NARNI SOTTERRANEA: UN VIAGGIO NEL TEMPO

Narni Sotterranea più che luogo è una storia!

Visitandola si attraversano chiese e ambienti ipogei, ma quello che colpisce di più, ciò che la rende veramente affascinante, è l’incredibile storia della sua scoperta.

Una storia che inizia nel 1979 ed arriva ai nostri giorni attraverso una serie di vicissitudini in cui il protagonista è sempre stato un quid misterioso (ed anche un po’ ironico!) che alcune volte ha preso le sembianze della fortuna, altre del fato, altre ancora della Divina Provvidenza.

LA SCOPERTA

La storia di Narni Sotterranea inizia nel 1979, quando un gruppetto di sei ragazzi, tutti appartenenti al Gruppo Speleologico dell’UTEC, erano intenti a testare delle nuove funi calandosi dall’alto di quelli che oggi sono chiamati “Giardini di San Bernardo” e si imbatterono in un piccolo passaggio attraverso un muro. Incuriositi dalla scoperta, decisero di esplorare questo passaggio e capire dove portava. Fu così che, dopo un lunghissimo abbandono, tornò alla luce la chiesa di San Michele dell’antico convento domenicano di Narni.

In realtà, all’epoca della scoperta i ragazzi non sapevano ancora che quella chiesa fosse originariamente dedicata all’Arcangelo tanto che decisero di darle il nome di Santa Maria della Rupe, nome che conserva tuttora!

La storia della chiesa, infatti, riemerse a piccoli pezzi, nel corso del tempo, grazie ad un lungo e costante lavoro di ricerca che, allo stesso tempo, consentì di riportate alla luce altri ambienti.

Infatti, oltre alla chiesa, furono scoperti una parte di una domus romana con una cisterna ed un tribunale dell’Inquisizione con una piccola cella.

Quest’ultima è stata la parte della storia più complessa da ricostruire.

Sembrava, infatti, che non ci fossero da nessuna parte documenti ufficiali che attestassero la presenza della Santa Inquisizione a Narni. Fu solo grazie ad una serie di circostanze fortuite che, accedendo agli Archivi Vaticani ed a quelli del Trinity College, si riuscì ad avere la conferma documentata non solo della presenza a Narni del Santo Uffizio, ma addirittura si poté ricostruire la storia di un intero processo che aveva avuto luogo presso quel tribunale.

NARNI SOTTERRANEA: L’ITINERARIO DI VISITA

La Chiesa di Santa Maria della Rupe

Il punto di partenza del percorso di visita è la Chiesa di Santa Maria della Rupe, risalente al XIII secolo ed oggi completamente restaurata.

La storia della chiesa può essere divisa in tre fasi.

La prima risalente al XII-XIII secolo, durante la quale venne costruito un primo ambiente all’interno di una cavità naturale, di fianco ad un’antica domus romana con cisterna. Probabilmente questa prima costruzione venne realizzata sui resti di un precedente edificio longobardo, cosa che sembrerebbe confermata proprio dalla presenza di un affresco di San Michele, a cui i longobardi erano particolarmente devoti.

Una seconda fase, databile intorno al XIV secolo, durante la quale la struttura venne inglobata all’interno del convento costruito dai domenicani. A questo periodo risale la realizzazione di un nuovo pavimento e, sulle pareti laterali, delle sedute riservate ai monaci.

Durante la terza ed ultima fase, tra il XVII e il XVIII secolo, l’edificio perse la sua funzione religiosa e, sotto l’occupazione francese, fu addirittura usato come cantina. Seguì un lungo periodo di abbandono a qui fece seguito la distruzione della Seconda Guerra Mondiale.

Tutta la storia della chiesa è riassunta in una suggestiva ricostruzione virtuale a cui si può assistere all’inizio della visita.

La domus romana e l’Acquedotto della Formina

Dalla chiesa si passa, attraverso un varco nella parete laterale, in un secondo ambiente, probabilmente parte di una domus romana che conserva una cisterna. Questa seconda parte è dedicata all’ingegneria idraulica romana ed alla presentazione dell’Acquedotto Romano della Formina, visitabile su prenotazione.

È un viaggio ideale nella Narnia romana, attraverso modellini e riproduzioni degli strumenti effettivamente utilizzati per la realizzazione dell’acquedotto.

la Santa Inquisizione

Superato un lungo corridoio si arriva nell’ambiente più suggestivo (e più inquietante!) del tour: la Stanza dei Tormenti – come viene chiamata nei documenti ritrovati negli Archivi Vaticani e al Trinity College. Si tratta di una sala allestita con ricostruzioni di alcune macchine di tortura utilizzate dal tribunale dell’Inquisizione.

Una piccola cella adiacente testimonia ancora oggi, attraverso segni e graffiti sulle pareti, le sofferenze patite dagli inquisiti. In particolare Giuseppe Andrea Lombardini, detenuto nella cella, volle afferamre la propria innocenza tracciando su tutte le pareti dei simboli, il cui mistero è stato decifrato solo grazie ad una serie di coincidenze ed alla caparbietà di Roberto Nini, uno dei sei ragazzi scopritori.

La Chiesa di Santa Maria Maggiore

Ulteriori scavi archeologici hanno permesso poi di portare alla luce una cripta del XII secolo, dei mosaici di epoca bizantina e l’abside dell’antica chiesa di Santa Maria Maggiore, un tempo cattedrale di Narni, oggi convertita nell’Auditorium di San Domenico.

La visita termina proprio all’interno dell’Auditorium.

Per scoprire tutti gli incredibili dettagli della scoperta di questo percorso e viverne appieno la magia, non vi resta che visitare Narni Sotterranea.

Per informazioni sulle visite guidate, gli orari di apertura al pubblico ed il costo dei biglietti si può consultare il sito narnisotterranea

Durante la visita è vietato fare fotografie.

Tutto il materiale fotografico presente nell’articolo è stato realizzato da Moira Sperandei e Letizia Longarini e gentilmente fornitomi da Narni Sotterranea che ringrazio!

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