Il Grand Tour è il “nonno” dell’Erasmus e progenitore di tutti i viaggi d’istruzione!
A partire dal XVII secolo, infatti, divenne una consuetudine che i rampolli delle più importanti famiglie aristocratiche completassero la propria istruzione con un viaggio attraverso l’Europa. Lo scopo era far allargare i loro orizzonti e trasformarli in “uomini di mondo”. I giovani che intraprendevano il Tour erano principalmente inglesi, tuttavia non mancavano anche francesi, tedeschi, russi e scandinavi. Il viaggio aveva una durata molto variabile che poteva andare da pochi mesi a degli anni, tutto dipendeva dalle finanze dei genitori!
Di solito i giovanotti inglesi iniziavano il Tour fermandosi in Francia.
Dopo la breve traversata della Manica, si proseguiva in direzione di Parigi. Del resto quale posto migliore per aggiornarsi in materia di stile e moda? Poi si attraversava il paese andando verso sud. Digione e Lione erano tappe molto frequenti; qualcuno si spingeva fino alla costa, allora una visita a Marsiglia era d’obbligo!
Archiviata la Francia non c’era un itinerario ben preciso, spesso ci si spostava semplicemente tra i vari paesi dell’Europa continentale. L’unica vera certezza era l’Italia!
Perché, come scriveva Samuel Johnson, “un uomo che non sia stato in Italia sarà sempre cosciente della propria inferiorità”.

L’ITALIA DEL GRAND TOUR
Se la Francia serviva a raffinare il gusto, l’Italia serviva ad elevare lo spirito!
Qui le soste erano infinite: Torino, Milano, Venezia, Verona, Firenze, Roma, Napoli, Catania, Palermo… La Sicilia divenne presto una tappa imperdibile del Tour. Non solo per il fascino dell’Etna ed i suoi tesori barocchi, ma anche perché consentiva di conoscere la civiltà greca senza dover andare in Grecia, all’epoca dominata dai turchi.
A Taormina nel 2015 è nato il Museo delle Belle Arti e del Grand Tour che custodisce opere di famosi vedutisti inglesi. Il museo è noto anche come “Casa Cuseni”.

Se inizialmente il Tour era riservato agli uomini, più tardi divenne di moda anche per le giovani donne. In questo caso l’unico requisito indispensabile per intraprendere il viaggio era quello di poter contare su una parente zitella che facesse da chaperon!
Hai presente “Camera con vista”?
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Ho sentito parlare molto del Grand Tour: per i giovani benestanti doveva essere un’esperienza bellissima da ricordare per tutta la vita!
Sicuramente! Tra l’altro è interessante constatare che, a distanza di secoli, i viaggi continuino ad essere l’unico vero strumento in grado di aprire la mente!
Sapevo dell’esistenza del Grand Tour e sapevo che una delle tappe fondamentali era l’Italia; ma ero all’oscuro dell’esistenza di questo museo di Taormina; non mi dispiacerebbe visitarlo!
Avevo sentito parlare dei Grand Tour che fecero alcuni scrittori russi in giro per l’Europa da cui poi sono nati dei bellissimi libri. Interessante il museo a Taormina, vorrei vederlo!
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