Scanno è un bellissimo paesino abruzzese annoverato tra i borghi più belli d’Italia.
Sorge su un pendio della Montagna Grande, tra il monte Genzana ed il monte Marsicano, ed è immerso nello splendido scenario naturale costituito dal vicino Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise.
Conosciuta sia per il suo centro storico che per il suo lago a forma di cuore, Scanno è una meta imperdibile per chiunque si trovi a fare un tour dell’Abruzzo.
IL BORGO DI SCANNO
Il borgo è costituito da un susseguirsi pittoresco di case, strade, scalinate, pizzette, archi e chiese.


Una particolarità di Scanno, infatti, è proprio l’elevato numero di chiese. Se ne contano ben 15! Un numero impressionante se si considera che stiamo parlando di un borgo di circa 1700 abitanti.
Infatti, ammirando Scanno da uno dei vari punti panoramici, si notano subito sia il modo “ordinato” in cui è disposto il paese, sia i tanti campanili che svettano sull’agglomerato delle case.

L’ingresso del paese è dominato dalla grande chiesa di Santa Maria della Valle che, sebbene risalga al XII secolo, si mostra oggi con il suo aspetto cinquecentesco.
Poco distante da Santa Maria della Valle c’è la fontana Saracco che, per secoli, è stata la fontana principale del paese ed è caratterizzata da due grandi nicchie. Quella destra, datata 1549, è dotata di quattro cannelle che fuoriescono dalla bocca di altrettanti mascheroni antropomorfi che rappresentano, da sinistra verso destra, il re, la regina, il giullare ed il cappuccino.


Il palazzo davanti alla fontana Saracco in passato è stato la sede della reale caserma dei carabinieri e proprio qui si concluse, nel 1870, il fenomeno del brigantaggio in Abruzzo con la cattura di Croce di Tola, conosciuto come il Crucitto.
SCANNO E LA FOTOGRAFIA


Scanno è nota come “la città dei fotografi” perché, lungo tutto il Novecento, i suoi scorci e la sua gente sono stati immortalati dagli scatti realizzati da Hilde Lotz-Bauer, Henri Cartier-Bresson, Mario Giacomelli, Renzo Tortelli, Gianni Berengo Gardin, Ferdinando Scianna, Mario Cresci e molti altri.
Nel 1964 una fotografia scattata a Scanno da Mario Giacomelli, conosciuta come “Il bambino di Scanno”, è entrata a far parte della collezione permanente di opere fotografiche del Museum of Modern Art di New York.
LA PRESENTOSA

Molti aspetti della tradizione di Scanno sono sopravvissuti allo scorrere del tempo giungendo fino ad oggi.
Innanzitutto la Presentosa.
Si tratta di un gioiello di origine settecentesca, un vero e proprio capolavoro di arte orafa che venne descritto così da Gabriele D’Annunzio nel “Trionfo della morte”:
“Portava agli orecchi due grevi cerchi d’oro e sul petto la Presentosa: una grande stella di filigrana con in mezzo due cuori.”
La Presentosa, infatti, è una grande stella di filigrana che, quasi sempre, ha al centro uno o due cuori.
Pare che la realizzazione del gioiello sia stata ispirata dal magnifico rosone di Santa Maria di Collemaggio a L’Aquila.
La Presentosa è nata come un pegno di fedeltà dell’uomo nei confronti dell’amata, poi divenne simbolo di accettazione ed accoglienza da parte della famiglia del marito nei confronti della sposa, oggi è spesso accostata a sentimenti di amicizia.
In ogni caso questo gioiello di innegabile raffinatezza era soprattutto un potente amuleto contro le avversità della vita, in grado di attirare le forze del male per avvilupparle nelle sue spire filigranate. Nessun malaugurio, secondo la tradizione, potrà mai vincere la forza della Presentosa!
IL LAGO DI SCANNO


Scanno è conosciuta anche per il suo lago a forma di cuore che dista circa 4 chilometri dal centro storico.
Il lago si è formato oltre 3000 anni fa in seguito ad una frana del monte Rava che, precipitando a valle, ha sbarrato il corso del fiume Tasso.
Trascorrere una giornata al lago di Scanno, soprattutto evitando i periodi di alta stagione, ti darà la possibilità di fare una piacevole passeggiata nella natura, prendere il sole su una delle sue spiaggette, noleggiare un pedalò o rilassarti in uno dei locali vicini alla riva.
In realtà il lago di Scanno ha una forma allungata, ma c’è un particolare punto di osservazione in cui, per un gioco prospettico, assume la celebre forma di cuore.
Il nome “sentiero del cuore” identifica sia il sentiero che parte dal centro storico di Scanno, sia quello che parte dal lago. Entrambi si incontrano all’eremo di Sant’Egidio e continuano poi fino al punto panoramico.
L’eremo è un piccolo edificio in pietra, costruito sul culmine di una collina. Non si conosce la data precisa di fondazione dell’eremo di Sant’Egidio, ma si sa che nel 1612 era già esistente e veniva accudito da un eremita, come testimoniato dal vescovo Del Pezzo, che arrivò qui in visita.
LA CHIESA DI SANTA MARIA DEL LAGO


Prima di lasciare Scanno ti consiglio di visitare la suggestiva chiesetta di Santa Maria del Lago che sorge a strapiombo sull’acqua.
Una doppia scalinata conduce all’ingresso della chiesa che si trova a cavallo di una strada che costeggia la montagna, mentre il suo altare è praticamente scavato nella roccia.


La costruzione della chiesa, che risale all’inizio del settecento, avvenne, infatti, sul luogo in cui gli scannesi avevano apposto un’icona della Madonna per invocarne la protezione durante il pericoloso transito della vicina strada che passava (e passa tuttora!) al di sotto di un grosso picco roccioso e che rappresentava l’unico collegamento con Sulmona.
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