte dell’infanzia e ne assunse il nome, firmandosi come Carlo Collodi. “Le avventure di Pinocchio. Storia di un burattino” è uno dei classici della letteratura per ragazzi più famosi al mondo ed a Collodi è possibile visitare il parco tematico.

IL CASTELLO NEL CIELO DI CIVITA DI BAGNOREGIO

Civita è una frazione di 11 abitanti del comune di Bagnoregio, in provincia di Viterbo.

Si tratta di un luogo unico ed incredibilmente suggestivo, tanto che da essere stato scelto come ambientazione per il film giapponese “Laputa – Castello nel cielo” di Hayao Miyazaki, il più grande animatore e sceneggiatore di anime vivente.

IL CASTELLO DI BRACCIANO

Il Castello di Bracciano (noto anche come Castello Orsini-Odescalchi) sorge sulla riva occidentale dell’omonimo lago e, con le sue poderose torri circolari avvolte da piante rampicanti, è uno dei castelli più celebri e meglio conservati del Lazio. A fargli da cornice il suggestivo borgo di Bracciano che si estende intorno al maniero creando un ambiente ricco di fascino e romanticismo.

IL CASTELLO DI BRACCIANO: UN PO’ DI STORIA

Il castello venne costruito nel XV secolo dalla famiglia Orsini sui resti di una rocca medievale e conserva al suo interno splendidi affreschi e mobili d’epoca, tanto da essere considerato una tra le dimore storiche fortificate più eleganti d’Italia. Successivamente, agli Orsini subentrarono gli Odescalchi, di origine comasca, che accrebbero il loro potere e prestigio quando un membro della famiglia salì al soglio pontificio con il nome di Innocenzo XI.

VISITA AL CASTELLO

La visita al Castello di Bracciano inizia attraversando un arco che sovrasta il viale d’entrata del castello che fu commissionato da Paolo Giordano Orsini all’architetto e scultore Jacopo del Duca.

Successivamente si incontra il granaio che svolgeva sia la funzione di scuderia che quella di conservazione del grano. Proseguendo c’è l’armeria che introduce all’interno di una serie di ambienti destinati al corpo di guardia ed al presidio del castello.

LE SALE PRINCIPALI DEL CASTELLO

La sala Papalina ospitò papa Sisto IV della Rovere nel 1481, in fuga dalla peste che flagellava Roma. Il suo bellissimo soffitto venne decorato dai fratelli Zuccari nel 1560 in occasione delle nozze tra Paolo Giordano Orsini e Isabella de’ Medici.

La Sala dei Cesari è la più grande dell’ala nord. Il suo soffitto venne abbassato nella seconda metà del XIX secolo per creare un’ulteriore sala. Sulla parete di fondo un grande affresco di Antoniazzo Romano rappresenta due importanti avvenimenti della vita di Gentil Virginio Orsini, ovvero la sua cavalcata a capo delle truppe aragonesi verso Bracciano e l’incontro con Piero de’ Medici.

La sala delle armi è stata appunto ricavata creando un nuovo soffitto nella sala dei Cesari ed ospita la parte più pregiata della collezione di armi della famiglia Odescalchi.

Le 6 torri sono collegate tramite un camminamento di ronda, alternando scale, logge e vari ambienti dove i soldati vigilavano sulla sicurezza di tutto il castello.

Le antiche cucine sono caratterizzate da quattro enormi camini che servivano per preparare i ricevimenti della corte rinascimentale. Ancora oggi sono esposti i tegami di rame con il loro numero di inventario e l’incensiere simbolo della famiglia Odescalchi utilizzato per marchiare la proprietà.

Infine per informazioni sugli orari di visita ed il costo dei biglietti si può consultare il sito odescalchi.it

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